●Capitolo 31

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Gregory's pov
Non vedo l'ora di ritornare a casa. Questo mese di scuola e' stressante. E' da un mese che Matisse mi evita. E io non la cerco.

Sento che ha bisogno di stare da sola. Di rifletterci su. E le lascio il suo spazio, perche' anche io ne avrei bisogno.

E non evita solo me. Evita tutti. O quasi tutti. Si e' avvicinata molto a una certa Lydia. Ho chiesto a Diana come mai non fosse con lei, e lei mi spiego' che per obbligo, doveva non essere amica di Matisse per due mesi. Ed era un obbligo, non poteva rifiutare.

E si sentiva che stava male. Si sentiva sostituita. Mi ispirava tenerezza.

Ormai, Matisse era quasi scomparsa del tutto tra i miei pensieri.

Evitava anche Tyler, stranamente.

Tornai a casa stanchissimo. Mi buttai sul letto, stanco della giornata.

In questi ultimi giorni ero sempre stanco. Nulla mi interessava piu'. Avevo voglia solo di chiudermi in camera e stare li'. Da solo.

Andai a mangiare qualcosina. Avevo poco fame, ma dovevo mangiare.

In quel momento entro' Tyler, furioso. Sali' velocemente le scale e sbatte' forte la porta. Cosi' forte che rimbombo' e che io ebbi paura che, la povera porta, si potesse rompere.

Un minuto dopo, scese e mi indico'.

"Tu! Oggi non provocarmi o giuro che ti riempio di pugni."

"Tranquillo. Sono abbastanza intelligente da capire che non devo provocarti. "dissi tranquillamente. "ma si puo' sapere cos'hai?"

"No!"ribatte' lui.
Alzai le mani in segno di resa.

Prese le chiavi di casa e usci' sbattendo la porta. Alzai gli occhi al cielo.

Mamma mia, non mi poteva capitare una giornata piu' tranquilla?

A quanto vedo no.

All'ora di cena scesi e trovai mio padre che preparava la cena.
Ci guardammo per un minuto.

Lui distolse per primo lo sguardo e si schiari' la voce.
"Allora, ho preparato la pasta, va bene?"

Annuii. Mia sorella era fuori.

"Vado a vedere se Tyler e' a casa."dissi pronto a salire per andare a controllare.

"No. Non c'e'. Abbiamo avuto un discussione pesante, oggi. "

"Ah okay."risposi stupito.

Non me lo aspettavo.

"E perche'? "

Lui esito' un'attimo.
"Lui stamattina era a casa. Voleva parlarmi. Sembrava agitato. Mi disse cosi'...all'improvviso...che ero un padre schifoso. Che ero senza cuore. Io, cercando di stare calmo gli chiesi il motivo. E lui mi disse:"sei tu che hai ucciso la mamma! L'hai portata via da me! Tu e il mio stupido fratello" Gli tirai uno schiaffo. Lui mi guardo' imbestialito e se ne ando' via urlando le parole "Ti odio!" ".

Rimasi stupito piu' di prima.
Colpa di mio padre?
E perche' mai?
Gli chiedero' sicuramente spiegazioni.

Sorrisi a mio padre, cercando di consolarlo.
Io che consolo mio padre...che situazione strana.
Strana, ma...bella.

Vietato annegare (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora