•Capitolo 8

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Hello people!! Ho visto che la mia storia sta piacendo molto. Ne sono felicissima, giuro. Sono arrivata qui solo grazie a voi.❤ Allora buona lettura ora!
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Matisse's Pov's
Ero terrorizzata.

Mi arrivò un messaggio. Sconosciuto.
Nonostante avessi paura lo dovevo pur vedere, no?

Sconosciuto:  tranquilla per ora non ti farò del male. Non ora. Solo con il tempo capirai che cosa si prova a perdere una persona cara.

Potevo scoprire subito chi era se lo volevo. Ma io lo sapevo chi era. Risi. Ero ridicola e terribilmente patetica.

Avevo sempre lottato. Ma cos'era questa paura che mi stava divorando lentamente?

Una mossa azzardata con lui significa un passo verso la morte. Perché lui è come suo padre.
Suo padre.

È stato lui ad avermi fatto alzare questa barriera di freddezza. E come si dice: tale padre tale figlio. 

Non avevo affatto paura di morire.

Ha detto che non mi farà del male per ora. Quindi dovevo darmi una calmata.

Decisi di non dir nulla a mio fratello. Lui aveva gia' troppi impegni e pensieri.

Non volevo essere un peso in piu' per lui. Non voglio che si preoccupi.

Ce la posso fare da sola. Devo farcela.
Andai a nascondere i fiori e tutto il resto.
Ma ad ogni minimo rumore sobbalzavo.

Mi sentivo osservata. Era solo una mia impressione, questa volta.

Perché io sento la sua presenza. La percepisco.

Percepisco il mio cuore che impazzisce. Il mio corpo si paralizza, nonostante non sia davanti a me.

Ecco questi sono i segnali che sento quando mi osserva. Brividi.
Brividi di paura invadono il mio corpo.

È tornato. E' tornato davvero.

La notte non riuscii a dormire molto. Mi svegliai presto per farmi la doccia.
Mi vestii ma in quel momento la cameriera bussò.

"Signorina la vuole il signorino. Ha detto di raggiungerlo nel suo ufficio."
"Va bene, grazie."

Andai in ufficio, pensando che lui avesse scoperto tutto.
"Sorellina. Entra dai. Volevo parlarti di una cosa..."

"Dimmi pure." facendogli un cenno di continuare.
"Stanotte dovrei partire per la Spagna per motivi di lavoro. Ci starò solo 2 giorni, non ti preoccupare...Va bene per te? Se non ti va bene, rifiutero' la richiesta di lavoro."

Lo amo. Lui si preoccupa sempre per me. Rinuncerebbe pure il lavoro per me. È il fratello migliore del mondo.

"James va benissimo, tranquillo." dissi rabbrividendo sapendo che lui non ci sarà a proteggermi.

"Menomale. Allora vai a scuola."
Dopo aver mangiato arrivai a scuola.
A scuola oggi ero tutt' altro che attenta alla lezione.

Avevo troppi dubbi. Troppe paure. Troppe insicurezze.
Presi pure un brutto voto e questa fu la prima volta che lo presi.

Quando uscii da scuola c'era Gregory ad aspettarmi.

Oggi purtroppo il maggiordomo non poteva accompagnarmi a casa.

"Ehi. Matisse. Cos'hai? Sembri... triste. Dai ti porto a mangiare qualcosa."
"Non c'è bisogno, grazie." risposi fredda, nonostante il mio cuore si stesse scaldando.

"Ma così mi offendi." e mi fece la faccia da cane bastonato.
Dannazione!

Odio quando lo fanno.

"E va bene" sbuffai scontenta.

Fui felice del fatto che non dovevo tornare a casa da sola. Solo il pensiero mi fece venire i brividi.

Salii nella sua moto e mi portò da Starbucks.

Ordinai un frappè al cioccolato mentre lui ordinò un caffè.

Mentre aspettavamo lui continuava a fare delle facce buffe.

Cercai di non ridere, ma infine scoppiai in una sonora risata.

"Ohh finalmente sorridi. Sai se sei in pensiero per qualcosa, allora ti consiglio di non pensarci. Fa finta che non sia niente. Va bene?"

Annui. Il fatto che fosse questo ragazzo che a malapena conoscevo a 'consolarmi' mi inquetava e allo stesso tempo mi rassicurava.

Passai un pomeriggio senza preocuppazioni.

Grazie a lui...

Questo nuovo arrivato non è cosi male. Anzi, sto pensando che la sua compagnia sia pure gradevole.

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Hi people! Ecco un nuovo capitolo.Vi amo troppo!!❤

Vietato annegare (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora