Spingo la porta lasciata aperta.
"Cameron" grido, corro su per le scale e mi fermo difronte alla porta della sua camera.
Non so come reagirà. E forse sinceramente neanche mi interessa, perché gli avevo promesso che gli sarei rimasta accanto, non importa come, dove o il resto. Solo io e lui.
La apro piano."Ha ragione"dice.
È in piedi, girato di spalle verso la finestra.
"Non è vero Cam" esclamo avvicinandomi a lui.
"Lei non lo pensa davvero, lo sai"gli dico prendendogli la mano."Non crescerò mai"sussurra tra se e se.
"Cameron non è vero, guardami"ripeto poggiandogli una mano sulla guancia e costringendolo a guardarmi.
"Io ti ho deluso, come fai a non essere d'accordo con lei?"chiede.
"Lily non lo pensa davvero" ripeto di nuovo.Si allontana da me ed esce dalla stanza.
"Cameron"dico seguendolo.
"Devi smetterla"grida.
Lo guardo confusa. Come, scusa?
"Di fare cosa?"chiedo "di starmi vicino"strilla ancora.
"Perché?"grido nervosa.Finiamo sempre per litigare, nonostante io voglia solo stargli vicino.
"So che lo pensi anche tu.
Sono un bambino, non combinerò mai nulla nella mia vita, sono un immaturo."urla.
"Devi smettere di stare vicino ad un ragazzo del genere.
Non sono affidabile e tu lo sai. Meglio di chiunque altro"
Lo guardo furiosa
"Credi davvero che io penso tutto questo di te?"grido anche io."Si" risponde sicuro.
Lo guardo indignata.
"Allora non mi conosci come credi"dico e comincio a scendere le scale per andare via."Ti ho fatto soffrire e mi dispiace, ma sono fatto così.
Non cambierò mai, rimarrò per sempre quello che sono."strilla rincorrendomi."Sei uno stronzo, ecco cosa sei, un idiota, mi fai impazzire.
Ci sono momenti in cui sei il ragazzo più forte che io conosca e subito dopo il più debole.
Mi infastidisci in continuazione e certe volte non ti sopporto per niente.
Ma non ti ho mai chiesto di cambiare perché non voglio che tu lo faccia!" grido girandomi verso di lui.
"E forse si, dovrei starti lontana, ma come si fa?
Io non ci riesco.
E hai ragione, in certi momenti sei un bambino, ma come puoi dire che non combinerai mai nulla nella tua vita?
Hai visto cosa hai fatto?
Hai recuperato un intero anno scolastico in un paio di mesi, sei riuscito ad andare avanti da solo, senza bisogno di nessuno.
Perché tu non hai bisogno di nessuno"grido."Io ho bisogno di qualcuno"strilla nervoso scendendo di uno scalino sotto al mio.
So che quel qualcuno sono io.
"Ma ti ho fatto soffrire"sussurra.
Lo guardo dritto negli occhi.
"E ho capito che standoti accanto ti faccio soffrire ancora" continua.
Continuo a guardarlo in silenzio.
"Anche da amico"aggiunge."Oddio, quanto ti odio"urlo frustata battendo un piede a terra.
"Io e te non potremo mai essere amici" grido fissandolo "non lo capisci?"chiedo.
"Mi hai fatta soffrire, mi hai mentito, sono scappata da tutti e soprattutto da te, mi sono sentita una stupida ad essermi fidata di te e ho odiato tutti i nostri momenti insieme"strillo guardando il soffitto.
"E sai quale è la cosa peggiore?"gli chiedo a bassa voce trattenendo le lacrime.Lui mi guarda in attesa che io continui.
"Che nonostante tutto questo, mi piace ricordare tutte le nostre risate.
Nonostante tu mi abbia fatto sentire un vuoto nel petto sarai sempre l'unico che riuscirà a riempirlo."sussurro sorridendo.
Lui mi guarda gli occhi, le labbra e di nuovo gli occhi.Scendo altri scalini superandolo per non farmi vedere così debole difronte a lui.
"Penso di amarti Cam"sussurro con gli occhi lucidi.
"O forse non ho mai smesso di farlo"mi giro verso di lui accennando un sorriso.Lui si avvicina a me.
Il suo volto è inespressivo.
Non capisco se è felice, se è arrabbiato, deluso... Dammi un segno, uomo."Ti prego dí qualcosa"sussurro abbassando lo sguardo.
Poggia la sua mano sulla mia guancia asciugandomi una lacrima."Non dovrei starti così vicino "ridacchia.
Lo guardo curiosa.
"E perché?"chiedo.
"Potrei fare cose di cui potresti pentirtene"sorride.
"E allora fallo" dico alzando le spalle.
"Se no lo faccio io" aggiungo.Mi guarda divertito.
Abbasso lo sguardo sulle sue labbra.
"Se non dici niente io.."comincio a parlare mentre mi avvicino.
"tanto non ... non ti stai allontanando e..."
"JayJay sta zitta"ridacchia e si avvicina fino a far scontrare le sue labbra con le mie.Sento il petto bruciare, il vuoto dentro di me riempirsi, le guance farsi rosse, le dita formicolare e i brividi farsi spazio lungo la mia schiena.
Le sue mani scendono sui miei fianchi e mi avvicinano delicatamente a lui.
Affondo le dita nei suoi capelli morbidi.Mi allontano da lui per riprendere fiato e lo guardo negli occhi.
Potrei perdermici in quei occhi."Scusami"sussurro sfiorandogli le labbra con un dito.
"Per averti fatto soffrire" aggiungo spostando lo sguardo dalle sue labbra a i suoi occhi.Lo sento ridacchiare.
"Perché ti scusi? Sono io quello che ti ha mentito come un coglione"dice tornando serio.
"Lo hai fatto per il mio bene, ho capito.
Si, ho impiegato un po' per capirlo ma..."mi fermo un attimo.
"T-tu mi ami ancora?"sussurro a voce così bassa che forse non l'ha sentito.La sua presa sui miei fianchi aumenta.
"Hai mai avuto dubbi?"chiede.
"Quando ho scoperto che non mi hai detto nulla ho pensato ti fossi messo con me solo per pietà"mormoro.Mi guarda serio e subito mi stampa un bacio sulle labbra.
"Non farlo più"sussurra.Ci ritroviamo a passare la serata sdraiati sul divano a guardare un film abbracciati, uno accanto all'altra.
Kora aveva ragione.
Nessuno dei due sarebbe stato mai felice senza l'altro.Mi giro verso di lui dando le spalle alla televisione.
Alzo lo sguardo al suo viso, così concentrato sul film.Poggio una mano sulla sua guancia.
Accarezzo la sua pelle ricoperta da un lievissimo filo di barba.Ha ancora lo sguardo puntato sulla televisione ,ma riesco a vedere benissimo un piccolo sorriso sulle sue labbra.
Mi avvicino ancora di più a lui, facendo intrecciare le nostre gambe.
Poggio la testa sul suo braccio e mi copro il viso tra il suo petto e il braccio.La sua mano mi accarezza dolcemente il fianco.
"Io ti amo"sussurro con le labbra poggiate contro il suo petto.
STAI LEGGENDO
Never Enough 2• Cameron Dallas • [REVISIONE]
Fanfic•Sequel Never Enough E così sono finiti. Lei è andata via. Voleva dimenticare tutto e tutti, lasciare che quei ricordi si perdessero per sempre. Eppure sapeva che, in un modo o nell'altro, si sarebbero rincontrati. Sarebbero finiti nuovamente l'un...