Capitolo 31

29 18 0
                                    


  Un brivido freddo mi corse lungo la schiena. -Voi veramente state iniettando  ai Kija queste malattie?- Annuì. -Sì. Questo ci permette di studiare come il corpo di essi combatta la malattia. Noi speriamo di essere capaci di replicarlo,e alcune volte abbiamo ottenuto successo, specialmente con FG-14-. -FG-14?- domandai, fissando per un momento George. Stava parlando con un altro ragazzo, uno al quale venivano somministrati dei liquidi.Stavano ridendo. Sembrava... normale. -Replicazione genetica- disse il Sergente. 

-Rallenta la crescita dei tumori non operabili. Lori ha risposto bene. FG-14 è il prodotto di anni di ricerche. E speriamo che sia la risposta giusta-.Non seppi cosa dire quando il mio sguardo attraversò la stanza. -La cura per il cancro?-  -E molte, molte altre malattie, Becca. Questo è ciò che riguarda la KD, e tu puoi aiutare facendo il possibile.- Appoggiata alla parete, allineai i palmi. Parte di me voleva credere a ciò che stavo udendo e vedendo –che KD stesse cercando solo di trovare la cura per queste malattie– ma io lo conoscevo meglio. Credere a tutto questo era come credere a Babbo Natale.

 -E questo è tutto?State cercando di far diventare il mondo un mondo migliore?-  -Sì ma in diversi modi, al di fuori del campo della medicina, per fare del mondo di un luogo migliore. Modi con cui tu puoi aiutare a rendere questo mondo in un posto migliore-.Mi sentivo come se stesse cercando di vendermi qualcosa, ma anche nella posizione in cui mi trovavo, potevo riconoscere quanto potesse essere gravosa un cura per queste malattie mortali, quanto cambierebbe il mondo in meglio. 

Serrai gli occhi, feci un respiro profondo. -In che senso?-  -Vieni,- McConnell afferrò il mio gomito, senza darmi altre opzioni. Mi portò dall'estremità opposta del laboratorio, dove una parte della parete sembrava essere una finestra chiusa. Colpì la parete. Le persiane si avvolsero, emettendo un serie di scatti meccanici. -Cosa vedi?- L'aria uscì dai miei polmoni. -Mmm....persone?- sussurai.  -Spiritosa,quelli sono ibridi tra un guardiano e una kija-disse in tono severo. -Come,scusa?!- ribattei -Si hai sentito bene sono come Matt,sono potenti.- Ora si spiega come ha il potere di teletrasportarsi e il mio potere.La loro bellezza era un chiaro indicativo,come quella di Matt.

  -Alcuni di loro sembrano non voler stare qui?- domandò con una voce bassa e roca.Misi le mani sulla finestra, sporgendomi in avanti. stavano sorridendo e ridendo. Alcuni stavano mangiando e altri stavano conversando. La maggior parte di loro erano più grandi, tra i venti e i trenta anni, provai a indovinare.No, non sembravano degli ostaggi. -Lo fanno, Becca?- domandò. 

  Scossi la testa, ero completamente confusa. Erano qui di loro spontanea volontà? Non riuscivo a comprendere come. -Loro vogliono solo aiutare. Nessuno li sta forzando.-  -Ma state obbligando me,- gli dissi, consapevole del fatto che Kai era ancora dietro di noi.  



 Sembrava passata un'eternità da quando mi avevano detto di mangiare il purè di patate ed il polpettone. Ero troppo agitata per accendere la TV.Aspettare in silenzio mi faceva passeggiare nervosamente lungo la mia cella. I miei nervi erano tesi al punto che ogni volta che sentivo dei passi fuori della stanza, il cuore mi saltava in gola e mi allontanavo dalla porta.Ero intimorita, sobbalzavo ad ogni rumore. Non avendo idea di quanto tempo fosse passato, e nemmeno di che giorno fosse, mi sentivo comes e fossi intrappolata in una bolla senza aria.Passando per la centesima volta davanti al letto, riflettei su quello che sapevo. C'era gente che voleva stare lì, umani,ibridi e Kija, probabilmente anche qualche Ibrido. Stavano provando l'FG-14 su pazienti con il cancro, e solo Dio sapeva cos'era realmente l'FG-14. Una parte di me poteva capire che tutta quella gente stessero veramente lì perché desideravano aiutare. Trovare la cura alle malattie mortali era importante. Se KD me lo avesse semplicemente chiesto, senza tenermi rinchiusa in una cella, avrei donato il mio sangue con piacere.

  L'organizzazione poteva anche avere un bell'aspetto esteriormente, ma dentro era marcia.Alcuni passi risuonarono fuori della stanza, e feci un salto di un buon paio di centimetri. La porta si aprì. Era Kai.-Cosa sta succedendo?-, domandai, immediatamente in allerta.Il basco, che sembrava permanentemente incollato alla sua testa, gli nascondeva gli occhi, ma potevo scorgere la sua mandibola serrata-Sono qui per portarti alla sala dei corsi-.Appoggiò la sua mano sulla mia spalla, e mi domandai se veramente pensava che avrei tentato di scappare. Desideravo farlo, ma non ero tanto stupida. Non ancora. -Cosa si fa nella sala dei corsi?- domandai quando fummo nell'ascensore.Lui non rispose, la cosa non era molto rassicurante e mi infuriai. Il minimo che queste persone potessero fare era dirmi ciò che stava succedendo. Cercai di non far caso alla sua mano, che tenne serrata sulla mia spalla per tutto il tragitto. 

 Kai era un uomo di poche parole, e questa cosa mi innervosiva e impauriva, ma c'era qualcosa di più di questo. Sembrava che ci fosse qualcosa di differente in lui. Non potevo esserne certa, ma c'era.Quando arrivammo al piano dove si facevano i corsi, il mio stomaco fece una capriola. Il corridoio era identico a quello del piano di medicina,eccetto che aveva una montagna di doppie-porte. Ci avvicinammo aduna di queste e, dopo aver digitato un codice, le porte si aprirono.George ed il Sergente McConnel erano nella stanza, si girò verso di noi, sorridendo forzatamente. C'era qualcosa di diverso nella sua espressione. Un lampo di disperazione si intravedeva nei suoi occhi marrone scuro che mi lasciò sconcertata. Non potevo smettere di pensare ai risultati delle analisi del sangue.-Salve Signorina Houston.- disse -Spero che ti sia presa del tempo per riposare un po- -.Ecco, questo non suonava bene...Due uomini in camice bianco erano seduti di fronte ad una serie di monitor. Le stanze che si vedevano nei monitor sembravano imbottite.Le mie dita erano intorpidite per quanto forte stringevo i pugni.-Siamo pronti,- disse uno dei due uomini.-Cosa sta succedendo?- domandai, seccata per come la mia voce tremò a metà frase.

  -Abbiamo bisogno di vedere che portata hanno le tue abilità- spiegò il Sergente , spostandosi per mettersi dietro ai due uomini. -Dentro questo ambiente controllato, potrà utilizzare la Fonte. Sappiamo, in base ad esperimenti precedenti, che possiedi un qualche tipo di controllo, ma quello che non sappiamo è la portata delle tue capacità. -A cosa serve tutto questo? Perché avete bisogno di saperlo? -  -Non lo sappiamo per certo, Becca-.Aggrottai le sopracciglia -Non capisco... Avevate detto che sono forte...- -È così, ma non hai mai utilizzato costantemente le tue abilità, e non le hai mai usate completamente lontana da Matt .- La sua spiegazione era accurata ed aveva un senso. Avrei voluto fuggire dalla stanza, ma ero inchiodata a terra. -Così, sostanzialmente,volete vedere se mi auto-distruggo come una bomba ad orologeria?- 

 Una volta iniziato, non avevo più modo di chiudere la mia bocca, e continuai. -Cosa succederà con la scuola? Vorranno una kija fuori di testa che corre senza lume della ragione? Cosa succederà con mio fratello? Con i miei amici? Con la mia vita?  -Hanno rubato la mia vita e credono che io me ne starò qui buona buona ad accettarlo? Credono che io non esiga delle risposte? Sai una cosa? Possono baciarmi il culo!-.Qualsiasi accenno di calore che potesse avere l'espressione del Sergente , svanì in un baleno. Distolsi lo sguardo, e in quell'istante mi resi conto che probabilmente avrei fatto meglio a tenere la bocca chiusa. Non avrei dovuto dire quelle parole, perché lo sguardo che mi lanciò fu spaventoso.-Non posso tollerare un linguaggio tanto volgare. E non tollero le ragazze intelligenti che non capiscono quello che sta succedendo.Abbiamo cercato di rendere tutto questo il più accomodante possibile per te, ma tutti abbiamo dei limiti, Signorina. Non fare più domande, né a me, né alla mia equipe. Ti faremo sapere le cose quando reputeremo che sia il momento adeguato, e non prima. Hai capito?-.Potevo avvertire ogni respiro che faceva Kai, ed ora sembrava che lo stesse trattenendo aspettando una mia risposta. -Sì.- risposi -Ho capito- . Kai riprese a respirare regolarmente.-Bene,- disse il Sergente -Visto che abbiamo chiarito la situazione,possiamo proseguire-

The TruthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora