capitolo 28

355 12 1
                                    

"Ali, ci sei?"chiede Chris mentre camminiamo verso la nostra classe.
"Si"sussurro.

No, non ci sono.
Sono troppo impegnata a rivivere la scena di ieri.
Il momento in cui lo sguardo di Cameron si è spento.
Quando ha capito che tra di noi, ancora una volta, è finita.

Potrei benissimo mentire dicendo di aver fatto sogni tranquilli la scorsa notte, di aver dormito bene perché di lui non mi importa.
Ma le mie profonde e pesanti occhiaie smentirebbero tutto.

La campanella suona e io alzo lo sguardo dalle mie scarpe al mio amico.
"Dobbiamo sbrigarci"gli dico.
Riprendiamo a camminare a passo svelto verso la nostra classe e fortunatamente riusciamo ad entrare due minuti prima del professore.

"Ali, hai per caso incontrato Cameron?"mi chiede Chloe avvicinandosi al mio banco.
"No."rispondo guardando in basso.
"Ti stava cercando, forse ti sta aspettando all'ingresso della scuola, convinto tu faccia tardi."spiega.
"Perché dovrei fare tardi?"le chiedo.
"So che non vuoi vederlo e lui continuava a dire che deve parlarti urgentemente, così io gli ho detto che non sei venuta con me a scuola e che molto probabilmente avresti ritardato"

Le sorrido piano.
"Grazie"sussurro e lei mi sorride dolcemente.
"Non c'è di che"

"Clark vuole sedersi o no?"chiede il professore e Chloe corre al suo posto.
La lezione comincia.
Il professore inizia a spiegare tutto ciò che il capitolo da studiare contiene.

Ma la mia mente è altrove.
Sto pensando al ragazzo dagli occhi color nocciola.
Mi ha mentito.
Ancora.
E forse continuerà a farlo se io continuo a dargliene la possibilità.

Non so cosa mi prende in questo momento, ma una scarica elettrica mi percorre la schiena.
Sento i brividi sulla pelle e l'adrenalina e la rabbia scorrermi nelle vene.

In un attimo mi ritrovo a camminare, quasi correre, verso la porta.
"Anderson, al tuo posto"ordina il professore.
"Adesso no"rispondo prima di aprire la porta e correre verso l'ingresso della scuola.

Corro lungo il corridoio.
Sto facendo una vera stupidaggine.
Correre da lui, per sentire cosa ha da dire nonostante mi abbia mentito.
Non c'è giustificazione per ciò che ha fatto.
Mi ha detto una cosa, guardandomi dritto negli occhi, mentre in realtà ha fatto l'opposto.

Esco dall'edificio e supero il campo da basket.

Lo sto davvero facendo?
Voglio veramente ascoltare cosa ha da dire nonostante io sia maledettamente convinta della mia scelta?

Sapeva chi era Lucy, per questo non voleva io andassi alla sua festa.
Non era geloso, cioè non era quella la motivazione principale.
Avrebbero potuto dirmelo in quel momento, ma non lo ha fatto.

Lo vedo al cancello del campus.
Cammina avanti e indietro, capisco che è nervoso da come si passa ripetutamente la mano tra i capelli.

"Che cosa vuoi?"grido camminando verso di lui.
Si gira verso di me e mi guarda stupito.
Neanche io mi aspettavo questa mia reazione.

"Perché non mi lasci spiegare?"chiede.
"cosa ci sarebbe da spiegare?"rispondo alla sua domanda con un'altra domanda.
"E adesso sono qui, parla..."strillo ancora.
"Non voglio perderti, non di nuovo"dice ad alta voce.
"Lo stai facendo.
Mi stai perdendo e stai facendo tutto da solo.
Ogni tua bugia mi allontana sempre di piú"strillo.
"D'accordo, ho fatto una cazzata, ma tu smettila di dargli tutto questo peso"dice avvicinandosi ancora.

Vuole davvero dirmi che è una cosa da niente?

"Io ti ho guardato negli occhi, credevo tu fossi sincero e questo non ha fatto altro che farmi capire quanto in realtà io non ti conosca.
Non riesco a capire quando menti o meno"

Mi guarda come se avessi appena detto la cavolata più grande della terra.

"Mi conosci meglio di chiunque altro"sussurra.
"Forse non è vero"rispondo con voce bassa.

Mi giro e riprendo a camminare verso la mia classe.
Forse verrò sospesa per aver abbandonato la classe nel bel mezzo di una lezione con il professore più temuto della scuola.

Quando sono a pochi metri di distanza da lui lo sento urlare
"Io e te un giorno ci sposeremo"

Mi fermo.
Mi sta prendendo in giro?
sono davvero sorpresa di questa sua frase.
Mi giro piano verso di lui.
Deve smetterla di dire queste cose per confondermi.
Un attimo prima stiamo litigando e l'attimo dopo lui se ne esce con frasi del genere.

Mi guarda intensamente e alza le spalle come per dire "che ci puoi fare? Succederà."

Trovo la forza di girarmi e riprendere a camminare verso l'entrata.

Mi siedo a terra e aspetto che la campanella suoni.
Dirò di essermi sentita male.

Sento il cuore battermi forte in petto.
In questo momento lo odio.
Lo odio perché mi ha mentito.
Lo odio perché è riuscito a farmi dimenticare tutto con una semplice frase.
Io lo odio perché dopotutto lo voglio ancora.

Accendo il telefono e chiamo Sean.
Oggi ha solo le lezioni pomeridiane quindi ho campo libero.

"Si?"risponde una voce femminile.
"Ehy c'è Sean?"chiedo.
"Chi è?"domanda.

Scommetto che è Meredith.
Ne sono sicura.

"Non servono presentazioni dato che sono certa tu lo sappia già.
Adesso posso parlare con il mio migliore amico?"

La sento sbuffare.
"Adesso non c'è"dice nervosa.
"È una cosa urgente, per favore" la prego.
"Mi dispiace ma in questo momento non c'è, richiama dopo"mi dice e chiude la chiamata.
Già la detesto.

Ho seriamente bisogno del supporto del mio migliore amico.
Anche di qualche sua battutina.

La campanella suona.
Mi alzo da terra e riprendo a camminare verso la mia classe.
"Ali, ma cosa è successo?"chiede Lily camminandomi di fianco.
Chloe mi guarda curiosa in attesa che io parli.
"Sono andata a parlare con Cameron"parlo provando ad usare un tono di voce indifferente.
"Cosa ti ha detto?"chiede Chloe.

"Prima abbiamo litigato.
Lui mi ha detto che non vuole perdermi e io gli ho detto che sta facendo tutto da solo"spiego.
"E poi?"chiede lui.
"Poi mi ha urlato che un giorno io e lui ci sposeremo"

Lily lancia un urlo.
"Ma perchè?"chiede.
Io e Chloe ci giriamo verso di lei.
"Perché cosa?" Chiede Chloe.

"Le vostre sono sempre litigate stupende.
Passate dal litigare, dall'urlarvi addosso e gridarvi contro che vi odiate, all'abbracciarvi e finite sempre per baciarvi o dire frasi del genere.
Perché me le perdo sempre?"chiede guardandomi.

"Non facciamo altro che litigare"sussurro.
"Si, ma è proprio questo che vi rende unici."esclama.
La guardo confusa.
Litigare ci rende unici? Ma che razza di ragionamento è?

Chloe sbuffa e mi guarda divertita.
"Ali, lo sai che Lily ha ragione.
Litigate in continuazione, ma quello che vi rende veramente unici è come i vostri litigi si trasformano sempre in qualcosa di più.
Litigate come pazzi e finite per baciarvi.
Vi amate e si vede lontano un miglio.
Anche quando credi di odiarlo, e quindi ci cominci a litigare, l'amore che provi per lui supera tutte le cazzate che fa, che fate" dice.

Effettivamente non hanno tutti i torti.
È successa la stessa cosa a Londra, avevo scoperto che Jeremy si era trasferito nella nostra scuola, così sono scappata fuori dall'albergo.
Nonostante avessi appena litigato con Cameron lui non si fece tanti problemi a corrermi dietro.
Ed è successo così anche quando ci siamo messi insieme, la prima volta in assoluto.
Quando a San Diego, tornati dal campeggio delle nostre famiglie, io non ero andata a pranzo a casa sua e me lo sono ritrovato davanti dopo essere andata contro un palo.
In quel momento proprio non lo capivo, prima era nervoso dopo dolce. Abbiamo cominciato a litigare e siamo finiti a baciarci.

Come dimenticare tutti i nostri litigi trasformati in baci.

Never Enough 2• Cameron Dallas • [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora