●Capitolo 60

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Matisse's pov
Corsi veloce come un felino verso casa.

Cercai disperatamente le chiavi, ma poi mi ricordai che c'erano i camerieri e suonai il campanello.

Appena Selina mi apri' la porta, schizzai verso lo studio di mio fratello.

Cercai tra i cassetti, per dieci minuti ma nulla.

Mi accascia a terra disparata.
Dannazione...

In quel momento entro' Selina...
"Signorina, tutto ok?"

Alzai di scatto la testa.
"Selina, tu sai dove sono i moduli che mio fratello mi lascio' da compilare?"

Lei scosse la testa.
Abbassai la testa abbattuta.

"Pero'..."fece improvvisamente lei "se ti ricordi lui salva tutti i documenti sul computer..."

"Ma sei una geniaa!" strillai "grazie, grazie, grazie!"
Lei rimase stupita e usci' silenziosamente, lasciandomi sola in studio.

Accesi rapidamente il computer e stampai il documento e la firmai.

Chiamai il mio autista e mi misi sul gradino fuori dalla porta ad aspettare.
Mi arrivo' un messaggio.

Aida: Ora ti mando il posto.
Hai ancora dieci minuti, dolcezza.

IO TI AMMAZZO, GIURO.

Aspettai.
Il messaggio arrivo', apri...e...
non riuscii a respirare.

I miei occhi si appannarono.
Le mie labbra a malapena respiravano e mi sentii svenire.

Chiusi gli occhi.
Respira, Maty. Respira. RESPIRA.

Quando sentii la macchina arrivare, aprii gli occhi di scatto.

Dovevo farlo per Aida.
Per la mia dolcissima, bellissima, tenerissima Aida.
Non potevo perdere pure lei.

Costi quel che costi.

Salii in macchina e ordinai all'autista di guidare ad una velocita' folle, verso la vecchia casa abbandonata.

Ci arrivammo e per un pelo non arrivai in ritardo.

"DENNIS!"urlai appena entrata dentro.
Urlai con tutto il fiato che avevo in gola.
Urlai con tutto la rabbia che avevo dentro contro di lui.

"Bene bene bene. Guarda chi e' arrivata, Aida...la tua carissima amica."

Non si vedeva nulla, percio' non riuscii a capire da dove proveniva.

All'improvviso, in quella stanza cosi' buia, si accessero le luci.

Alzai gli occhi e vidi Aida in fondo alla stanza.
Era legata ad una sedia e aveva gli occhi chiusi...

"Tranquilla e' viva." mi disse beffardo Dennis.

"Lasciala andare." sibilai.

"Tu hai portato il modulo firmato?"
Annuii.

"Bene. Dammelo e poi vi lascio andare."

Tirai un sospiro di sollievo.
Mi avvicinai e glielo diedi.
Poi mi chinai per slegare Aida. Ma come sospettavo, non mi avrebbe mai lasciato andare...

Infatti mi punto' subito la pistola, ch'era nascosta sicuramente da qualche parte, in testa.

Non mi mossi.

"Hai paura, Greenwinn?"

"No."
"Orgogliosa fino alla morte, eh?"

Scoppiai a ridere. Una risata frustata, era la mia.

"Oh Dennis, Dennis, Dennis..."
Lui strinse le labbra.
"Cosa ti ho fatto di male io? Dimmelo."

Questa volta fu lui a ridere.
La sua risata, era una risata arrabbiata.

"Mi hai fatto tanto male. Tu. Hai reso tutto quello che per me era bello, in qualcosa di orribile. Ti odio."

Lo guardai dritto negli occhi.

Il suo sguardo era pieno di odio. Ma vedevo che oltre a quella barriera di odio, c'era anche qualcos'altro.

Il dolore.

Il dolore di una persona che si sta pian piano distruggendo.
Senza fine, senza fondo.

Un'anima spezzata.
Che forse non puo' essere riparata, questa volta.

"Tu sei stato ferito. Profondamente." sussurrai.

Lui abbasso' lentamente la pistola, lasciandola infine cadere per terra.

"Pure tu." disse piano.

Scossi la testa.
"Mai quanto te."

Lui chiuse gli occhi.
E si sedette per terra.

"Hai ragione." sussurro' infine.

Io annuii e mi sedetti a terra insieme a lui.

"Cosa ti ha fatto diventare cosi'?" chiesi lentamente.
Non volevo turbarlo.

"Perche'?" alzai lo sguardo verso di lui "Perche' mi sta aiutando? Dopotutto quello che ti ho fatto passare...non lo merito."

Scossi di nuovo la testa.

"Invece si'. Lo meriti. Tutti meritano di essere felice, nessuno escluso. Tantomeno te. E quello che mi hai fatto, e' solo frutto della tua rabbia, del tuo dolore, non credi?"

"Si..." disse con voce tremante "non volevo farti davvero del male. Ma ero accecato dalla rabbia, dal dolore, per capirlo davvero."

Sorrisi.
Lui ricambio' il sorriso.

Non mi sarei mai aspettata di sorridere al mio peggior nemico.
Lui si alzo' e mi tese la sua mano e chiese : "Tregua?"

Presi la sua mano, mi alzai e dissi: "Tregua."

Non mi aveva detto nulla di quello che aveva passato. Ma so che un giorno, lo fara'.

E io aspettero' quel giorno.

Quello che volevo fare ora, era soltano portare sana e salva Aida a casa.
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Ehi ciao piccoli miei amicii! Come statee?
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Vi aspettavate questa tregua?
Cosa succedera' tra loro?
Al prossimo capitolo!💘

Vietato annegare (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora