Capitolo 5

421 12 0
                                    




I giorni passano in fretta e mi ritrovo in ansia per l'ennesimo esame.

"Siamo sicuri che i tuoi appunti siano giusti?"sussurro a Chris dietro di me.
"Sono bravo in geografia, fidati"mormora mentre la professoressa passa tra i banchi per consegnare la verifica.
"Secondo me hai sbagliato"
"Secondo te i Pirenei, che dividono Francia e Spagna ,sono dei soldati armati di lancia"ridacchia ricordandomi il mio errore del giorno prima ,passato a studiare.
"Okay, mi fido"dico in fine.

La professoressa mi consegna la fotocopia e subito ritorna alla cattedra.
Qualcosa la so, non c'è da preoccuparsi.

Qualcuno bussa alla porta della classe.
"Mi scusi per il ritardo"dice. 
In un attimo realizzo come sia familiare quella voce. Troppo familiare.
Alzo di scatto la testa e mi ritrovo a fissare il ragazzo da cui sono scappata.

Cosa ci fa lui qui?
Dovrebbe essere a chilometri e chilometri di distanza da me, perché invece è qui?
a San Diego, dove l'ho lasciato.

"Alla buonora, hai delle giustificazioni Dallas?"chiede la professoressa.
"Non trovavo la classe"dice lui indifferente.
L'insegnante lo liquida e con lo sguardo gli fa segno di andare a sedersi.

Continuo a guardarlo mentre cammina verso l'unico banco libero, dall'altra parte dell'aula, e sento il mio respiro farsi sempre più corto.
Fino a mancare non appena i suoi occhi incontrano i miei.
Sembra meravigliato, quasi quanto me.

Abbasso subito lo guardo e provo a concentrarmi sul compito, ma come si fa quando il motivo dei tuoi problemi ti si presenta davanti?
Perché è qui?
Provo a respirare regolarmente.

Mi alzo di scatto dal mio banco e cammino verso la cattedra.
"Professoressa, sto poco bene, potrei uscire?" Chiedo cercando di mettere insieme tutte le parole in ordine.
Lei annuisce e in fretta mi ritrovo fuori dalla classe.

Cammino velocemente da una parte all'altra del corridoio cercando di riuscire a cacciare fuori dai polmoni tutta l'aria che ho.

Dalla classe esce Chris.
"Allison, che hai?"chiede avvicinandosi a me.
"Andava tutto bene"dico trattenendo le lacrime.

Comincio a fare respiri profondi e a provare a calmare questa crisi.
"Cosa?"chiede prendendomi la mano e costringendomi a fermarmi.
"È lui il motivo per cui sono venuta qui"sussurro.
Lui sembra non capire tutto chiaramente, ma mi guarda come per dire 'dopo mi spieghi'

"Devo andare a parlare con Lily "dico guardandolo negli occhi.
"D'accordo, ma sta calma"dice.

Annuisco, anche se so che non riuscirò ad esserlo, e comincio a correre al piano di sopra, dove adesso Lily sta studiando Francese.

"Salve"dico aprendo la porta "ho un urgente bisogno di Lilian Dallas"dico.
Il professore mi guarda per un attimo, ma dopo guarda Lily e le fa cenno di uscire.

"Deve essere grave se mi hai chiamata con il nome per intero"ridacchia mentre chiude la porta.
Si gira verso di me e il sorriso sulle sue labbra scompare. 
"Perché Cameron è qui?"chiedo diretta.
"Sarebbe dovuto rimanere a San Diego, andava tutto bene"aggiungo lasciando andare la lacrime.
"Sta succedendo tutto di nuovo, ci stiamo ritrovando tutti tra i banchi di scuola e io non sono pronta, no Lily, non voglio"dico ormai piangendo.

La mia amica mi si avvicina e mi abbraccia forte.
Mi lascio andare sulla sua spalla.
"Lily io non posso averlo vicino, non ci riesco"dico piangendo.

Mi fa segno di seguirla e in silenzio usciamo dalla scuola.
Durante questa prima settimana di scuola non l'ho mai visto.
Nè nell'ora di geografia né in qualunque altra ora.

Credevo fosse rimasto a San Diego, lontano da me. lì dove deve stare.
Invece me lo ritrovo davanti senza neanche la possibilità di tirargli un schiaffo.
Caminiamo.

Senza neanche accorgermene mi ritrovo difronte al nostro appartamento.
Lily apre la porta e io la seguo dentro.
"Cosa ci fa qui?"chiedo.

"Lui non viene a scuola qui, in teoria"comincia a parlare.
"Vedi, la sua scuola è in centro ed  gemellata con il nostro istituto.
Da quel che ho capito la stanno ricostruendo ,perché hanno avuto dei problemi con la tubature, e quindi sono venuti qui"spiega.
"Quindi, non appena rimetteranno tutto apposto lui se ne andrà ?"chiedo.

"Vedi, era questo quello che io e Chloe volevamo dirti.
In quella scuola sono molti di più e non ci sono più posti per loro, perché i ragazzi del primo anno hanno la priorità..."
"Lui non fa il primo anno?"la interrompo.
"No, dopo che te ne sei andata si è chiuso in se stesso e ha cominciato a bere per non pensare al fatto che ti avesse persa per sempre.
Un giorno mamma è andata a fargli un  discorso, sono rimasti due ore chiusi in camera a parlare, e quando è uscita, Cameron, si è buttato capofitto nello studio.
Papà vedendo i miglioramenti scolastici, ha pagato la scuola per fargli fare un esame, lui l'ha superato ed è passato al quinto anno. Ha fatto il salto "spiega.

"I rapporti con tuo padre sono migliorati?"sussurro piano.
Annuisce sorridendo a malapena.
"Ha visto che vederlo soffrire faceva soffrire anche lui, ha capito che trattava Cameron come suo padre trattava lui e ha deciso di non finire come è finito lui con suo padre.
Ma Cameron non riesce a perdonarlo" mi informa.

"Quindi Cameron è qui già da un anno?"chiedo riprendendo il discorso di prima ,lei annuisce.
"Perché ha scelto proprio questa scuola?"chiedo.
"Mentre tu finivi il quarto anno qui, lui iniziava il quinto e con corsi avanzati è riuscito a diplomarsi insieme a Nash e agli altri.
Dopo il diploma è venuto qui, ha sempre voluto venire a vivere a Miami e non riusciva più a stare in quella città, diceva che tutto gli ricordava te.
Siete stati per un anno nella stessa città e nessuno dei due sapeva niente.
Quando sei andata via abbiamo provato a convincere Sean a dirci dove sei venuta , ma lui non lo ha fatto"spiega.

Sono stata un anno interno con Cameron nei paraggi e non ho saputo nulla? non l'ho mai visto?

Faccio un respiro profondo.
Se sono riuscita a stare un anno senza vederlo, potrò farlo anche a scuola.
"Basterà ignorarlo"sussurro.

"Non vuoi proprio perdonarlo?"chiede un po' titubante.
"Mi fidavo di lui più di tutti e invece mi ha semplicemente usata.
Gli facevo pena, non si è messo con me per amore, ma per compassione "dico furiosa.
"Era tutto finto.
I suoi baci, i suoi abbracci, le parole dolci e persino le scenate di gelosia"dico mentre sento gli occhi pizzicare.
"Credevo di potermi fidare di lui e invece è stato il primo a tradirmi, fin dall'inizio"aggiungo.

Lily mi guarda triste.
"E sai quale è la cosa peggiore?
Che ho amato tutto, gli abbracci ,i baci, i 'ti amo',anche quelle scenate di gelosia infantili che mi facevano innervosire accompagnate da quelle litigate insensate.
Anche se adesso so, che era tutta una messa in scena, ho amato tutto..."finisco tra i singhiozzi.

Never Enough 2• Cameron Dallas • [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora