LAUREN'S P.O.V
Mi svegliai di soprassalto verso le 5 del mattino, provai a riaddormentarmi e dopo svariati tentativi decisi d'iniziare a prepararmi. La casa era silenziosa e vuota, anche un po' inquietante a dir la verità, quei quadri che sembrava ti fissassero mi davano un senso di angoscia, avevo anche provato a convincere mamma a toglierli ma non ne voleva sapere. Accesi il mio Ipod in riproduzione casuale ed iniziai a spogliarmi, gettando gli indumenti dove capitava. Entrai in doccia ed uscí dopo una buona mezz'ora. Controllai l'orario sul cellulare, 6:45 AM. Con solo un asciugamano a coprirmi, uscì sul portico sul retro e mi appoggiai alla ringhiera in legno. In estate passavo lì le notti che non avevo intenzione di dormire e ci restavo fino all'alba. Quel portico lo costruì mio padre quando avevo 7 anni, ricordo ancora quanto ne fui contenta perché così potevo restare fuori anche quando pioveva visto che aveva la tettoia in acciaio, o almeno così dicevano.. dato che mia madre non mi ci aveva mai fatto restare durante gli acquazzoni. Mi persi un attimo, ricordando tutti i bei momenti passati con la mia famiglia, con mio padre. Una lacrima mi rigo' il volto e la lasciai cadere. Non piangevo mai e quando capitava lasciavo semplicemente correre. Una volta tornata alla realtà rientrai in casa ed andai a prepararmi. Controllai di nuovo l'orario e vidi che avevo ancora un po' di tempo per una tazza di cereali. Mangiai e poi cercai il casco e le chiavi della moto. Si era alzato un leggero venticello che era molto sollevante data l'aria afosa che c'era a Miami in quei giorni. In giornate come questa sarei andata volentieri al mare, ma purtroppo la mia scommessa da mantenere e quindi il provino da affrontare e la scuola me lo impedivano. Arrivai a scuola con 10 minuti d'anticipo e prima di entrare mi fermai vicino le scale d'emergenza a fumare.
"Lauren Jauregui che fuma.. però! Pensavo fossi una santarellina tutta casa e chiesa!" sentì una voce femminile alle mie spalle. Roteai gli occhi, tutti la stessa battuta."Beh, allora mi fa piacere averti stupita." dissi girandomi e vedendo Klaudia.
"Oggi ci sono le selezioni, ci sarai?" mi chiese cambiando argomento.
"Devo" le dissi.
"Devi? Si spieghi meglio, rappresentante." mi chiese in tono poco cordiale.
"Già, devo entrare in classe, con permesso." le dissi con altrettanta finta cordialità enfatizzando un po' la seconda parola.
"Camila non verrà, Lauren." mi disse mentre mi stavo avviando verso l'ingresso.
"Okay, e perché lo dici a me?" le chiesi calma. Sembrava alludesse ad altro, ma non riuscì a capire cosa.
"Così, pensavo t'importasse il parere della capo cheerleader." mi rispose facendo spallucce con nonchalance.
"Oh- si, ovviamente. Ma le audizioni sono oggi, le chiederò il suo parere quando entrerò in squadra." le dissi facendole l'occhiolino ed entrando nell' atrio. Bene, una figura di merda in meno, pensai.
Mi diressi verso l'aula di Fisica e nel mentre pensavo al fatto che non avevo visto nessuno del mio gruppo oggi. Strano.
Da Luis:
Hey tesoro, a che ora le audizioni?Da LaurenJ:
Ho letto alla seconda ora, perché?Da Luis:
Sostegno morale baby.(; xoxoLa gente è strana davvero, pensai. Picchiettavo le dita sul banco, forse anche troppo vista la guardata della tipa davanti a me, aspettando la fine di quella lezione infinita. Quando suonò la campanella fui la prima ad uscire e la prof mi guardò male perché mi buttai a capofitto verso la porta. Andai verso gli armadietti, posai i libri e mi preparai psicologicamente alla figura di merda più assurda della storia della mia vita da liceale. Andai negli spogliatoi e mi cambiai, shots e canotta sarebbero andati bene, mi dissi. Pensai di non aver ancora sentito o visto Dinah e gli altri, quindi mandai un messaggio.
Da LaurenJ @ Rievocazione storica:
Ragazzi ma dove siete?
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CRUSHES' AND OH'S
FanficGli occhi. Gli sguardi. I piccoli gesti. dalla storia: "Mi piacerebbe conoscerti, lo vedo come mi guardi." "Ah davvero? E come?" "Come ti guardo io." (leggete e non ve ne pentirete.)