•Capitolo 1

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Quella nella foto è Matisse
Spero che la storia vi piaccia.
Buona lettura!
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Matisse's pov
"Signorina! "

Qualcuno bussò insistentemente alla porta.
"Signorina, si alzi per favore. Deve andare a scuola...'

Guardai l'ora: 7:30.
"Va bene. Potete andare, grazie."

Sentii il rumore dei passi pian piano affievolirsi. Se n'era andata.

Guardai il soffito per una manciata di secondi, infine decisi di alzarmi.

Presi i vestiti già scelti la sera e li indossai velocemente.
Poco dopo entrò la cameriera che mi sistemo'  per bene i capelli.

Perfetto...Ero pronta!

Avevo una fame incredibile, ma per fortuna, la colazione era pronta, come sempre oltretutto.

Andai davanti allo specchio e mi squadrai ancora una volta.
Maglietta Nike, jeans a vita alta abbinati a un paio di scarpe nere dell'Adidas.
Ero impeccabile. Ero pronta.

Pronta per l'ennesimo primo giorno di scuola.
Uscii velocemente dalla stanza.

"Buongiorno signorina" dissero in coro tutti i camerieri abbassando contemporaneamente la testa.

Feci un piccolo cenno con il capo per salutarli. Magaei sembrero' una persona molto fredda e forse egocentrica, ma dopotutto sono la loro padroncina, giusto?
Giusto.

Andai in cucina e vidii che la sedia del mio adorato fratello era vuota.

"Buongiorno signorina" disse Selina, la mia tata: lei per me era come un seconda madre.
Si era sempre presa cura di me, sin da quando ero una neonata.

"Buongiorno Selina...Sai per caso dove sia mio fratello?" chiesi impazientemente.

Mi aveva promesso che avremmo fatto colazione insieme. Brutto bugiardo, questo me la paga.

"Oh signorina...il signorino è uscito poco fa per andare in ufficio..."

E non mi ha aspettata? Stavo per chiederlo ma ci ripensai.

"Va bene. Per favore, avvisalo che dopo la scuola andrò direttamente da lui."

Beh dopotutto, non ho niente da fare dopo scuola.

"Certo signorina" rispose lei.

"Grazie. Ora vado. L'autista è già fuori?"
"Si signorina "

"Perfetto. " e mi diressi verso l'auto gia' messa in moto che mi aspettava nel cortile.

Arrivai a scuola appena in tempo.
Vidi Diana aspettarmi lì sorridente, come sempre. Il cuore mi si riempì di gioia e sentii uno strano formicolio alla pancia.

Ricambiai il sorriso. Era impossibile non ricambiare quel sorriso cosi' smagliante, dolce e solare.

Il suo sorriso ti riscaldava come il sole.

Diana, la mia migliore amica, era l'unica persona con cui, oltre a mio fratello, ero davvero me stessa.

Lei c'era sempre nei momenti in cui ho bisogno di lei. Non mi ha mai abbandonata.

E la conoscevo sin da piccola.

"Giorno signorina " disse con un tono finto cordiale.

Scoppiai a ridere. Risi cosi' tanto che mi comincio' a farmi male la pancia.  Era davvero buffa.

"Ma smettila, che sembri una deficiente" risposi io continuando a ridere.

"Ma signorina,così mi offende" e si finse offesa e imbronciata.

Vietato annegare (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora