Capitolo 23

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Lauren's P.O.V.
Mi svegliati di seguito ad uno squillo insistente e vari trilli provenienti dal mio cellulare, sbuffai rumorosamente e mi alzai a sedere per poi prendere il cellulare tra le mani, controllai l'orario, sei in punto, e vidi le notifiche sulla schermata di blocco.

Chiamata persa da DJ

Da DJ(6)

Iniziai a preoccuparmi vedendo così tanti messaggi quindi sbloccai velocemente il cellulare ed aprì l'applicazione.

Da DJ:
Lauren
Jauregui
Oh dio Lauren c'è Camila qui
No scherzo, però rispondimi
È urgente Lau!
Che migliore amica, complimenti

Da LaurenJ:
Cristo D, stavo dormendo.. cosa c'è di così tanto urgente?

Lei non tardò a rispondere.

Da DJ:
Nav mi porta 'in un posto' (dice che è una sorpresa) oggi e non so cosa mettere, mi aiuti???

Da LaurenJ:
Dinah tu non stai bene...
Dimmi che stai scherzando ti prego..

Da DJ:
No per niente, ora ti mando le foto dei vari outfit che ho scelto, aspetta!

Da LaurenJ:
Cristo, ti ammazzo! Ti sembra il caso di far prendere infarti alle persone alle 6 del mattino? Per cosa poi? Un consiglio.. roba da matti.

Da DJ:
Taci
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Da LaurenJ:
Pantaloni neri e quella maglia bianca. (ti odio)

Bloccai il cellulare e mi lasciai cadere sul letto, misi le mani dietro la testa guardando fuori dalla grande finestra che affacciava sul cortile di casa mia. Sorrisi appena pensando a quanto fossi contenta che DJ avesse trovato quello giusto e decisi di fargliela passare, almeno per quella volta. Mi girai su di un lato continuando a guardare fuori adesso in uno stato di dormiveglia mentre i miei occhi si chiudevano leggermente.

"Tesoro non mangi nulla?" chiese mia madre. Mi ero svegliata una ventina di minuti fa dopo il breve pisolino, avevo fatto una doccia e mi ero vestita.

"No mamma, grazie ma vado di fretta" dissi affacciandomi in cucina mandandole un bacio volante per poi uscire di casa.
Salì in moto e presi la strada per andare a scuola ma pensai poi di fare prima un salto al bar e quindi svoltai per Main Street.

"Buongiorno, desidera?" chiese un signore più o meno sulla sessantina con un grande sorriso.

"Un cornetto e due caffè da portare" risposi sorridendo altrettanto.

"Zucchero?" chiese lui abbassando gli occhiali.

"Se può mettermi delle bustine nel sacchetto..." risposi accennando un sorriso cortese.

"Perfetto.. sono 3.32$" disse lui battendo lo scontrino, io gli porsi i soldi e lui mi diede il sacchetto con le cose ordinate all'interno.

"Grazie mille, buona giornata" dissi andandomene.

"A lei, signorina!" sentì uscendo, risalì in sella ed imboccai la strada verso scuola. Parcheggiai al solito posto nel parcheggio, presi il sacchetto dallo spazio sotto la sella ed andai verso l'ingresso del cortile, ricambiai i vari saluti che mi arrivarono ed andai verso il mio gruppo di amici radunati come sempre sotto al grande albero. Lo chiamavamo così perché era un albero gigante che cresceva in mezzo al cortile, ogni giorno sembrava crescere sempre di più, anche s'era impossibile.

CRUSHES' AND OH'SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora