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10 anni dopo

La luce che filtrava dalla grande finestra a vetro era stata abbastanza per svegliarmi, ma nonostante questo, me ne stavo a crogiolarmi nel calore del letto, anche se ormai vuoto del corpo del mio uomo. Sicuramente si era alzato per andare a preparare la colazione per noi e per tutta la combriccola, dato che sicuramente sarebbero arrivati tutti molto presto. Sospiro e schiudo piano gli occhi, tenendoli semi chiusi, mentre mi passo una mano tra i capelli, scompigliandoli più di quanto non siano già dalla nottata. Sospiro appena, voltandomi su un fianco, rivolto verso il lato dove dovrebbe dormire Kookie. Sento della musica provenire dal salotto e non riesco a non sorridere al pensiero di quello che mi aspetta appena sarò entrato in quella stanza. All'improvviso il materasso si muove, segno che qualcuno si è appena seduto sul letto accanto a me, sento le coperte muoversi e un bacio umido posarsi sul mio naso facendomi ridacchiare.

《Su, papi, sveglia! Appa sta preparando i pancake.》Nello stesso momento in cui sto aprendo gli occhi sento la vocina di quel piccolo angelo arrivarmi alle orecchie e lo abbraccio, tirandolo verso di me e portandomelo sul petto, sentendolo ridere per quel mio gesto. Lo sento posare le sue manine sul mio petto, coperto dalla maglietta di Kookie, come di solito, e stringerla, aggrappandosi a me come aveva fatto fin dal primo momento che lo avevo preso in braccio.

《Che succede qui?》Sento la voce di Kookie provenire dalla porta e mi volto a guardarlo, sorridendogli dolcemente. Lo vedo avvicinarsi a noi e sedersi sul letto, mentre non toglie gli occhi da noi e ci scatta una foto con il cellulare, mentre io lo guardo interrogativo. 《Devo conservare i ricordi migliori, no?》Mi chiese, ridacchiando, mentre il piccolo Min Jae scendeva dal mio petto e si avvicinava a Kookie, gattonando sul letto.

《Appa...》Richiamò l'attenzione di Kookie con la sua vocina, guardandolo dolcemente, facendo sciogliere il mio cuoricino debole a quelle scene. Sin da quando io e Kookie avevamo deciso di volere una vera famiglia e di voler adottare un bambino, l'idea di Kookie che stringeva un piccoletto tra le braccia aveva iniziato a rendermi più soft del solito. Quando poi tutto questo era avvenuto e avevo visto Min Jae per la prima volta stretto tra le braccia di Kookie, con le manine piccole attorno al collo del mio uomo, come a volersi aggrappare a lui, mi aveva fatto piangere.

Era una fredda giornata autunnale dell'anno prima, quando finalmente i documenti erano stati approvati e potevamo portare Min Jae a casa con noi. Io e Kookie quel giorno ci eravamo svegliati con una fibrillazione in corpo, che non avremmo provato forse nemmeno nel giorno del nostro matrimonio. Arrivammo all'orfanotrofio per andare a prendere il nostro piccolino. Aveva tre anni, stava in quell'orfanotrofio da quando era nato, non lo trattavano male, ma i bambini lo prendevano in giro perché era più minuti degli altri. La prima volta che lo avevo visto il mio cuore si era stretto in una morsa perché mi ricordava molto me quando ero piccolo. Forse anche quello aveva spinto me a rifiutare di vedere altri bambini e Kookie era subito stato d'accordo con me, forse perché ormai mi conosceva bene senza bisogno che parlassi. In quei due mesi in cui ci eravamo frequentati con Min Jae avevamo fatto un accordo, fino a che i documenti non sarebbero stati pronti, poteva chiamarci "hyung", ma poi tutto quello sarebbe cambiato, perché eravamo piuttosto fiduciosi.
Arrivammo davanti al cancello dell'orfanotrofio e vedemmo i bambini giocare tra loro, correre e rincorrersi, mentre in un angolino, seduto sugli scalini, se ne stava Min Jae, con un blocco da disegno in mano e una matita, un regalo che gli aveva fatto Kookie qualche settimana prima. Restammo per un attimo li, mano nella mano a guardarlo, fino a che il suo sguardo si alzò su di noi e ci sorrise, scaldandomi il cuore.
Jimin hyung, Kookie hyung...Urlò solo i nostri nomi, senza dire altro, mentre spostava tutto di lato e si alzava, correndoci incontro, mentre io mi abbassavo per abbracciarlo. Quando si scontro contro di me, quasi lanciandosi, lo abbracciai e mi alzai, sentendo subito Kookie avvicinarsi a noi e posare una mano sulla schiena di Min Jae, accarezzandolo dolcemente. Sentivo le manine gelate del piccolo posarsi sul mio collo scoperto e lo abbracciai più stretto, preoccupato che sentisse freddo.
Allora ometto, pronto a venire a casa con noi?Gli chiese Kookie, dolcemente, sorridendogli. A quelle parole, vidi il piccolo spostare gli occhi da me a Kookie e delle lacrime formarsi nei suoi occhi mentre ci regalava il sorriso più bello di tutti.
Posso davvero?Ci chiese, quasi con lo sguardo supplichevole, mentre ci sorrideva e le sue lacrime gli rigavano le guanciotte. Vidi Kookie annuire solamente alla sua risposta e mi sentii subito abbracciare dal piccolo, che nascose il viso nel mio collo, mentre Kookie metteva un braccio attorno alla mia vita e ci abbracciava entrambi. CI eravamo affezionati a quel nanetto in pochissimo tempo, come lui si era affezionato a noi e non vedevamo l'ora che questo giorno arrivasse per poterci chiamare ufficialmente una famiglia.

Does anyone love me? |JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora