●Capitolo 66

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Gregory's pov
"Ehi..." dissi alzandole la testa. "sono qui."

Lei mi abbraccio' forte. E scoppio' a piangere. Mi si strinse il cuore a vederla cosi'.

Le mancavano cosi' tanto.

Poco dopo mi sussurro': "C'era la ragazza di mio fratello...avevo lo sguardo perso, sembravano cosi' scuri e vuoti."

La guardai negli occhi. Era cosi' triste.

"Non avevo il coraggio di guardarla." sussurro'.
"E perche' mai, piccola?" le chiesi.

Lei socchiuse gli occhi e...non parlo'.
Resto' zitta.

Poi alzo' lo sguardo e fece un cenno alla porta.
Scossi la testa. Non l'avrei lasciata da sola. Non ora.

Mimo' un "ti prego" con le labbra e mi guardo' implorante.
Sospirai. Non potevo fare altro che ascoltarla.

Lei mi sorrise dolcemente. Uscii e decisi di andare a prenderle qualcosa da bere.

E m'imbattei contro Amelia.
"Ehi!" mi saluto' lei con un sorriso.

"Ehi!" ricambiai io "che ci fai qui?"

"Volevo controllare come stava Matisse...sai...per tutto il funerale sorrideva. Non so come sia riuscita a tenere quel sorriso. Io avrei pianto subito."

Annuii.

"Lei e' una persona forte. La piu' forte che io conosca."
Lei annuii e ci salutammo.

C'erano Lydia e le altre che appena mi videro mi chiesero: "come sta?"

"Non lo so. Credo male."

Vidi Lydia incupirsi.
"Ci credo. Loro due erano per lei...tutto." sospiro' "vado da lei."

Annuii per l'ennesima volta.
Pure le altre ragazze la seguirono.

Io rimasi li.
Mi sedetti sul divano e appoggiai la testa sulle mani.

"Sai..." mi disse qualcuno sedendosi accanto a me "prima pensavo che lei fosse talmente forte che restava in piedi anche davanti alla morte di un suo caro. Per me lei era...una persona imbattibile. Ma ora ho capito che...lei e' una persona. Ha le sue debolezze come tutti."

Io annuii, senza alzare la testa e dissi: "Arriva al punto."

"Se la guardi, e' distrutta. Pero' di una cosa sono certo. Tu puoi ricostruirla. Tu riuscirai a farla uscire da questa situazione."

Sospirai.
"Lo spero." sussurai.

"Ci conto, amico." e mi mise una mano sulla spalle e se ne ando', lasciandomi di nuovo solo con i miei pensieri.

Non sapevo che pensare. Avrei provato a salvarla. A ricomporla. Ce la faro'. Ce la DEVO fare.

In quel momento le ragazze irruppero nella stanza.

Mi guardarono e scossero la testa.

Mi alzai e mi diressi verso la stanza di Matisse.

Bussai.

"Lasciatemi sola."

Non ci badai ed entrai.

"Ho detto di..." si volto' verso di me e si fermo'.

Senza darle un attimo di tempo, la presi per i fianchi e la baciai con violenza.

Ero arrabbiata con lei. Perche' si stava abbandonando alla tristezza.
Pero' l'amavo, e proprio per questo non l'avrei lasciata da sola.

"Non ti lascio sola, sto cazzo. Ci sono io, sono al tuo fianco e se pensi che io ti lasci affrontare da sola questa ti sbagli di grosso."

Lei sorrise. SORRISE.
Quel sorriso. Mi si fermo' il battito.

"Ti amo."

Vietato annegare (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora