Capitolo 19

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Dalla discussione con Cameron sono passati tre giorni e ancora non ci parliamo. L'aria nel gruppo è tesa ma io non ho intenzione di cambiare le cose se lui non ha intenzione di chiedermi scusa.
Gli allenamenti continuano nonostante tutto con l'unica differenza che mia madre non mi fa combattere con Cameron, teme che ne usciremo troppo feriti per colpa di tutta questa situazione.

"Cazzo Heloise concentrati!"-mia madre continua a sgridarmi perchè sono distratta. Oggi a differenza di questi due giorni sono troppo distratta, ci stiamo allenando a centrare da lontano con i coltelli ma questa volta non ne ho centrato uno, sono ancora troppo nervosa e non riesco a concentrarmi. -"Se sai già che non riuscirai a fare niente evita di presentarti all'allenamento"- non rispondo perchè so che ha ragione, ma proprio non riesco a calmare il mio nervosismo.

"Così non fai altro che rallentarci."-mi giro di scatto verso la persona che ha parlato, mi guarda con un'aria da so-tutto-io. Dopo tre giorni risento quella voce, che oltretutto spara solo cazzate.

"Spara poche cazzate perchè è grazie a me se ora stai imparando a combattere senza rischiare le palle."-recupero in fretta la mia felpa e vado verso l'uscita del covo per andarmene.

"Ecco brava vattene e torna quando hai intenzione di fare qualcosa decentemente"-eh no, questa non gliela lascio passare.

Mi giro di scatto verso Ethan che è al mio fianco e gli sfilo il coltello di mano lanciandolo verso Cameron facendolo finire nel centro dietro di lui. -"Vedi di non sfidarmi perchè posso farti il culo senza che tu te ne accorgessi"- me ne vado lasciando tutti bianchi in viso senza ascoltare le parole di mia madre che mi dicono di tornare indietro ad allenarmi.

Corro, corro e corro. Corro per sfogare un po di rabbia che ho dentro di me.
Odio quando fa così, fa sempre in modo di farmi perdere la pazienza.
Sa quanto ci tengo in quello che stiamo facendo e ha anche il coraggio di dire che io li rallento.
Ancora non riesco a spiegarmi perchè tratta solo me in questo modo. Le altre ragazze del gruppo le lascia in pace, a nessuno di loro ha mai negato di parlare con un ragazzo e non ha mai avuto un comportamento così stronzo proprio come lo ha con me.
Mi fa male tutto questo perchè io mi sono affezionata a tutti in quel gruppo e non sopporto l'idea di essere trattata in un modo diverso solo perchè riesco a tenerlo testa come si deve e non mi faccio sottomettere ad ogni suo capriccio.

Senza neanche accorgermene mi ritrovo ai piedi del mio salice piangente, mi accascio  affannata per la corsa e mi asciugo le lacrime che non mi sono neanche accorta di aver versato.
Odio sentirmi così, odio sentirmi debole per colpa delle persone, odio piangere mi fa sentire troppo fragile essere fragile per me significa che qualcuno è riuscito a crepare il muro che avevo costruito con tanta fatica. Sembrerà la classica cosa che si legge nei libri o una della classiche frasi che girano sui social, ma per me è veramente così. Da quando Oliver ha ucciso mio padre non ho fatto altro che allontanare tutti perfino quelle poche amiche che avevo alle medie prima di tutto quello che successe poi. Ho preferito allontanare tutti e non far avvicinare nessuno e costruire un muro molto spesso in modo che nessuno avrebbe più potuto scalfirmi e farmi sentire fragile e inutile come quella notte, ma a quanto pare qualcuno è riuscito a scheggiare un po la mia corazza.

"Sapevo che ti avrei trovata qua"-sobbalzo sentendo la voce di Cameron, ero talmente presa dai miei pensieri che non mi sono nemmeno accorta che si era seduto al mio fianco.

"Cosa vuoi? Vuoi umiliami di nuovo come hai fatto poco fa al covo?"-lo guardo con rabbia e con gli occhi pieni di lacrime.

"Non voglio umiliarti e non volevo farlo neanche prima"-non mi guarda, preferisce guardare difronte a se.

"Beh a quanto pare invece lo hai fatto"-dico acida e lui si gira a guardarmi male.

"Se devi fare la stronza dillo subito così me ne vado"

"Hai anche il coraggio di arrabbiarti! Che cazzo pretendi? Vorresti che ti abbracciassi e ti dicessi non fa niente Cam è tutto come prima? Se ti aspetti questo sappi che non accadrà e puoi anche andartene."-dopo averlo guardato male torno a guardare difronte a me.

Lo sento sospirare ma continuo a non voltarmi. -"Hai ragione, non ho il diritto di arrabbiarmi. Sono venuto qui per scusarmi, non volevo trattarti in quel modo al covo e all'Imperial. Non sei mia e puoi fare quello che vuoi e io non sono nessuno per dirti che non puoi parlare con qualcuno."-mi volto a guardarlo negli occhi, mi guarda anche lui anche se per poco tempo dato che dopo qualche secondo abbassa lo sguardo.

"Forse ho esagerato a risponderti in quel modo quella sera, ma odio profondamente essere comandata e odio anche che qualcuno mi cataloghi come sua come se fossi un oggetto. E parliamoci chiaro, prima al covo ti sei comportato da vero stronzo."- ridacchia per la mia ultima affermazione e contagia anche me.

Si volta a guardarmi e dopo qualche secondo scoppiamo a ridere senza un motivo preciso.

"Sei un coglione"-borbotto ridendo ancora.

"Mi vuoi bene anche per questo"

"Chi ha detto che ti voglio bene?"

"È ovvio che mi vuoi bene, tutti lo fanno!"-si pavoneggia gonfiando il petto mentre io alzo gli occhi al cielo per la sua modestia.

"Sei solo un pallone gonfiato"-si volta a guardarmi con la bocca aperta e un'espressione da finto offeso. Mi mordo il labbro provando a non ridere

"Ripeti se hai il coraggio"

"Ho detto che sei un pallone gonfiato, un montato, sei troppo sicuro di te. Più di così non posso dirtelo"-scoppio a ridere ma mi blocco subito quando Cameron mi cade addosso, facendomi finire sull'erba, bloccandomi le mani sopra la mia testa.

"Hai ancora il coraggio di parlare ora?"-sussurra vicino al mio viso.

"Ovvio, non smetterò mai di dire che sei un montato!"-sghignazzo.

"Oh allora devo punirti!"

"Che pauuura!!"-subito dopo inizia a farmi il solletico, ma io resto immobile. Cameron non sa che non soffro il solletico e ora mi rimane solo aspettare che se ne accorga.

"Perchè non mi stai implorando di fermarmi?"-mi chiede confuso.

"Perchè io non soffro il solletico, coglione!"-scoppio a ridere e lui mi segue dopo qualche secondo.

Quando le nostre risate si sono calmate Cameron rimane su di me a fissarmi, lo fisso anche io come se fossi rapita dal suo sguardo.
Non mi ero nemmeno accorta che i nostri volti sono molto vicini, come non mi ero mai resa conto di quanto verdi sono i suoi occhi. Sono di un verde talmente intenso che ti ci perdi solo a guardarli, io personalmente vorrei affogare dentro quel verde giada. 
Oh per non parlare poi delle sue labbra! Ha delle labbra perfette, non sono spesse ma neanche sottili e non sono neanche rosso ciliegia ma di un rosa un po scuro che si abbina alla sua carnagione scura. Sono così invitanti che quando Cameron si avvicina per baciarmi non lo fermo, anzi, ricambio il bacio contro ogni mia aspettativa e poi boom! Dentro di me si scatena una guerra tra le mie due parti. C'è la parte razionale di me che mi sta imponendo di staccarmi perchè è tutto sbagliato, mentre l'altra parte quella 'folle' continua a ricambiare il bacio e lascia libero accesso quando la sua lingua picchietta sul mio labbro inferiore impaziente di lottare con la mia lingua dando inizio ad un bacio passionale tutt'altro che casto.

Quando le nostre bocche si staccano rimaniamo a guardarci negli occhi per qualche minuto per poi tornare a sederci l'uno vicino all'altra a guardare il tramonto senza dire niente.




Nota Autrice:

Finalmente si sono baciatiii!!! 😍😍

Scusate se ho pubblicato così in ritardo ma siete stati poco attivi quindi ho voluto far aumentare le visualizzazioni all'ultimo capitolo prima di pubblicare.🙈

Secretly Anonimous.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora