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Quella sua frase mi aveva lasciato un po' spiazzato in realtà, tanto che mi sono per un attimo perso nella mia mente e non l'ho visto allontanarsi. Perché si, non era più di fronte a me e stranamente qualcosa dentro di me iniziò a cambiare a non avere il suo sguardo davanti. Quel ragazzino aveva catturato la mia attenzione, ma non era affatto una cosa semplice come avevo sperato.. sentivo che era qualcosa di completamente diverso dalle sensazioni provate con Hobi.
Sento la musica cambiare e seduto sullo sgabello del bancone mi volto, guardando il palco, incuriosito. Tengo i miei occhi fissi li, finché non vedo di nuovo lo stesso ragazzo di poco prima con un paio di pantaloni di pelle e una camicia. Lo vedo guardare verso di me e per un attimo sento i nostri occhi che si incrociano e in quel momento, dimentico tutto, vedo solo il suo mezzo sorriso.
Quasi non faccio caso agli altri due ragazzi che entrano sul palco e si posizionano dietro di lui. Gli fanno da scenografia quasi, perché la star è lui, con i suoi movimenti, i suoi gesti, il suo sorriso e i suoi occhi mentre balla. È come se tutto questo stesse gettando una magia su di me, una magia che non posso contrastare, una magia a cui non ci si può sottrarre nemmeno volendolo e io non sono nemmeno sicuro di volerlo. Resto li fermo immobile a guardarlo, senza nemmeno bere il mio drink, sommerso da un migliaio di emozioni e sensazioni diverse, ma una è la più forte: vorrei che quel ragazzo provasse quello che provo io guardandolo, vedendo me ballare. Vorrei che questa cosa fosse reciproca, ma non penso che possa mai esserlo. Ad un certo punto uno dei due ragazzi, gli passa un microfono e poi lo lasciano solo su quel palco, c'è solo un occhio di luce su di lui e quando inizia a cantare, non so perché ma le lacrime escono dai miei occhi senza sosta. È come se la sua voce angelica raggiungesse il mio cuore e cercasse di cancellare tutto quello che mi è successo in questi anni. Ma no, ovviamente è solo l'essermi preso una cotta per lui che mi fa pensare ste cose. Lascio il drink sul bancone e ci metto accanto i soldi necessari a pagarlo, andando via proprio nel momento in cui la canzone finisce e lui scende dal palco.

Quando esco dal locale, sento grazie all'aria fresca della notte le guance completamente bagnate. Non oso immaginare come ho il trucco in questo momento.
Non riesco a smettere di pensare a lui mentre me ne torno a casa, correndo, quasi scappando da quella situazione. I suoi movimenti e la sua voce, mi hanno colpito in maniera tale da restare intrappolati dentro di me. Sento il cuore che mi pulsa e rivedo il suo sorriso, facendo accelerare ancora di più i battiti.
Arrivo davanti la porta di casa e mi pento di non avergli chiesto almeno come si chiama. Entro dentro casa e mi chiudo la porta alle spalle. Per la prima volta in vita mia vorrei essere riuscito ad essere più intraprendente e meno chiuso in me stesso.

Sono sdraiato sul letto da almeno 5 minuti ormai, ma nemmeno la musica rilassante che amo tanto riesce a farmi prendere sonno. Pensieri opposti si fanno largo nella mia mente, da una parte il signor Suk con il suo sorriso malvagio, ogni volta che abusava di me, dall'altra il sorriso dolce di quel ragazzo che mi prendeva in giro per la mia reazione al flirt della barista. Però alla fine è con il suo sorriso e il ricordo della sua voce che crollo in un sonno per la prima volta senza sogni.

Sono di nuovo seduto sotto lo stesso albero, nel cortile dell'università, occhi chiusi e capo posato contro la corteccia dell'albero, con la musica nelle orecchie. Sono perso nei miei pensieri e non mi importa di nulla di ciò che c'è attorno a me, ma all'improvviso sento uno sguardo addosso e apro gli occhi, trovandomi davanti un dolce sorriso.

《Ero sicuro che ieri non era la prima volta che ti vedevo!》Mi dice, dopo che mi sono tolto le cuffie dalle orecchie. La sua voce, ora che non c'è alcuna musica, sembra ancora più dolce. 《Posso chiederti come ti chiami? Ieri non ci siamo presentati..》

《Jimin, mi chiamo Jimin..》 Gli rispondo, cercando di sorridergli nonostante dentro di me io sia completamente agitato.

《Io mi chiamo Jungkook!》 Si presenta anche lui e subito un soprannome mi viene in mente..  Kookie.. Dolce come un biscotto, ma con tante possibili varianti. Sembra lui.

《Piacere di conoscerti Jungkook.. E grazie per ieri sera.》 Gli dico, per cercare di farlo parlare ancora. Voglio sentire di nuovo la sua voce.

《Oh, figurati..》 Mi sorride, appoggiandosi all'albero, la sua spalla che quasi sfiora la mia e io riesco a sentire un calore dentro di me. 《Non potevo lasciarti a lei, mi sembri simile a me per certi aspetti!》 Mi volto a guardalo e vedo il suo viso leggermente più rosso.

《Simile a te in cosa?》 Gli chiedo, curioso della sua frase.

《I tuoi occhi.. sono simili a come li avevo io prima di conoscere i miei hyung, tristi e vuoti.》 Le sue parole, mi fanno male, ma solo perché nessuno prima d'ora era riuscito a capirmi e penso che lui ci sia riuscito solo perché deve aver avuto una brutta esperienza. 《E come loro ci sono stati per me, io vorrei aiutare te...》 Questa sua ultima frase mi lascia sorpreso, tanto che torno a guardarlo, trovandomi con lo sguardo incatenato al suo.

《Non è facile aiutare me, Jungkook, potrei invece portarti indietro a brutti ricordi..》 Gli dico, alzandomi in piedi. Non voglio fargli male con il mio passato, non se ora lui ne è uscito. Sento che è una creatura troppo buona per sporcare di nuovo la sua anima.

《Io non mi arrendo facilmente, hyung!》 Mi dice, alzandosi e mettendomi una mano sulla spalla, prima che io un po' spaventato da tutte queste nuove sensazioni e situazioni, scappi via.

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E siamo ancora qua.. Mi scuso per il  leggero ritardo, ma scrivere dal cellulare per me è ancora un trauma.. 😂
Comunque.. ci siamo, stiamo entrando nella storia e spero vi piaccia.
A tutte le persone che hanno letto la storia: Grazie grazie davvero.

E un "Gamsahapnida" speciale alla piccola Tati che è quella che crede in questa storia, forse più di me! 💞💞

Un abbraccio a tutti..
Arya 🌸

Does anyone love me? |JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora