NO.🎠

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NO.

•03/12/2021

<<Si, si la sto ascoltando...si assolutam...scusi un secondo...>> si mosse veloce e afferrò Nina che quella mattina era più vivace del solito.
Claudio era andato a fare la spesa per il bar mentre Mario aveva portato la piccola al negozio approfittando del giorno di chiusura per dedicarsi alla contabilità.

<<Eccomi...tesoro buona un secondo...>>

<<NO.>> alzò gli occhi al cielo, la peste si dimenava per essere posata a terra e lui non riusciva a seguire ciò che stava ripetendo il commercialista.

<<Si, passi domani mattina e mi farò trovare.>> staccò la chiamata e aveva caldo pur essendo in pieno inverno, fece voltare Nina per guardarla in faccia arrabbiato.

<<Allora? Si risponde così a papà?>>

<<Si.>> incrociò le braccia al petto e mise il broncio, le sopracciglia chiare si incurvarono formando una V.

<<E c'hai solo un anno e mezzo, pensa col ciclo come diventerai>> mormorò a se stesso.

<<NO.>>

<<Basta co sto no Nina.>> pensò di intimorirla, solitamente quando la chiamava con il nome intero ci riusciva ma quella mattina si era alzata con la luna storta e il suo caratterino tutto pepe stava venendo fuori prepotentemente.

<<No. Kiiiimmmm.>> Kimera corse nella loro direzione, ebbene si la seconda parola di Nina fu Kim, non c'era da stupirsi visto che sia lui che Claudio la nominavano più volte al giorno ma adesso era un incubo.
La chiamava in continuazione e il povero cane, per istinto, correva in suo aiuto salvo poi accorgersi che la bambina voleva solo sottometterla ai suoi giochi.

<<Nina se le fai male ti faccio totò eh. Lo sai, devi farle le carezze.>> si accovacciò accanto a lei che annuì e accarezzò Kimera con dolcezza, almeno per pochi minuti...poi iniziò a correrle dietro per tutto il negozio mentre Mario riprendeva la scena e mandava il video a Claudio.

<<Andiamo via?>>

<<NO.>>

<<Andiamo a casa?>>

<<NO.>>

<<Andiamo da papà Claudio?>> ci pensò un attimo indecisa su cosa rispondere...

<<NO.>>

<<Ok allora io me ne vado tu rimani qui da sola, poi viene il coniglio Gio e ti ruba il naso.>> vide Nina toccarsi il nasino e attaccarsi alla sua gamba piagnucolando, sorrise e ringraziò Claudio per essersi inventato la storia del 'coniglio mangia Nina' era un metodo infallibile per spaventarla quel tanto che bastava e farla ubbidire.

<<Papàààà>> si arrampicò sulla sua gamba fin quando Mario non la prese e si fiondò sulla sua guancia lasciandogliela completamente umida.

<<Quanto sei ruffiana tu. Andiamo a casa?>>

<<NO. Nemo papà.>>

<<Mortacci tuoi e di Paolo e di quei pesci, si amore se è a casa ci andiamo a vederli. Fatti vestire che fa freddo fuori.>>

<<NO.>> rinunciò ad avere un dialogo con sua figlia, la vestì con il piumino rosa e il cappello di lana coordinato, prese Kimera e chiuse il negozio.

Si avviarono verso l'Urban mano nella mano nonostante Nina facesse resistenza per sganciarsi dal suo papà, cresceva giorno dopo giorno e camminava sempre più spedita.
I negozi iniziavano ad esporre le prime decorazioni natalizie e Verona assumeva un'aria magica.
Nina ne era affascinata, si guardava intorno scrutando tutto, sempre attenta ai colori e alle luci.

Due ClaRio e mezzo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora