Capitolo 53

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Leggete lo spazio autrice , thanks!

"Sostengono gli eroi , se il gioco si fa duro è da giocare"
-Marco Mengoni

«Forse...forse è meglio se vai ...» dico con ancora gli occhi chiusi e la testa rivolta in basso.
Non so che dire , semplicemente non ci sto capendo niente.
Si sente con una ma poi mi bacia.
Mi viene a trovare , mi parla di lei , e poi mi illude.

Mi illude...vuol dire che mi piace veramente ? No , Adele ,non i piace, punto.
Cerco di convincermi che non mi piace , o che dovrei smetterla e non farmelo piacere...magari è tutta una cosa di mente , magari io lo penso ma non mi piace veramente.
Non provo le famose farfalle di cui tutti ne parlano quando si bacia la persona che si piace.
Non riesco a capirci niente.

Dio quanto è complicato l'amore!
Fa paura.

Forse , quello che mi preoccupa di più ....è innamorarsi..perché si , diciamocelo , ho paura di innamorarmi. Ma infondo , chi non ha paura di innamorarsi !?
Dare tutto ad una persona ...vivere in un altro mondo è scordarsi del proprio.
E una volta finito ? Si soffre come cani bastonati , si soffre come un bambino quando gli tolgono le caramelle , piange , piange e piange ma poi però smette, fa i capricci ma smette ...e nell'amore è la stessa cosa ? Si smette di soffrire ? Tutti mi ripetono "non lo sai finché non lo provi" ma ho paura a provarlo perché non voglio stare male ...non ancora.

Marco si alza e annuisce , va verso la porta senza ribattere o dire niente e lo seguo lentamente , «Scusa..io ..non volevo , è stato un errore ...scusami » sussurra mettendosi le mani nelle tasche dei jeans.
«Vattene...» dico alzano la testa piano piano «...vattene!» alzo la voce contro di lui aprendogli la porta guardandolo con disprezzo, annuisce con gli occhi lucidi , si avvicina piano piano ma lo spuntino verso la porta con ormai le lacrime che fuoriescono dagli occhi , sbatto la porta lasciandolo lo fuori , mi attacco con la schiena contro la porta e scivolo piano piano singhiozzando.
Appoggio la testa sulle ginocchia continuando a piangere senza rotta.
Le stesse parole mi frullano in mente dette però da Luciano ...le stesse , identiche parole...
Resto accasciata per cinque minuti , mi alzo lentamente con ancora le lacrime agli occhi che di smettere non vogliono.
Prendo il telefono sul divano e salgo le scale velocemente , entro in camera e sbatto la porta , prendo le cuffie sulla scrivania e mi butto sul letto.

«Sostengono gli eroi ...se il gioco si fa duro è da giocare ...beati loro poi ...si scambiano le offese per un bene» mi ritrovo a canticchiare la canzone del mio eroe , continuando a piangere , accovacciata sul letto che per ani mi ha visto versare lacrime su lacrime.
Mi blocco e una valanga di lacrime scendono interrottamente.

Ha ragione Mengoni e gli eroi ...il gioco si sta facendo difficile e io devo vincere ...devo iniziare a giocare seriamente.
Come ? Non lo so..
So solo che se inizio a giocare...divento più forte , e se vinco ...ne uscirò ancora più forte di quando ho iniziato a giocare.
Sarò una Hulk girl.
Certo non verde perché non mi dona.

Non so perché do peso a queste cose , a queste risposte .. semplicemente perché mi ritrovo a pensare che forse sono proprio loro le uniche persone che magari mi vogliono bene.
Mi ritrovo sempre a pensare che nessuno mi cerca , che nessuno tenga a me , iniziando tutto da quando ero piccola....
Ed è proprio vero quando dicono che si vive meglio quando non si spera niente , non ti illudi di niente e vai avanti con te stessa , per le tue.

È finita non è da te , impossibile poi non piangere a quella canzone quando ti rispecchia una cifra.
Mi alzo dal letto e corro in bagno ....apro il cassetto e alzo l'asciugamano dove sotto tengo tutta la mia scorta di temperini ormai rotti per prendere allo le lamette ...nessuno ci controlla mai ...si apre solo quando serve a me ...prendo quell'oggetto magico ...devo...adesso...ne ho bisogno...
                           ***

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