Capitolo 10

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Lauren's P.O.V

Il giorno seguente mi svegliai di mal umore, ero abbastanza scazzata e non sapevo nemmeno il perché. Mi alzai dal letto di malavoglia, presi dei vestiti a caso dall' armadio ed andai a vestirmi. Non avevo voglia di mangiare quindi presi il giubbotto, salutai la mia famiglia ed andai in garage. Presi il casco ed accesi il motore della mia moto per poi uscire dalla serranda per andare verso scuola. Solitamente c'impiegavo 10 minuti prendendo varie scorciatoie ma quella mattina non avevo proprio voglia di vedere nessuno quindi decisi di prendermela con comodo allungando tranquillamente. Sentì il mio cellulare fare forse un triplo squillo ma non lo presi dato che stavo guidando e anche abbastanza velocemente. Arrivai a scuola con qualche minuto di ritardo ma dato che alla prima avevo ora buca non me ne preoccupai. Scesi dalla moto togliendomi il casco e presi il telefono dalla tasca del giubbotto, trovai una chiamata persa da Dinah ma decisi di non richiamarla dato che tra poco l'avrei vista. Camminai abbastanza lentamente verso il luogo in cui avrei passato le prossime sei ore. Entrai nel cortile ricambiando con un cenno di mano i vari saluti che ricevevo, vidi in lontananza Camila discutere gesticolando con Klaudia, i mormorii dei presenti si facevano sempre più acuti visto che la discussione stava sfociando in una visibile litigata, le due ragazze urlavano e se Klaudia sembrava incazzata nera, Camila lo era ancora di più. Proseguì verso l'entrata senza mettermi in mezzo dato che non erano problemi miei ma sentì una frase che mi fece improvvisamente fare marcia indietro verso le due ragazze litiganti.

"Ora sei diventata una lesbica di merda, Cabello?" disse ridendo l' amica.

"Scusa?" dissi intromettendomi.

"Oh è arrivata la fidanzatina!" disse lei ridendo. Camila mi guardava mortificata mordendosi il labbro, probabilmente per trattenere le lacrime.

"Hai mai sentito parlare di vita privata, cazzi propri, no vero?" dissi facendo finta di non aver sentito.

"E ora cosa c'entra, scusa?" chiese ridendo. Gli studenti che avevo sentito mormorare in precedenza erano tutti riuniti attorno a noi.

" C'entra che devi farti una manciata di cazzi tuoi, cara Klaudia. E' la sua vita privata ed è libera di essere chi e cosa vuole, non deve dare conto a te. Inoltre sai che questo è bullismo vero? E sai che sono la rappresentante d'istituto, giusto? Quindi per rispondere alla tua precedente affermazione, no non è arrivata la sua fidanzatina bensì la rappresentante che sta per portarti dal preside a causa della tua offesa a questa ragazza che, per chiarire, non è la parola lesbica ma l'associazione di quest' ultima alle parole 'di' e 'merda' che rende il tutto un vero e proprio atto di bullismo verbale, e sai che per la salvaguardia della persona di ogni studente da brava rappresentante non posso permettere che un bullo giri per il nostro istituto, quindi se non ti dispiace..'' la guardai soddisfatta porgendole la mano.

 "Potresti seguirmi in presidenza?" Klaudia era a bocca aperta probabilmente per il vocabolario che avevo usato che rendeva il tutto un po' più ufficiale, i ragazzi che erano attorno a noi mi guardavano stupiti ed iniziarono ad applaudire, qualcuno urlava ' Jauregui sei una grande ', qualcun' altro diceva che fosse ingiusto denunciare l' accaduto solo per un insulto ma sinceramente non diedi peso a nessuno di loro, l' unica cosa di cui m'importò in quel momento fu il sorriso che Camila mi dedicò.

"Vaffanculo Jauregui!" dissa Klaudia mentre mi facevo spazio tra gli studenti per andare in presidenza con lei. Andammo dal preside e la ragazza se la cavò con 6 ore di punizione da scontare in quella settimana dopo la fine delle lezioni, mi mandò di nuovo a fanculo ed io feci spallucce soddisfatta di quanto successo. Odiavo i bulli, proprio non li sopportavo, non lo vedevo giusto e soprattutto non ne trovavo il senso. Suonò la campanella ed andai verso l'armadietto per prendere i libri che mi sarebbero serviti per le ore successive, li misi nel mio zaino e mi diressi verso l' aula del professor Fitz, mi aspettavano due lunghe ore di letteratura ma sapevo che sarebbero passate velocemente quindi non ne feci un gran dramma. Entrai in aula e mentre aspettavamo che arrivassero gli altri studenti, presi il cellulare per svagarmi un po'. Vidi una serie di messaggi allora lo sbloccai ed entrai nell' applicazione.

CRUSHES' AND OH'SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora