●Capitolo 38

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Matisse's pov
Come sto? Forse bene.
No, non e' vero. Non provo niente in questo momento.

Forse e' quello che voglio.

Vedete...Io sono quella persona che dopo essere stata ferita, non si chiude in se'. O forse si'. Quella persona che pensa che se lo merita. Quella persona che cerca di affondare nel proprio dolore per capire a fondo il motivo di quel dolore. Cosi' atroce da mozzarti il fiato. Un'anima senza pace e senza fondo.

Il dolore fa parte dell'adolescenza.
Noi ragazzi, dovremmo essere liberi, eppure non lo siamo. Siamo prigionieri di noi stessi.
Degli nostri stessi pensieri.

Vi chiedete mai, come mai siete al mondo?
Il motivo...?

Io si'. Mi hanno detto che nessuno e' inutile, che tutti noi abbiamo uno scopo. Uno scopo che dobbiamo trovare. Giusto?

Io non credo.
Pensate a quelle persone che si sono suicidate...hanno trovato il loro scopo? No, non credo, senno' sarebbero vive.

Sono annegate nel proprio dolore.
Prrprio come me.

Flashback
Guardai per l'ultima volta Dennis.
La rabbia che provavo per lui...era indescrivibile.

"E' ora che tu dica addio a te stessa, cara."mi disse beffardo.

Strinsi i pugni.
No, non doveva andare cosi'.
Dovevo prendergli la card e andermene.

Ma i piani sono andati in fumo, perche' lui aveva previsto tutto.
Accidenti.

Strinsi i denti, digrignai.

"Cos'hai dolcezza? Paura? Hai perso. Sei solo un'illusa se pensavi che ne uscivi viva."

"E ora addio."
Chiusi gli occhi, aspettandondomi una morte veloce.

Sentii lo sparo. Ma quello che ha colpito non ero io.

Aprii gli occhi sollevata e preoccupata.

NO.
NONONONONO NO.

"NOOOOOOOOOOOO." urlai disperata.

James era per terra che mi guardava, con il fiato corto.

Mi inginocchiai.
"Maty..."
"Shhh"scossi la testa "non parlare, risparmia fiato. Resisti. Ti prego resisti."

Feci la respirazione bocca a bocca.
Non me ne fregava niente di cosa potesse sembrare. Dovevo salvarlo. Avevo gia' chiamato l'ambulanza, e Dennis era gia' scappato via.

"Resisti. Arriveranno subito." dissi con voce disperata.

Non poteva morire. Non poteva. Aveva cosi' tante cose da fare. Come sposare la sua ragazza, prendersi cura di se stesso e di me.

Non poteva. No. Non poteva.

"Maty..."sussurro' lui.
"Io non ce la faccio piu'. Non credo che vivro' piccolina...Ti prego, non pensare che ti stia abbandonando...i...io...Ti voglio be...bene,piccolina. Ricordatelo sempre...Sii for..."
Aspettai come un'ingenua che continuasse, mentre il suo corpo mi stava abbandonando.

Solo quando lo toccai capii che era morto.

Oddio.

No.

Possibile?
La seconda volta che perdo qualcuno che amo, per colpa mia. E sapete la cosa strana? Sono morti nello stesso identico modo.

Il mio cuore prese a battermi forte. Corsi fuori per prendere aria. Stavo soffocando. Un senso di vertiggini di fece cadere a terra. La testa mi stava scoppiando da quanti pensieri lo stavano affollando.

L'immagine di mia madre e mio fratello morti mi appervero davanti.

"E' solo colpa tua se sono morta. E adesso anche lui ti ha abbondonata. E' solo colpa tua"

Oddio.
Mi fa male il cuore.
E' colpa mia. E' colpa mia,continuai a ripetere. E' colpa mia, sono io che li ho trascinati in questa merda.

Continuai a pensare finche' non arrivarono i soccorsi.

Credo che sia ora finirla con la mia vita.

Ma devo finirla nel posto dove tutto e' iniziato tutto.
A casa.

Fine flashback

Vietato annegare (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora