Capitolo 3

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Appena rientro in casa vengo travolta da una gigante montagna di peli di nome Tyler, un pastore del caucaso, ha 7 anni e abbiamo deciso di addottarlo subito dopo la morte di mio padre, infatti porta anche il suo nome.

La prima volta che vidi Tyler fu amore a prima vista, era una dolce palla di pelo di appena un mese. La cosa che mi colpì principalmente di lui fu il colore della sua faccia: completamente nera!

Tyler ha un carattere da vero stronzo e, come ogni pastore del caucaso che si rispetti, obbedisce solo a me

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Tyler ha un carattere da vero stronzo e, come ogni pastore del caucaso che si rispetti, obbedisce solo a me. Ha un carattere molto particolare, non si fa accarezzare da nessuno a parte me, Thomas e mia madre, solo qualche volta lascia avvicinare i bambini a patto che loro non lo infastidiscano. È addestrato a proteggere il suo territorio, è capitato che un paio di volte hanno tentato di entrare in casa ma è bastato un suo ringhio per farli scappare a gambe levate!

Lui e Thomas non vanno molto d'accordo, soprattutto se litighiamo, in un attimo me lo ritrovo avanti ai piedi che ringhia pronto ad attaccare Thomas o chiunque provi ad avvicinarsi a me.

In genere in serate come queste lo porto sempre con me per divertimento, adoro vedere le loro facce terrorizzate alla sua vista, insomma chi non si spaventerebbe difronte un cane alto quasi un metro per un peso di 90kg?! È esilarante vedere come si atteggiano da mafiosi prima che lui appaia, nell'esatto momento che notano la sua presenza diventano pallidi e iniziano a balbettare!

"Ciao amore mio, mi sei mancato anche tu"- gli sussurro mentre lo riempio di baci e carezze.

"Daii sposta questa palla di pelo che vorrei andare a dormire"-si lamenta Thomas mentre prova a passare spingendomi.

Tyler inizia a ringhiare contro mio fratello appena si accorge che mi sta spingendo - "Buono bello non la tocco"- dice alzando gli occhi al cielo.

"Vieni cucciolo, lascialo perdere."- smette subito di ringhiare e mi segue in camera scodinzolando.

"Vieni cucciolo, gne gne gne"- borbotta infastidito mentre va in camera, ma si zittisce appena sente Tyler ringhiare di nuovo.

Il mattino seguente mi sveglio sentendo urlare dalla cucina - "Dai Heloise svegliatiii che tra poco devi andare a scuola"- ricado pesantemente sul cuscino capendo che mio nonno sta provando a svegliarmi convinto che debba andare a scuola. 

Ho finito gli studi l'anno scorso, mio nonno invece da quando la nonna è morta entra sempre di più nel suo mondo, a volte mi scambia per lei e mi fa proposte veramente indecenti, altre volte invece è convinto che Thomas sia suo figlio cioè nostro padre e noi non possiamo fare altro che assecondarlo anche se fa male.

All'improvviso sento la porta spalancarsi e le coperte volare addosso a Tyler che si trova ai miei piedi, sa che non deve attaccare mio nonno quindi continua a dormire, incurante di tutto quello che sta succedendo. - "Su Heloise muoviti che fai tardi al tuo primo giorno di asilo!"- urla mentre continua a scuotermi.

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