Kiwi.🥝

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Scusatemi ma ieri alla fine non sono riuscita a postare, buona lettura.❤️

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Kiwi.

•30/10/2022

La sveglia in casa Clario quella mattina suonó alle 05:40, quando Nina si era trascinata nella stanza dei papà piagnucolando.
Era bastata una mano posata sulla sua fronte per capire che non si trattava di un semplice capriccio, bensì della febbre.
Inutile dire che Mario aveva subito maledetto l'asilo, da quando lo frequentava si ammalava molto più spesso rispetto a prima ed erano, ormai, convinti che gli altri bambini mangiassero gli anticorpi di Nina .

Il problema dell'influenza era che mandava in tilt tutti e tre, Claudio entrava subito nel mood:'Ecco adesso la prendiamo anche noi e siamo cagati per andare al lavoro.',  Mario diventava più ansioso del solito e Nina era impossibile da calmare.

Dopo circa due ore e si erano sposati sul divanone, Claudio teneva la piccola tra le braccia con il volto rigato di lacrime mentre Mario cercava di infilarle la supposta di penicillina.

<<Nì ti prego stai ferma un attimo, ti fa passare la bua questa cosa qua amore.>> Nina continuava a dimenarsi come una pazza cercando di divincolarsi.

<<Provo io dai...>>

<<Ma se non gliel'hai mai messa tu, tienile ferme ste gambe.>> l'altro decise di non ribattere vedendolo agitato.

<<Nina buona shhh non si piange, arriva il coniglio Gió adesso...>> neanche quella minaccia servì a calmare il pianto e un urlo più forte degli altri diede ad entrambi la certezza di avercela fatta.

<<Ecco amó ora starai meglio.>> accarezzó la guancia di Nina che, per dispetto, si voltó dall'altra parte stringendo la canottiera bianca di Claudio.

<<Sempre a me la parte del papà stronzo fai fare...>> continuó Mario indispettito.

<<Ah ora è colpa mia? Ti ho detto fai fare a me e tu sempre no, no, no.>>

<<Cla per piacere eh.>> gli lanció uno sguardo indispettito e si allontanó per preparare un pó di camomilla alla piccola, il pianto si era calmato e adesso nel silenzio della stanza si percepivano solo i suoi sospiri.
Claudio continuava a coccolarla, bagnando di tanto in tanto, la fronte con un panno bagnato e massaggiandole il pancino.

<<Tieni è tiepida fagliela bere piano piano, vado a farmi una doccia intanto.>>

<<Stai qua con noi, ti lavi dopo...>> la richiesta di Claudio sembró quasi una supplica, in alcuni casi si sentiva un po' in colpa.
Lui era il papà giocherellone mentre a Mario era toccato il ruolo più insidioso.
A due anni e mezzo Nina ancora non riusciva a capire quando una cosa, seppur dolorosa, veniva fatta per il suo bene.
Un pó come quando a scuola parlavi con il compagno di banco ma prendeva la colpa solo lui, essere genitori significa diversi tutto: gioie e dispiaceri.

<<Se me vede piange adesso, non la voglio far agitare.>> indicó il piccolo corpicino voltato dall'altra parte saldamente ancorato al corpo di Claudio.
I suoi occhi erano coperti da un velo di tristezza ed impotenza tipica dei genitori quando vedevano il proprio figlio rifiutarli.
Diventava impossibile essere razionali e comprendere che quel rifiuto non era altro che una semplice reazione dovuta alla circostanza.

Due ClaRio e mezzo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora