Capitolo 1

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Mi sveglio appena sento i raggi del sole filtrare dalla finestra, scendo dal letto e mi vado a preparare. La prima cosa che vedo appena entrata in bagno è il mio riflesso allo specchio, i miei lunghi capelli castano-scuro sono leggermente arruffati e gli occhi marroni si devono ancora svegliare del tutto. Dopo essermi preparata scendo giù a fare colazione. Il castello è molto illuminato di prima mattina, soprattutto il salone principale dove mi reco.
<Buon giorno> esclamo appena arrivo vedendo i miei genitori intenti a fare colazione.
<Buon giorno cara. Dormito bene?>chiede mio padre.
<Si>rispondo. Inizio a spalmare la marmellata sul pane < Mi stavo chiedendo se …> 
Ma non mi lasciano nemmeno finire <La risposta è sempre no!>
<ma non mi hai nemmeno lasciato finire> dico facendo il broncio
<perché so già cosa mi vuoi chiedere!>esclama mentre si versa dell’altro caffè <vuoi che ti permetta di andare a fare un giro a cavallo. Non è così?> chiede.
Io annuisco soltanto, dice che potrò montare a cavallo solo quando riusciranno a domarlo, ma ormai è una settimana che aspetto e sono stanca. Visto che Trent non riesce a domarlo lo farò io. E se mio padre non mi farà cavalcare con le buone lo farà con le cattive. Ho intensione di usare la mia carta vincente, quella del pianto. Ma se non funzionerà neanche questa allora farò di testa mia, non sarebbe la prima volta che disubbidisco a un ordine. Però quando stavo per mettere in atto la mia scenetta, interviene mia madre in mio aiuto.
<Caro perché non lasci che Lulu cavalchi per qualche ora? È una settimana che quel cavallo sta nella stalla e poi sai che nostra figlia ci sa fare con gli animali non le succederà niente> mio padre guarda mia mamma ancora poco convinto  <Tanto lo sai che alla fine farà di testa sua e se non vuoi che succeda come l’altra volta ti conviene darle il permesso. Anche perché no ne posso più di voi due che litigate in continuazione>esclama spazientita. 
L’ultima volta di cui parla mia mamma è stato quando avevo 8 anni e mio padre mi ha vietato di uscire dal castello perché il prof. di storia mi aveva dato l’insufficienza, non avendo studiato, -che secondo me la sua materia è inutile, che ce ne frega a noi cosa è successo 5000 anni fa agli abitanti della Terra- ma io volevo andare assolutamente al festival del paese, così, mentre lui era nel suo studio io ho scavalcato dalla finestra e sono uscita. Però non sono arrivata in tempo e mi sono persa lo spettacolo di apertura, dove un rappresentante di ognuno dei 5 paesi fa un numero con il suo elemento dominante. Ero così arrabbiata che avevo deciso di vendicarmi. Così mentre usciva a fare la sua solita passeggiata mattutina io ho usato il potere dell’acqua per bagnarlo, poi con una sferzata di vento l'ho asciugato ma il vento era talmente forte che gli si sono retti i capelli in aria e infine o chiesto a qualche uccello di aiutarmi a cospargerlo di foglie. Quando è riemerso dal mucchio aveva la faccia rossa dalla rabbia e io stavo cercando in tutti i modi di non buttarmi a terra e scoppiare a ridere, a causa delle foglie che gli uscivano dalla bocca. Dopo essermi calmata un po’ sono scappata e gli ho urlato “così impari a farmi perdere lo spettacolo del festival”. Da quel giorno non ne ho saltato nemmeno uno. I miei pensieri sono interrotti da mio padre che decide finalmente di rispondere a mia madre. <E va bene puoi cavalcare, se proprio ci tieni. Ma spiegami perché vuoi cavalcare proprio Luna? È  quella che ha disarcionato Trevor potresti farti male, se lui non è riuscito a domarla, ed è il miglior stalliere del regno, come pensi di fare tu? Non puoi cavalcare un altro cavallo?> mi guarda con occhi supplichevoli. Ma io non cedo
< Secondo me Trevor non è riuscita a domarla perché era troppo spaventata, avrà pensato volesse farle del male e così ha reagito di istinto> mio padre non è per niente convinto e anche mia mamma sembra quasi averci ripensato, sospiro <Probabilmente ha solo paura, la maggior parte degli animali reagisce in quel modo solo quando è spaventata>dico guardando il mio piatto con 2 toast alla marmellata, non ho molta fame.
< E va bene potrai cavalcare Luna, sia chiaro però, vogliamo che non cavalchi da sola dovrai assicurarti che Trevor ti tenga d’occhio>
Sbuffo e alzo gli occhi al soffitto<Lo avrebbe fatto anche se io non gli avessi chiesto niente>borbotto. Sto per alzarmi quando mia madre mi richiama.
< Signorina, dove credi di andare, non hai mangiato niente.> mi guarda accigliata.
<Non ho fame !> dico guardando il piatto
<Se non mangi niente giro a cavallo> afferma incrociando le braccia al petto, mentre mio padre mi guarda con un sorriso divertito. Sa che non posso fare niente contro la mamma è più testarda di noi due messi insieme. Sbuffo e torno a sedermi per finire la colazione.
Finito di mangiare torno in camera mia per cambiarmi, non credo che un semplice vestitino lilla sia adatto a una cavalcata, così apro l’armadio e indosso un paio di pantaloni neri e una maglietta verde. Scendo giù ,saluto Ector, il maggiordomo, e vado alla stalla. Appena arrivo vedo un ragazzo dai capelli ricci e occhi marroni girato di spalle, allora richiamo la sua attenzione.
<Ehi Trevor> gli urlo vicino all’orecchio lui fa un salto e si gira di scatto.
< Accidenti! Principessa mi avete fatto venire un colpo. Come mai siete qui?> mi chiede guardandosi attorno 
<Primo: non chiamarmi principessa lo sai che odio quando mi si da del voi, quante volte te l’ho detto?!> sbuffo <Secondo: smettila di guardarti intorno come se stessero per assalirti da un momento all’altro, ho il permesso di mio padre, e non fare quella faccia sono qui per cavalcare un po’> rido della sua faccia sorpresa.
< Oh, allora Lulu quale cavallo vuoi cavalcare?> mi chiede girandosi e prendendo un paio di selle per esaminarle 
<Luna, e prima che tu possa dire qualunque cosa si ne sono sicura e mio padre lo sa> anticipo le risposte alle sue domande 
Sospira  < va bene, ma ti terrò d’occhio> dice prendendo una sella e incamminandosi nel box di Luna, io lo seguo. Arrivati al box sta per aprire la porta, ma lo fermo voglio farlo io. Apro e mi ritrovo davanti una bellissima cavalla nera, con la criniera d'argento e con una macchia a forma di semi-luna sulla fronte. La facciamo uscire; Trevor sta per metterle la sella, quando si sposta e quest’ultima cade a terra, ci riprova, ma il risultato e lo stesso; va avanti così per altre due volte e io mi sto trattenendo con tutte le mie forze dal ridere, e sembra che anche Luna si stia divertendo abbastanza.
 Dopo la quinta volta, credo, che fa cadere la sella decido di intervenire, altrimenti facciamo notte.
<È inutile non vuole la sella. È stata un cavallo libero fino a pochi giorni fa, non possiamo cambiare la sua natura da un giorno all’altro. Quindi propongo di iniziare senza sella >cosa che si fa solo all’ultimo, quando si è già creato un legame abbastanza solido con il cavallo <Che ne dici Luna?> lei annuisce con la testa e sbuffa mentre Trevor mi guarda con occhi spalancati
<Sei forse impazzita!> esclama < tuo padre mi annegherà, se lo scopre>
< Trevor non è la prima volta che vado senza sella. Quindi puoi fare tutte le storie che vuoi ma io vado. Fine del discorso.> detto questo mi volto e vado da Luna, mi metto davanti a lei, la guardo negli occhi e inizio ad accarezzarle il muso mentre le parlo <Non devi avere paura qui nessuno ha intensione di farti del male> poggio la fronte sulla sua <Voglio farti fare un giro. Va bene?> la guardo come per avere il consenso e salgo in groppa; prendo le briglie e mi incammino fuori. 
Trevor mi fissa meravigliato < Wow! Come avete fatto? Ogni volta che provo a cavalcarla mi disarciona senza fare nemmeno un passo>.
Rido della sua faccia < Le ho solo detto di stare tranquilla, e non le ho messo fretta come fai tu >
Continuiamo a camminare per un po’ in tondo fino a quando Luna si blocca di colpo. Qualcosa non và!
< Ehi che succede?> le chiedo. Mi lancia una fugace occhiata e nitrisce come per avvertirmi di qualcosa e guarda il bosco <Trevor >lo chiamo <Luna ha avvertito qualcosa> 
<No, sarà uno scoiattolo> mi rassicura lui.
Ma io ne sono certa c’è un problema, riesco a sentire il cuore di Luna battere più velocemente, è spaventata, è successo qualcosa nella foresta, sto per avvertire Trevor che sto andando a dare un occhiata, quando Luna si mette a correre in mezzo agli alberi. L’ultima cosa che sento e lo stalliere chiamarmi.

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