🔮 01 🔮

2.2K 92 9
                                    

Leggo e rileggo la stessa frase per almeno altre quattro volte prima di sbuffare. Dovrei studiare per l'università, ma niente da fare, sembra che i miei occhi vedano le parole ma il mio cervello non riesca a registrarle. Getto da parte il libro, facendolo cadere al lato del letto, abbandonando l'idea dello studio.
Mi lascio cadere all'indietro, arrivando proprio con la testa sul cuscino del mio letto e mi metto a fissare il soffitto. La mia vita è cambiata tanto da un paio di mesi a questa parte, ma nonostante tutto, mi sento ancora in gabbia a volte, mi sento soffocare, come se qualcosa cercasse di portarmi a fondo e io non potessi far nulla per risalire a galla.

Rivedo mia madre, è così bella, sempre con il sorriso sulle labbra, nonostante siamo io e lei da soli. Il mio papà non può nemmeno mancarmi, dato che non l'ho mai conosciuto. Mi sento sempre solo però, mamma va a lavorare per mantenerci e io sono sempre solo a casa, anche se sono un bimbo piccolo. Un giorno mamma per farmi contento, torna a casa con un cucciolo. Un cagnolino piccolo piccolo, un batuffolino bianco, e mi dice che è tutto mio, che potrà giocare con me mentre la signora Kim mi tiene d'occhio. Era una signora anziana, la signora Kim, e si metteva davanti la tv senza fare nulla, solo per non lasciarmi completamente solo a casa. Non è passato nemmeno un anno, che un giorno mentre siamo in giro io, la mamma e il piccolo Yuki, lui scappa dalla presa della mamma e finisce sotto una macchina. E io riesco solo a vedere il suo pelo bianco macchiarsi di rosso mentre enormi lacrimoni escono dai miei occhi e si posano sulle mie guanciotte da bimbo di 4 anni.

So bene cosa vuol dire affrontare un lutto, anche se la situazione è completamente diversa. Solo l'anno scorso ho perso il mio cucciolo, l'unico amico che io abbia mai avuto. Ma in questo momento la signora che ho davanti mi sta dicendo che la mia mamma è appena morta. E le lacrime escono copiose peggio di quella volta, perchè allora, avevo la mamma che mi prese in braccio e cercò di consolarmi, stavolta sono decisamente da solo, nessuno mi avvicinerà per consolarmi, nessuno mi abbracerà. Mi portano in quella che sarà la mia nuova casa: un orfanotrofio, dato che mio padre ha dichiarato di non voler avere a che fare con me.
Sono solo.
I bambini mi fissano, sembro uno dei più piccoli in questa zona, forse addirittura il più piccolo. Mi presentano un uomo, sembra vecchio, mi dicono che lui è il capo dell'istituto, il signor Suk. A me fa paura, ma cerco di nasconderlo, devo essere forte ora che sono solo. Mi fanno vedere la stanza, è fredda e c'è un cattivo odore, ma ci sono tre letti e io vengo portato verso l'ultimo in fondo, mentre mi dicono che quello è il mio e le regole che dovrò seguire. Quando mi lasciano solo inizio a piangere. Trovarsi a 5 anni, soli e in un posto così è brutto. Mi manca la mia mamma.

Mi sveglio di soprassalto e mi metto seduto sul mio letto, mi passo una mano tra i capelli e mi sento le guance bagnate, stavo sognando di nuovo l'inizio delle mie sventure. Mi alzo e vado in bagno a lavarmi il viso. Tutto è cambiato, mi sono lasciato la vecchia vita alle spalle quando ho lasciato tutto per venire nella capitale, per venire a Seoul, eppure questi ricordi continuano a tormentarmi spesso. Mi mancano gli amici, è questo il problema. Ma mi mancano nel senso che non ne ho mai avuti e non ne ho. Oddio, forse non è vero, penso con un sorrisetto, mentre ripenso a Hoseok, lui è stato forse l'unico che ho avuto nei miei 21 anni di vita.
Essendo ora di cena, decido di scendere al piano di sotto e prepararmi una rapida cena, di quelle già pronte, tipo quei noodles istantanei.
Chissà dove si trova lo hyung ora, sono anni che non lo sento.
Non appena tutto fu pronto, mi sedetti sul divano del mio appartamento, mettendo la tv su un canale in cui trasmettevano un k-drama e mi metto a guardarlo, per cercare di cancellare i ricordi che sono riaffiorati.
So benissimo che non posso scappare dalla mia vita, l'ho vissuta e ormai fa parte di me, ma vorrei essere in grado di sostiruire i brutti ricordi con quelli belli, ma non so nemmeno come costruirli, i ricordi belli. Forse a causa delle mie disavventure, sono un tipo parecchio chiuso, non mi avvicino facilmente alle persone e non riesco a parlarci tranquillamente.

Does anyone love me? |JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora