•Capitolo 7

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Gregory's pov's
"Sei davvero eccitata eh" ridacchiai. "Ecco sei arrivata in bagno. Me ne vado, goodbye!"

Me ne andai via lasciandola li, sbalordita.

"...che la lezione è già iniziata ?" sentii la professoressa dire e capii che si stava riferendo di me.

"Non c'è bisogno sono già qui."

C'era Matisse davanti alla porta e percio' significava che si stava rivolgendo a lei

Andai a sedermi. La stavo continuando a guardare di nascosto. Era diventato il mio hobby. La mia era...un'ossesione senza freni. Spaventosamente spaventoso, oserei dire.

Potrei passare per uno stalker ma giuro che non lo sono.

Il fatto è che lei è il mio problema. È dannatamente bella e misteriosa. Due qualità che amo. Pericolose.

Sono sempre stato un amante del rischio.

Il fatto che sia gentile, solo con chi secondo lei se lo merita... mi fa venire voglio di essere tra quelle persone.

Perché si...voglio meritarmelo. Voglio che mi dica ciò che nasconde. Ma non la costringerò a dirmelo. Sarà lei a deciderlo.

La campanella suonò. Sistemai lo zaino e mi diressi verso di lei.

Sembro un ' adolescente con gli ormoni impazziti.

Le parlai per mezz' ora ma lei rimase impassibile.

Allora decisi di farle una proposta ma me ne pentii subito dopo averlo fatto.
Le chiesi: "Dai, fammi una domanda...una qualsiasi."

"Non eri andata con quella? ho sentito che voleva andare in bagno." domando' stupendomi.

"Mi piace sorprendere la gente." dissi orgoglioso.

Una scintilla di divertimento guizzo' nei suoi occhi ma sparì subito, sostituita dalla sua solita freddezza.

Subito finito la scuola tornai a casa.

Mio padre era in casa e decisi di ignorarlo.

"Figliolo, scusa per sta mattina. Mi sono lasciato prendere dalla rabbia e dal dolore. Scusami se ti ho detto padole così sprezzanti.
Davvero io.." Non finì la frase che inizio' la piangere.

Era la prima volta che lo vedevo piangere. Strinsi i denti.

Riuscivo a sentire tutta la sua frustazione e infelicita. E sapevo che la causa di tutto questo, ero io.

Ma poi sospirai. "Papà tranquillo. Quello che hai detto è solo la verità. Tutto qui.  Non posso negare la verità, nonostante lo voglia fare.
Tanto sono abituato al dolore. Ci convivo.
Ora vado su, vorrei prima farmi una doccia. Poi scendo a mangiare.." e mentre ero a metà scala dissi "Se solo io non fossi esistito, mamma non sarebbe morta. Mi dispiace. Mi dispiace di essere il tuo più grande sbaglio."

E lui sussurrò : "Dispiace anche a me."
Chiusi gli occhi, mi martellava la testa, sentivo il mio cuore sanguinare senza sosta.

Sapete il dolore sto provando?  Che rabbia sto provando? Vorrei negare. Negare quella crudele realta' ma non potevo farlo.

Non mi era permesso.

Forse era questa la mia punizione per essere nato?

Presi il mio nastro bianco e tirai i pugni al sacco da boxe in camera mia.

Rabbia, paura, dolore, rimorso e solitudine. Erano sentimenti che crescevano dentro di me, giorno per giorno, secondo per secondo.

Nessuno c'era per me. Nessuno ci sarebbe mai stato. Nessuno mi avrebbe mai amato. Nessuno.

Perché sono un fottuto errore.

Perché esisto? Perché mia madre non può essere semplicemente qui vicina a me? Semplice. Ero io il motivo. La rovina della mia famiglia.

Mi odiavo. Ma non potevo permettermi di anneggare.
Non potevo!

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Hello people! spero vi piaccia!❤❤

Vietato annegare (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora