La breve parentesi di frivolezza che si era concessa con Max era ufficialmente conclusa: la ragazza impacciata e sorridente era stata rimpiazzata dall'erede del Male. Per un attimo si sentì quasi sconcertata ad aver preso la cosa tanto alla leggera da mettersi addirittura a ballare con un completo sconosciuto. Ma non aveva più importanza. Roxanne era a caccia adesso. I suoi sensi, allenati per anni, rendevano ben al di sopra della norma, i suoi muscoli erano tesi e scattanti, la pistola pronta per essere afferrata. Era stata forgiata per affrontare situazioni del genere, ripetuto i movimenti tante volte da renderli automatici per il cervello anche sotto stress. Sapeva perfettamente cosa fare in ogni eventualità, l'insonnia dei giorni precedenti le aveva permesso di stilare vari piani di fuga, sperava solo di non dover sporcare quel fantastico vestito. Sarebbe stato un vero peccato. Percorse il corridoio poco affollato verso una porta aperta sulla sinistra: aveva scorto Bellamy entrarci dentro. Ci si infilò, cercando di non farsi notare troppo, e la chiuse dietro di sé. La musica al piano di sotto era talmente alta da far tremare il parquet. Si voltò e diede un'occhiata alla stanza: era arredata come se fosse stata la residenza stabile di qualcuno per vari anni, c'erano poster di band rock sulle pareti, un giradischi nell'angolo sotto la finestra, una chitarra acustica poggiata contro una scrivania nera come la pece disseminata di schizzi a carboncino. Profumava di Bellamy.
<<Puoi stare tranquilla, è camera mia, nessuno ci disturberà.>> proferì il ragazzo, confermando la sua tesi. Era mezzo steso sul letto meticolosamente rassettato - classico esempio della sua mania per l'ordine - e la luce giallognola della lampada disegnava ombre scure sul suo volto scolpito. Roxanne rimase sorpresa: non era da Blake mettersi in una posizione di svantaggio sedendosi, ma forse cercava solo di farla rilassare per poi colpirla. Decise, dunque, di restare in piedi e allerta.
<<Be', sono qui. Cosa vuoi?>> sbottò Roxanne saltando i convenevoli. Bellamy non li meritava di certo.
Il suo vecchio amico le rivolse un'occhiata gelida e aprì un cassetto accanto al letto. La mano di Roxanne corse inconsciamente alla pistola. <<Sta calma, è una sigaretta.>> borbottò Bellamy. In effetti, tirò fuori un semplice pacchetto di Marlboro rosse. Ne prese una e la accese. Mentre era sul punto di riporlo, Roxanne simulò un colpo di tosse. <<Ma certo, le buone maniere.>> disse Bellamy fingendosi esasperato. Le lanciò il pacchetto e, per un attimo, la ragazza si sentì teletrasportata in uno di quei giorni lontani in cui lei e Blake non erano altro che due giovani amanti. Distolse lo sguardo da lui. Il passato era pericoloso tanto quanto quella sconvenevole circostanza. Si infilò una sigaretta tra le labbra e diede fuoco all'estremità con l'accendino blu scuro riposto all'interno della scatolina. Il fumo si sprigionò in grigie volute dalle forme delicate e si unì a quello prodotto dal ragazzo che le stava di fronte. Bellamy fece scivolare lo sguardo su di lei e Roxanne lo percepì come una mano calda sul suo corpo. Represse un fremito. Era pronta a gridargli contro di sbrigarsi, stanca di avere i suoi occhi gelidi e calcolatori puntati contro, quando lui parlò. <<Voglio fare un accordo>>.
Roxanne aggrottò le sopracciglia: di tutte le cose che aveva immaginato, questa era quella a cui aveva dato meno credito. <<Un accordo? Io e te?>> chiese trattenendo a stento una risata isterica.
Bellamy doveva aver colto il sarcasmo nella sua voce, perché il suo tono si fece ancora più tagliente, la sue espressione mentre la fissava ancor più disgustata. <<Si, Roxanne, un accordo. Credo sia la scelta migliore, per entrambi>>.
<<Perché mai dovrei fidarmi di te?>>
Bellamy fissò i suoi occhi grigi nei suoi. <<Non hai altra scelta.>> affermò sottolineando ogni singola parola. Roxanne scosse il capo. Non ci sarebbe cascata di nuovo. <<Roxanne, capisco le tue motivazioni, ma l'alternativa sarebbe tornare entrambi a Detroit. E io non ho nessuna intenzione di farlo>>.
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Il cerchio del Male
AksiyonPRIMO VOLUME DEL CICLO DE "I CLAN" Dietro le notizie sui giornali di Detroit si cela un universo ben più complesso. Lì, durante l'arcana lotta per la sopravvivenza, vige una sola legge: sangue chiama sangue. È su questo fondamento che sono stati ere...