•Capitolo 3

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Hello people! Allora quella persona sopra è Diana.
Buona Lettura!
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Matisse Pov's
Entrai in classe innervosita, mettendomi a fulminare chiunque mi passasse davanti.

Quel ragazzo cosa diamine voleva da me?

Mi aveva fissata per tutta la lezione di arte, pensando che non me ne fossi accorta.

Odio chi mi fissa! Insomma, vuoi un'autografo? Se vuoi te lo faccio, basta che poi mi lasci in pace.

In quel momento, entro' il prof di letteratura interrompendo i miei pensieri...

L'avevo sempre adorato.
Non che io amassi la letteratura ma lui era l'unico tra i professori che rendevano le lezione divertenti.
Anzi la letteratura quasi quasi mi piaceva.

Quasi...

Il tempo passò in fretta, fortunatamente. Non vedevo l'ora di andare a trovare mio fratello.

L'ora di pranzo arrivo' in fretta.

Andai in mensa e presi qualche panino schifoso dalla mensa e mi diressi verso il tavolo dov' era seduta Diana.

Diana era una ragazza bellissima, ma non n'era consapevole.

Aveva  degli occhi di colore verde acceso, luminoso, splendente.

Era sempre allegra. Un allegria contaggiosa.

Capelli rossi e vari lentiggini sparsi sulla guancia e delle labbre carnose.

Insomma una meraviglia. Ha un corpo da urlo e pratica cheerleading.

Sì, questa è la mia migliore amica. Unica in tutti i sensi.

Diana stava parlando con un ragazzo. Capelli mori, occhi verdi, alto e muscolo. Niente male...
La raggiunsi.

"Diana!" esclamai sorridendo.

"Matisse." sorrise. "Questo è...Paolo, un mio amico, non te l'ho mai presentato..." disse lei imbarazzata.
Uh uh, mi sa che alla mia migliore amica sia innamorata.

Sorrisi maliziosa e lei mi lanciò un'occhiataccia. Un'occhiataccia che non pareva un occhiataccia, per giunta.

"Bene, è meglio che io vada" balbetto' il ragazzo.
E se ne ando', o meglio si volatizzò.

"Com'è andata la giornata?" chiese lei come se nulla fosse.
Avrei voluto chiedergli qualcosa su questo Paolo, ma decisi di lasciar perdere.
Tanto prima o poi mi avrebbe detto qualcosa, in quanto mia migliore amica, no?

"Bene, insomma. Come sempre." risposi mordendo il mio disgustoso panino. Bleah! Troppi pomodori.

"Anche io" sbuffo' lei.
Alzo' lo sguardo e disse maliziosamente "Ehm...Maty guarda guarda chi sta venendo verso di noi."

Alzai lo sguardo e quando lo vidi  riabbassai gli occhi.

"Ehi bellezze." ci saluto il nuovo arrivato.

Non lo degnai di uno sguardo. Mi dava fastidio anche solo la sua presenza.

"Vedo che la mia presenza non sia tanto gradita da qualcuno.." disse.

No, infatti. Hai ragione.

Maledizione. Sentii il suo sguardo addosso.

Mi sentii a disagio. Mi sembrava di essere messa a nudo. E questa cosa mi infastidiva. Chi era lui?

Nessuno. Feci un respiro per calmarmi e riprendere fiato. Calma. Inspira e respira.

"Stai per caso parlando di me?" chiesi alzando lo sguardo innocentemente. Ci sfidammo con lo sguardo, e alla fine fu lui il primo a distogliere lo sguardo.

"No no." disse abbozzando un sorriso. 

Sorrisi vittoriosa.

"Va bene. Allora puoi andartene?"

"Così presto?"

Sbuffai alzando gli occhi al cielo. Vi prego, fatelo andare via, prima che lo prenda a calci nel culo.

" Santo dio, potresti smetterla di rompermi le palle. Grazie e addio." dissi a voce alta attirando l'attenzione di tutti.

Dannato nuovo arrivato.

"Ho capito. Ma ero venuto per la tua amica se è per questo." fece un sorriso di scherno.
Mi infastidii questa sua affermazione per qualche inconscio motivo.

Non lo conoscevo neanche, dio. Che problemi avevo?

"Allora smettila di perdere tempo con me." sorrisi in modo forzato.

Dovevo sforzarmi di non tirargli un pugno a quel suo bel faccino.

Mia madre mi aveva insegnato molte tecniche di combattimento e di difesa.

Mamma...
Quanto mi manca....

All'improvviso i ricordi riaffiorarono nella mia mente, veloci come fulmini..

Rimasi paralizzata dai ricordi.
Scossi la testa per riprendermi.

Mi alzai dal tavolo rigida, senza degnargli di uno sguardo, salutai velocemente Diana e me ne andai a lezione.

Le ultime ore di scuola passarono in un battibaleno.

Salutai Diana in fretta e uscii di corsa.
Volevo vedere mio fratello. La mia salvezza. La mia ancora.

Mio fratello era l'unico che era rimasto con me oltre a Diana dopo la morte di mia madre.

Era lui che dopo la morte di mio padre si era preso cura di noi.
Aveva anche preso il posto di mio padre nel lavoro per mantenerci.

Ed era bravissimo in tutto quello che faceva.

E oltretutto era premuroso. Lui per me era come un secondo genitore. Era la persona piu' importante della mia vita.

Avrei dato la mia vita per lui. E lo stesso valeva per lui.

Il suo ufficio era poco lontano dalla scuola.

E in quei pochi minuti che ci mettemmo per andare da lui mi addormentai, sognando degli occhi verdi stupendi che mi osservavano incuriositi.
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Ecco qua il nuovo capitolo.
Scusate per il capitolo troppo breve, vi prometto che la prossima volta la farò più lunga.
Tanti baci a voi people❤

Vietato annegare (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora