●Capitolo 48

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Matisse's pov

Dovevo tornare a scuola. Era da giorni che non ci andavo...Diana e le altre passavano ogni giorno da me, e mi dicevano di stare a riposo a casa. Di non avere fretta. Erano strani in questi giorni.

Arrivai a scuola accompagnata dal mio autista, e quando Diana mi vide, strabuzzò gli occhi. Magari dal fatto che non ero vestita tanto bene. Le sorrisi e la raggiunsi.

"Buongiorno." la salutai.

"Giorno...non eri a casa? Cioè come mai sei venuta?" chiese agitata. La guardai come se avesse un terzo occhio, mi avvicinai e le toccai la fronte. No, non aveva la febbre. Ci fu un silenzio, tra noi, stranamente imbarazzante. Lei troppo immersa nei suoi pensieri e io nei miei.

"Volevo dire...ti senti meglio?" riprese poco dopo lei. Annuii. "Sei pronta, quindi?"

Annuii di nuovo. Sapevo cosa intendeva. E sì, ero pronta per rivedere Greg. Il mio cuore fece un piccola capriola, quando pensai a lui. Feci un respiro e gli dissi: "Entriamo?"

Lei annuii pensierosa. Aveva gli occhi spenti, come se avesse rinunciato a qualcosa.

Nel corridoio, appena la gente mi vide, smise di parlare. C'era un silenzio tombale, da far venire i brividi. Tutti gli sguardi erano concentrati su di me. Non sguardi di odio, di ostilità, ma di una strana curiosità...come se cercassero di capire come avrei reagito a qualcosa...a qualcosa che non so.

Mi girai verso Diana e gli chiesi: "Che succede?"

"Ecco...Maty...ehm..." ma io non ero più concentrata sulle sue parole.

Il mio sguardo ora posava sulle due figure poco lontane da noi. Greg e Katrina. Che si baciavano. Il modo in cui Greg la baciava, sembrava come se lui non potesse fare a meno di lei, e questo pensiero mi lacerò il cuore. Il modo in cui la stringeva, così forte e vicino a se'...mi fece capire che per lui non contavo a nulla.

Mi si appannarono gli occhi, e due gocce scivolarono lentamente dagli miei occhi.

Scappai fuori, non potevo stare un minuto in più a guardare...l'aria fresca mi colpì violenta, che mi fece bruciare di più gli occhi. Il mio cuore era come se stesse per esplodere...era questo che provavi quando ti innamoravi, per poi essere sostituita? Era questo il dolore che senti parlare spesso nei film?

Sì, era questo.

Il fatto è che nonostante ora stia male, talmente tanto da far schifo, non lo odio. Dio, no. Non lo odio. Lo amo. Lo amo con tutta me stessa.  E mi odio per questo. Perché semplicemente non potevo odiarlo. Perché l'ho lasciato entrare nella mia vita? Perché? Vorrei non provare nulla, in questo momento. Vorrei essere fredda, senza emozioni, apatica. Ma so che mai ci riuscirò.

Tutti credevano che ero così, ma il fatto era che nessuno mi conosceva. Tranne Diana e mio fratello.

Una figura si materializzò di fianco a me. Diana.

"Vieni con me." la seguii.

La mia mente non smetteva di pensare a loro due insieme. Dio, faceva tutto così male. Eppure me lo meritavo. Sì, me lo meritavo.

Mi portò in spiaggia e ci sedemmo. Guardai il mare, il cielo. Mi ricordai di quella volta che Greg mi portò...al mare...nel suo posto preferito qui. Sorrisi malinconica.

"Come stai?" chiese. Alzai le spalle.

Sospirò. "Lo ami vero?"

Annuii. Che senso aveva mentire, dicendo che non era così,  quando era così palese che lo amavo? Lui mi era entrato dentro come nessuno, dentro ogni cellula del mio corpo, del mio cuore. Si era infiltrato nel profondo del mio cuore, e poi se n'è andato, lasciandomi una crepa dentro.

"Mi dispiace tanto...di non avertelo detto prima. Avevo paura  di come avresti reagito e...te l'ho tenuto nascosto."

"Tranquilla" mormorai.

"Lui ti ama. Solo che è ferito...quindi questo era l'unico modo per vendicarsi. Per dimenticare. Perché io lo so che lui ti ha amato davvero. Io lo so, lo vedevo come si illuminava quando eri felice e vedevo come si rabbuiava quando eri triste. Ho visto quanto sudore e tempo ha impiegato per conquistarti. E ho visto...quanto era felice quando eri diventata davvero sua. Un amore come la vostra non si cancella in un'attimo. E neanche in una vita si cancella. E sai cosa penso? Che sia stato il destino a farvi incontrare. Così facendo....tu hai salvato lui e lui ha salvato te. Non è così, Maty?"

"Grazie." dissi con voce strozzata.

L'abbracciai.

"Grazie per esserci sempre. Grazie. Io non merito la tua amicizia, la tua gentilezza, la tua dolcezza. Eppure sei mia amica. E ti tengo stretta, perché persone fantastiche come te, ce ne sono davvero poche. E giuro, chiunque ti fa del male, chiunque osa, lo ammazzerò con le mie stesse mani."

"Ti voglio bene, Maty. " disse lei stringendomi talmente forte, da farmi piangere il cuore. Il fatto di aver un'amica così fantastica,  mi fa pensare a quanto sia stata fortunata.

"Anch'io Diana." risposi.

Grazie per tutto, migliore amica. 

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Vi è piaciuto il capitolo? Spero di sì. E' in questi momenti che capisci chi è davvero tuo/a amico/a, e tenetevelo/a  stretto/a.

 

Vietato annegare (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora