●Capitolo 59

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Matisse's pov
Lei mi guardava con un misto di curiosita' e felicita'.

"Posso sapere perche' a loro non piaccio vestita cosi'? Insomma, cos'hanno di strano i miei vestiti?"

"Niente. Solo la moda...sai...no? Beh, per loro non sei alla moda. Ma tranquilla, non devi cambiare per loro. Sono solo dei babbei."

Lei annuii'.
"Babbei." ripete'.

Sorrisi. Che tenera.

"Sai, pensavo che tu fossi una ragazza con cui fare amicizia era difficile."

Scoppiai a ridere.

"Si', cioe', dipende con chi devo avere a che fare."
Lei sorrise.

Un sorriso simcero che ti scalda il cuore. Un sorriso innocente e spensierato.

Cio' che io non ho piu'.

Perche' mi hanno strappato la mia anima, la mia innocenza. Il mio essere.

Mi hanno fatto capire che il mondo degli adulti, non e' cosi' bello come credevi da piccolo.
E spesso tutti i bambini vogliono crescere, ma quando crescono, sono adulti, capiscono che sarebbe stato meglio restare bambini.

Quando diventi grande, diventi responsabile. Ti carichi di problemi che non vorreste mai avere. Capisci che il mondo, infondo, non e' cosi' bello.

Nel mondo c'e' cattiveria. C'e' il male. Il dolore.

Ma vedrai, prima o poi, un buco si aprira' e fara' passare la luce, cacciando via le tenebre.

Ma saremmo noi, in quel momento, a decidere se combattere o annegare.

Combattere significa faticare.
Annegare significa la fine di tutto, del dolore.

Molti sceglierebbero di annegare.

Ma combattere e' molto meglio, non credi?

Almeno morirai sapendo che hai fatto tutto il possibile per te stessa.
O magari dopo aver combattuto, otterai la felicita' che ti spetta.

"E mi dispiace per Diana."

"Anche a me."
Abbassai la testa.
Lei mi ricordava un botto Diana. Cosi' bella e solare.

Magari e' stato questo a spingermi a proteggerla.

"Vorrei essere tua amica. Posso?" chiese.

Scoppiai a ridere.
"Cosa ho detto di strano?"

"Niente niente." risposi asciugandomi le lacrime "solo che non si chiede se si puo' diventare amici, si diventa e basta. Semplice semplice no?"

Lei annui'.
"Sono strana, lo so."

Io annuii, concordando.
Suono' la campanella.

"Devo andare a lezione, a dopo." la salutai.

Greg spunto' fuori all'improvviso.
Prima si era allontanato per farci parlare.

"Sembra simpatica." sussurro' lui.

"Lo e'." confermai.

Lui mi sorrise dolcemente.
Un sorriso che ti fa pensare che tutto questo sia un sogno.
Lui mi fermo' e mi fece voltare verso di lui. E mi abbraccio'.
Senza preavviso.

"Ti manca?"

Io annuii.
Non ero abituata a stare senza di lei. Sapere che non era piu' al mio fianco, mi faceva piangere il cuore.

"Ci sono io."

Sorrisi.
"Lo so, mio principe."

"Ti amo, mia principessa."

"Pure io."

Prima pensavo che mai, mi sarei trovata ad amare una persona.
Che l'amore esisteva solo nelle favole.

Mi sbagliavo.

Di grosso.
Lo baciai e andai a lezione.

La lezione passo' in fretta, perche' era l'ora della mia adorata arte.

Corsi fuori appena la campanella suono', ma per mia sfortuna andai a sbattere contro una persona.

Indovinate chi?

Se avete risposto Katrina...beh avete indovinato.

"Guarda dove vai, stronzetta."

"Sisi, va bene. Ciao."
Avevo fretta di andarmene.

"Dove pensi di andare?" chiese minacciosamente.

"A lezione, magari?"

Lei strinse gli occhi...e disse: "Pensi che tutto giri intorno a te, principessa?"

"Non ho mai detto questo." sibilai.

"Pero' lo pensi."
Scossi la testa.

Lei rise.
"Sai, vorrei tanto sapere che pensi di me tu..."

"Vuoi saperlo?" chiesi.

Lei annui'.

"Penso che sei stronza. Ma io non ti conosco, non dovrei giudicarti, eppure lo faccio. So che 'ami' veramente Greg, e mi dispiace che lui non ti ami, okay? Non l'ho deciso io. Penso che tu in realta' sia una persona gentile, ma solo con chi vuoi. Un po' come me. Ecco tutto."

Lei sospiro'.

"Mi dispiace, okay? Non volevo sembrarti stronza, ma sapere che tu hai una persona accato che io ho sempre voluto, fa male. Tanto male. E mi conporto da stronza, perche' sono fatta cosi'. Per colpa di...vabbe' lascia stare."

Annuii.
Non sapevo cosa dire.

Non mi sarei mai e poi mai aspettata che lei mi dicesse 'mi dispiace' per il suo comportamento.

Questo mi fa capire che, davvero, le apparenze ingannano.

Ero troppo scossa percio' decisi di tornare a casa.

Decisi di non chiamare l'autista e mi misi in cammino verso casa.

Poco dopo squillo' il telefono.

AIDA.

Risposi.

"Matisse..." sussurro' lei.
"Aida, ma cosa...?"
"Scappa."

"Cosa succede Aida?"

"Succede" disse una voce a me familiare "che se non vieni entro mezz'ora con quei maledetti fogli firmati, la uccido. Chiudo."

Oh porca paletta.
﹉﹉﹉﹉﹉﹉﹉﹉﹉﹉﹉﹉﹉
Eccoci quaaa, questo e' il mio regalo di buon annooo.
BUON ANNO AMICIII!❤

Vietato annegare (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora