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Quella mattina, al mio risveglio Kookie non era al mio fianco. Quando arrivai in cucina, lo trovai come ieri, che preparava la colazione, a petto nudo e mi avvicinai a lui godendomi la vista dei suoi muscoli che si flettevano quando si allungava per prendere qualcosa anzichè spostarsi per andare a prenderla. Quando si era accorto di me mi aveva sorriso e quando la colazione fu pronta me la mise davanti, dandomi un bacio leggero sulle labbra, prima di sedersi accanto a me. Quella domesticità mi piaceva un sacco, devo ammettere, mi faceva sentire amato come mai mi ero sentito in vita mia. Dopo aver finito di fare colazione, ci eravamo messi sul grande divano di Kookie, sdraiati e accoccolati, a guardare un drama nella sua grande tv. Certo che stare qui, con Kookie, mi sembra di vivere in mezzo al lusso, con un fidanzato ricco. 
Fuori pioveva, quindi siamo stati tutta la mattinata in casa, a coccolarci sul divano, a giocare alla play, a scherzare, a ridere, a parlare e conoscerci meglio. Poi per l'ora di pranzo Kookie ha voluto cucinare qualcosa di semplice e io l'ho aiutato, cercando mentre di imparare, facendolo ridere per il mio essere un po' imbranato ai fornelli. Però nonostante mi prendesse in giro è stata una bella cosa. Subito dopo il pranzo, siamo rimasti un altro po' a scherzare, fino a che Kookie non se ne è uscito con la frase "Perchè non andiamo a comprare qualcosa che puoi tenere qua, per quando resti da me?" mentre mi sorrideva dolcemente e maliziosamente al tempo stesso. Io non ho potuto che annuire, quindi ci eravamo vestiti, Kookie in maniera molto casual, con un paio di jeans strappati, una maglia bianca (che a quanto pare amava) e un paio di timberland ai piedi, per poi mettersi sopra una felpa, per ripararsi dal freddo. Io avevo indossato i vestiti di ieri sera, progettando di passare da casa per andare a cambiarmi, dato che non potevo andare in giro per Seoul con un paio di pantaloni di pelle lucida rossi, non alle quattro di un sabato pomeriggio. Camminavamo per le strade di Seoul, tenendoci per mano, diretti a casa mia, in modo che potessi cambiarmi. Una volta lì, salimmo in camera mia e Kookie si lasciò andare sul mio letto, mentre io prendevo un paio di pantaloni neri e andavo in bagno a cambiarmi. Poi misi una maglia a righe grigia e nera, e sopra la giacca, prima di prendere le mie timberland nere e metterle. Quando notai lo sguardo di Kookie, a cuoricino, posarsi sulle timberland risi. Dopodichè uscimmo da casa mia, diretti verso il centro, dove si trovavano un sacco di negozi. Chiacchieravamo mentre camminavamo e all'improvviso, mi ero fermato davanti ad un negozio, che vendeva principalmente abiti casual, ma c'erano un particolare paio di jeans che mi attirava. 

《Jiminie... perchè non entri? Io vado a prendere due caramel macchiato caldi e arrivo.》Mi disse Kookie, staccando la mano dalla mia dopo un infinità di tempo che tenevamo le dita intrecciate e mi sorrise, prima di correre dall'altro lato della strada, in un caffè. Lo seguii con lo sguardo e sorrisi, sembrava proprio un bambino eccitato, con quel suo cappellino di lana rosso a coprirgli i capelli. Mi voltai di nuovo verso la vetrina e attraverso quella guardai dentro, notando parecchie cosette che mi piacevano. Solo che il tempo passava e Kookie non accennava a tornare, così mi avviai verso il caffè, andando a cercarlo. Lì la cassiera mi disse che nessun ragazzo aveva ordinato due caramel macchiato, e io iniziai davvero a preoccuparmi. Uscito fuori, vidi il cappello di Kookie gettato malamente a terra, all'inizio di un vicolo poco distante. 

《Oh guarda un po', il ragazzino buono a nulla sembra tanto intoccabile, ma infondo è solo una femminuccia. Che ne dici se mi diverto un po' con te?》Quelle parole, pronunciate da quel tizio che voleva picchiare Kookie all'università, mi fecero gelare il sangue nelle vene. Vidi Kookie sgranare gli occhi e questi ultimi riempirsi di lacrime, senza che però scorressero sulle sue guance. Corsi verso di lui, frapponendomi tra il tizio, che era alto quanto Kookie, e il mio coniglietto, che stava quasi tremando e quando mi riconobbe, strinse le mani sulla mia giacca. 

《Si può sapere cosa vuoi?》Chiedo a questo ragazzo, con voce piena di astio, mentre sento il calore del corpo di Kookie, attaccato al mio, quasi come se fossi il suo scudo personale. Era quello che gli avevo promesso, lo avrei sempre protetto. 

Does anyone love me? |JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora