capitolo 33

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Scendo al piano di sotto ancora assonata. Dopo aver fatto una maratona quasi infinita di film con Sean e Chris mi sono addormentata tardi. Molto tardi. E adesso che Chloe è venuta a svegliarmi, praticamente urlando, non ci capisco nulla.
Sono ancora mezza addormentata, se non del tutto.

"Forza, fai colazione e sbrigati"strilla Sean.
Alzo gli occhi al cielo e prendo un paio di biscotti e il mio bicchiere di latte, già preparato dal mio amico.

Finisco di mangiare e ritorno nella mia stanza.
Io avrei fatto a meno di andare a scuola oggi, dato che domani si parte per tornare a San Diego, ma secondo le mie amiche dobbiamo svuotare i nostri armadietti e, soprattutto, cercare la mia giacca di jeans, che sono riuscita a perdere ancora una volta.

Finisco di vestirmi e sistemarmi ed esco dal bagno.
"Allie, vuoi un passaggio?"chiede Chris prima di entrare in bagno.
"Si, grazie"sorrido e lo lascio passare.

Torno al piano di sotto.
"Io sono convinto di ciò che dico"esclama Cameron dalla cucina.
"Se è per questo eri anche convinto che la storia tra te e Ali sarebbe durata per sempre eppure..."gli risponde Luke lasciando la frase a metà.
"Luke, smettila"lo riprende la sorella. Ed è proprio in questo momento che decido di fare il mio ingresso in cucina.
"Buongiorno"sorrido. "Di cosa stavate parlando?"chiedo facendo finta di nulla.

"Niente" Esclamano tutti e tre in contemporanea mentre vedo Sean ridacchiare silenzioso.
"D'accordo"alzo le spalle.

"Vuoi un passaggio?"chiede Cam mentre Lily e Chloe ci raggiungono.
Sento i passi di Christian sulle scale. "No, vado già con Chris"rispondo e senza aspettare una sua risposta mi giro e seguo il biondino fuori casa.

"Sei venuto in moto?"gli chiedo quando mi passa il casco. Che domanda stupida.
"No, ma sono abituato a mettere il casco anche in macchina''risponde sarcastico.
Alzo gli occhi al cielo e mi sistemo sul sedile della moto.

In un attimo sfreccia tra le macchine a tutta velocità.
Stringo forte le mie braccia intorno al suo bacino.
"Chris, frena"strillo.
Lui ridacchia e si ferma ad un semaforo rosso.

"Tu sei pazzo"gli grido contro.
"Se essere pazzo significa venir abbracciato così da te, allora mi conviene"dice lui.

Ricomincia a correre tra le strade di Miami fin quando non arriviamo a scuola.

"Basta, io non accetterò mai più un passaggio da te"lo avverto appena scendo dal suo veicolo della morte.
Continua a ridacchiare mentre mi segue dentro l'edificio scolastico.
"Chris"urla qualcuno.

Tutti e due ci giriamo per ritrovarci difronte una ragazza dai capelli rossi che corre verso il mio amico.

"Ti raggiungo dopo"mi dice lui.
Gli faccio l'occhiolino e riprendo a camminare verso il mio armadietto.
Prendo i libri che mi serviranno alla prima ora e faccio un respiro profondo.
Accendo il telefono e invio un messaggio a mia mamma e uno a Sean.

"Allie"
Alzo lo sguardo e capisco che ad avermi chiamata è stata Lucy.
"Come stai?"chiede.
"Bene"sorrido.
"E Cameron?"chiede ancora.
"Sta bene anche lui, adesso devo proprio andare"parlo in fretta e mi allontano da lei.

Ancora un giorno e potrò tornare a casa mia. Speriamo vada tutto bene.

Cerco con lo sguardo le mie amiche e mi dirigo verso di loro.
Proprio quando sono a qualche metro di distanza da loro, Cameron mi si piazza davanti.

"Cosa vuoi?"chiedo nervosa.
"Dobbiamo parlare"esclama.

Rimango un attimo in silenzio.

"Io non voglio parlare con te"rispondo.
Mi guarda triste, ma è deciso a parlare con me.
"Invece io e te parleremo"esclama prima di prendermi in braccio come un sacco di patate.

"Cameron, mettiti giu"urlo.
Tutti gli studenti in giardino ci guardano incuriositi mentre le mie amiche ridacchiano divertite.

Continuo a tirare pugni sulla schiena del mio rapitore fino a quando, usciti dalla scuola, mi mette giù difronte la sua auto.

"Cameron, devi smetterla di prendermi così. È rapimento di persona."
"È l'unica soluzione"alza le spalle.

"Ora mi lasci parlare?"chiede.
Mi appoggio con la schiena alla sua macchina e dico "parla, parla"con tono indifferente, mentre guardo altrove.

"Ho sbagliato, lo so"comincia a parlare. "Hai ragione"aggiunge.
"Ma in quel momento ho avuto paura, lo so che non è una giustificazione, ma ho avuto paura che tu pensassi che per me non sei niente, che è facile andare andare avanti, che tutto quello che provo per te possa svanire con un'altra.
Ma non è così. Tu sei tutto per me, io non posso andare andare avanti se non ci sei tu con me e nessuna ragazza potrà mai sostituirti."

Alzo lo sguardo verso di lui.
Si passa una mano tra i capelli e mi guarda.
Mi concentro sull'asfalto mentre lui riprende a parlare.
In questo momento non lo sto ascoltando.

È sempre stato un ragazzo orgoglioso e adesso che ammette di aver sbagliato mi stupisce. È cambiato, come sono cambiata io.
Questa separazione ci ha cambiati.
Da quando sono scappata in lui è cambiato qualcosa. Non ha fatto male solo a me anche a se stesso.

Mentre continua a parlare la sua mano si poggia sulla mia guancia, velocemente mi fa girare verso di lui e in un attimo mi ritrovo le sue labbra sulle mie.
Ecco un'altra delle sue soluzioni.
Ha capito che mi ero persa nei miei pensieri. Mi bacia per attirare la mia attenzione, per zittirmi, per incoraggiarmi a parlare o perché ne ha voglia.

Sa che non posso resistere ai suoi baci.

Si allontana da me di qualche centimetro.
"Sappi che io mi vendicherò"sussurro.
E sarà una vendetta ben servita.

Never Enough 2• Cameron Dallas • [REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora