Capitolo 37

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Mi sveglio con la luce che penetra attraverso la finestra , mi manca, cazzo se mi manca Benjamin.
Guardo l'ora sul telefono e provo a riaddormentarmi ma non ci riesco.

Hai presente quel vuoto che ti sentì dentro quando ti manca quella persona ? Forse ti sentì vuota perché essa ti completa e quando va via vuol dire che si sta portando via tutto dentro di te , compreso il cuore, soprattutto quello.
Quando vuoi tornare da lui , dirgli tutto quello che provi , tutto quello che hai passato grazie a lui. Urlargli contro che ti manca talmente tanto da non riuscire nemmeno a dormire , nemmeno a mangiare e nemmeno a pensare ad altro se non a quella persona che ti impedisce di fare tutto ciò.
La paura ha fatto spazio alla mancanza ed è un miscuglio orrendo.
Ti si fermano anche le lacrime , ti si ferma tutto.
Cuore, sentimenti , lacrime , stomaco , sonno , tutto.
Faresti tutto per quella persona quando lei non sa nemmeno che tu esisti o tantomeno si ricordi di te.
Hai voglia di piangere ma non hai lacrime , vuoi urlare ma non hai voce , vuoi dirgli che ti manca ma lui non si ricorda di te.
Quel momento bruttissimo in cui ti chiedi se ne valeva la pena fare tutto ciò consapevole che poi avresti sofferto, ti manca in un modo pazzesco e non sai nemmeno come dirglielo perché non lo incontrerai più , non ti conosce , sui social non ti noterà...e torna la paura.
Paura che fosse stato il primo ed ultimo abbraccio.
Paura di soffrire troppo.
Paura che questa persona , che ti ha cambiato la vita, se ne andrà come tutti gli altri.
È una sensazione indescrivibile quella che sto provando.
Paura.
Debolezza.
Tristezza.
Solitudine.
Mancanza.
E chi più ne ha più ne metta.
Però è stato fantastico , doloroso...
ma fantastico.
Oppure quando questa persona ti allontana facendoti sentire inutile , non accettata nemmeno da essa.
È ti chiedi se tutt'e quelle parole che diceva : "vi voglio bene, siete bellissime, vi amo, non vi abbandonerò mai...ecc" erano parole vere...
Vi voglio bene: Fede non mi ha abbracciata.
Siete bellissime: Fede mi ha scansata.
Vi amo: Fede non mi ha parlato.
Non vi abbandoneremo mai: Fede non mi ha degnata di uno sguardo.

Piano piano mi addormento dove nella mia testa i pensieri diventano sogni.
                            ***

<<Esco!>> avviso i miei genitori uscendo di casa...ho bisogno di riflettere, è passato un giorno da quando ho abbracciato Benji e mi sento già morire dentro..figuriamoci quando passerà una settimana.
Mi sto avviando al solito parchetto isolato da tutto e da tutti , dice ti permette di riflettere , sognare ad occhi aperti, pensare...?

Entro dentro e vedo il ragazzo dell'altro giorno , <<posso?>> gli chiedo mentre lui si giara a guardarmi per poi annuirmi.
Mi siedo sulla solita panchina incisa da molte frasi romantiche e disegni stupidi.
Guardo l'altalena che come ogni volta di muove da sola per via del vento...c'è molta differenza tra il pensare è il riflettere...io sto riflettendo...rifletto su tutto quello che ho passato questi ultimi giorni e non so se definirli belli o brutti...mi manca si ...però credo che sarei stata meglio se proprio non lo avessi incontrato.
Nessuno dei due parla e mi sta bene così anche perché quando sono qui non voglio parlare , al massimo piangere facendo rumore e non in silenzio. Lui sembra averlo capito , lo fa anche lui credo...io guardo davanti a me , l'erba secca, l'altalena tutta rovinata ed arrugginita e poi lo giro per tre secondi a guardare Marco...si gira anche lui ma ancora non parliamo, lui con lo sguardo passa dagli occhi alla bocca , io lo guardo soltanto negli occhi, alza leggermente gli angoli della bocca per poi alzarsi.
<<Vuoi venire a fare un giro ?>> chiede porgendomi la mano che prendo poco dopo alzandomi anche io da quella panchina fredda <<dove vuoi andare ?>> chiedo ridacchiando <<non lo so mi devi girare tu>> ride anche lui e ...ha un sorriso da far svenire anche un bradipo(?).

Camminiamo piano piano e c'è un imbarazzo enorme , nessuno scaccia una lettera , tutti e due con le mani nelle tasche, lui dei jeans neri strappati al ginocchio ed io nella mia felpa anch'essa nera.
Quando arriviamo davanti ad un bar mi fa una domanda inaspettata <<scusa la domanda....ma..sei fidanzata ? Non..non vorrei creare problemi>> abbassa gli occhi sulle sue vans evidentemente in imbarazzo <<no...non ho mai avuto un ragazzo vero...>> confesso guardandolo mentre dondola sui piedi <<in che senso ?>> chiede alzando lo sguardo e guardandomi <<e che non ho mai avuto una storia vera e propria...ho quindici anni e non ho mai avuto un fidanzato...adesso rimarrai scioccato>> ridacchia scuotendo la testa <<tranquilla ...io ho fatto le cose troppo affrettate da piccolo>> ridacchia seguito da me che gli chiedo il perché <<ho perso la verginità quando avevo otto anni...lascio a te il continuo>> inizio a ridere e lui sorride mentre mi guarda che lacrimo per aver riso troppo <<non ridere , ero piccolo>> rido ancora di più e smetto quando sento pronunciarli quattro parole che nessuno mi ha mai detto quindici anni di vita <<si bellissima quando ridi>> gli sorrido un po' in imbarazzo e lui si avvicina piano piano <<Hey tranquilla>>ridacchia e mi guarda negli occhi , vorrei poter spostare lo sguardo ma non riesco a toglierlo da quei occhi verdi...annuisco inizio a parlare io continuando a guardarlo <<io devo andare ...sono le sette e i miei si staranno preoccupando ...credo...>> lui come ho pronunciato "i miei" gli è morto il sorriso sulla faccia, non voglio impicciarmi per quanto lo avessi voluto fare però mi trattengo dal non fargli domande per evitare il discorso che evidentemente non gli piace molto parlare.
Annuisce , lo saluto e mi allontano a passo veloce verso casa.
Mentre cammino chiamo Vanessa...





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Buonsalve unicorni disagiati !
Scusate l'assenza ma non ho proprio la testa per stare dietro a qualsiasi cosa..🦄🌈👽🌸💜
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