Capitolo 7 - Parte Due

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Lauren's P.O.V
La canzone di Camila mi aveva spiazzato letteralmente. Stavo parlando con Clary che mi invitò ad uscire quella sera stessa. 

"Stasera proprio non posso, ho appuntamento con i miei amici, però se ti va puoi unirti." le dissi gentilmente.

"Okay, non m'importa che ci siano altri guarderò comunque solo te." mi disse lei poggiandosi all'armadietto e sorridendo.

"Oh.. sei molto dolce." le dissi passandomi una mano tra i capelli per poi appoggiarmi con l'altro braccio all'armadietto e ridacchiare. Mentre chiacchieravamo vidi Camila di sfuggita camminare velocemente verso l'aula musica. Decisi di non pensarci e tornai a parlare con la ragazza davanti a me. Clary non era male, era snella e slanciata, i suoi capelli erano lunghi e marroni, come i suoi occhi. Aveva le forme giuste ed una carnagione abbastanza chiara. In alcuni tratti mi ricordava Camila ma pensai non fosse carino paragonare qualcuno che stavo iniziando a conoscere a qualcuno per cui provavo, per assurdo, qualcosa di forte, quindi decisi di non pensarci più di tanto. Ci scambiamo i numeri di cellulare e ci salutammo, poi lei rientrò in classe ed io vidi Normani camminare nel lungo corridoio diretta non so dove. Pensai di dirle che con noi sarebbe venuta anche una mia amica e chiederle se per loro andasse bene, quindi la chiamai.

"Mani!" cercai di urlare il meno possibile dato che non era permesso stare nei corridoi durante le ore di lezione.

"Mani!" richiamai ma non si girava, probabilmente non mi sentiva. Decisi di lasciar perdere quando vidi che stava dirigendosi verso l'aula canto, pensai si trattasse di Camila e quindi incalzai il passo per cercare di raggiungerla ma arrivai proprio quando chiuse la porta dell'aula. Non potevo credere alle mie orecchie, era un angelo a cantare? Mi sporsi verso il vetro della porta per vedere di chi fosse quella magica voce e vidi Camila seduta su di uno scalino mentre cantava e piangeva. Mi si spezzò il cuore a quell'immagine, lei non lo meritava, per quanto potessi odiarla per quello che mi aveva fatto il giorno precedente, non lo meritava. Quella che vedevo oltre quel vetro era un'altra persona, una persona fragile ed insicura che stava cantando di un' amore che probabilmente la spaventava a morte. Mi chiesi se quella canzone l'avesse scritta lei e soprattutto mi chiesi a chi fosse dedicata, l'idea che potesse essere per me attraversò la mia mente ma la scacciai subito dopo capendo fosse impossibile. Camila era seduta, la chitarra poggiata sulla sua coscia sinistra, le sue dita sulle corde, la sua voce era spezzata a tratti dal pianto ed i suoi occhi chiusi tanto che capì non avesse visto nemmeno Normani che dal canto suo era lì in piedi ad osservare l'amica. Mi dava le spalle ma quando si portò una mano al viso pensai che probabilmente stesse piangendo anche lei. Anche se piangeva, Camila rimaneva bellissima, il mascara che colava e la sua espressione distrutta la faceva sembrare diversa, era come se la sua maschera si stessa sciogliendo insieme al trucco. Ero persa nelle parole che la ragazza pronunciava via via che si avvicinava alla fine di quella magica melodia ed una lacrima rigò il mio volto. Immaginai un'altra Camila, probabilmente la vera lei. Una Camila che non riusciva ad accettare ciò che provava per questa persona, una Camila spaventata che si chiedeva se anche l'altra persona provasse lo stesso, una Camila stanca e distrutta mentre scriveva questa canzone in camera sua. Altre lacrime scesero lungo il mio viso quando la capo cheerleader concluse la canzone e poi si alzò ritrovandosi Normani letteralmente addosso. Le due sembravano tanto me e Dinah quando una delle due stava male. Mi asciugai le lacrime e m'incamminai verso la classe, non volendo rovinare il loro momento. 

Da Lauren:

DJ, ho appena pianto mentre ascoltavo Camila cantare. È.. un angelo, D.

Comunque non rientro, ti aspetto fuori dopo la campanella, xoxo.

Dopo alcuni minuti il mio cellulare vibrò.

CRUSHES' AND OH'SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora