Capitolo 12

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"Ma che bel gattino che sei!"- sento una voce apparentemente sconosciuta dire cose insensate svegliandomi dal mio sonno -"Ma tu lo sai che sei proprio bello si?! Lo sai si?! Fai cip cip bel micione!"-da quando i gatti fanno 'cip'? 

Apro un occhio per controllare la situazione e vedo mio nonno che tira le orecchie a Tyler facendogli le coccole pensando che lui sia un "adorabile gattino", in cambio Tyler ringhia provando a spaventarlo ma mio nonno non sembra per niente spaventato.

"Lo sai che lui è un cane e non un gatto si? E sai anche che i gatti fanno miao e non cip?"

Nonno sobbalza sentendo la mia voce e mi guarda scettico- "Certo che lo so! Secondo te cosa gli ho detto? Ovviamente che è un bel micione!"- alzo gli occhi al cielo sapendo che sarebbe inutile ribattere. Mi alzo dal letto e porto Tyler con me giù togliendolo dalle grinfie di quel vecchio pazzo.

"Buongiorno"- saluto mia madre con un bacio e inizio a fare colazione con un po di latte e cereali.

"A che ora dobbiamo allenarci oggi?"- chiedo.

"Non lo so, credevo che Cameron te lo avesse detto"

"No, non mi ha detto niente. Dopo colazione lo chiamo e vedo un po"

Dopo aver fatto colazione vado a lavarmi e vestirmi. Quando sono pronta prendo Tyler e andiamo al parco a fare una passeggiata.

Quando sto per chiamare Cameron mi squilla il telefono e noto che è proprio lui a chiamarmi.

"Buongiorno, stavo proprio per chiamarti per sapere a che ora ci saremmo allenati oggi"- Cameron non risponde subito ma sento solo dei sospiri.

"He-Heloise.. aiut..aiutami.."

"Cameron! Cameron dove sei?"- sto iniziando ad andare nel panico, come ogni volta che non so cosa succede.

"A-al.. parco.. v-vicino al lago.."

"Arrivo."- chiudo la chiamata e corro verso il lago, fortunatamente stamattina avevo deciso di venire qui.

Appena arrivo avanti al lago trovo Cameron a terra pieno di sangue sulla faccia e con una mano premuta sul fianco macchiato di sangue.
Corro verso di lui e noto che sta quasi per perdere i sensi, devo avvisare qualcuno perchè sola non riuscirei a portarlo da nessuna parte.

Chiamo Thomas e gli imploro di arrivare il prima possibile-"Cameron"- provo a dargli dei schiaffetti sul viso per farlo svegliare, ma non apre gli occhi e la mia preoccupazione aumenta sempre di più -"CAMERON! Svegliati, ti prego apri gli occhi"

"He-Heloise"- finalmente apre gli occhi chiamandomi in un sussurro.

"Bravo Cam, resta sveglio, Thomas tra poco sarà qui."-con una mano gli accarezzo i capelli mentre con l'altra lo aiuto a premere la ferita.

Thomas arriva dopo dieci minuti dalla mia chiamata e subito mi aiuta a caricarlo in macchina per portarlo a casa nostra.

Entrati in casa, nostra madre ci corre incontro aiutandoci a sistemare Cameron sul divano, subito dopo corre in bagno per prendere tutto l'occorrente per le ferite.
Dopo averlo ricucito per bene, mi siedo sulla poltrona di fianco al divano ad osservarlo mentre aspetto che si svegli. 

Chi ha attaccato Cameron ha pensato bene di farlo mentre era distratto, perchè durante gli allenamenti era migliorato davvero tanto e sarebbe riuscito a combattere anche contro tre di loro. Sicuramente lo hanno bloccato dalle spalle per poi ferirgli il fianco con un coltello a lama corta, forse di 5-6cm, e subito dopo devono averlo pestato per bene.
Mia madre ha detto che la ferita al fianco non ha colpito organi vitali ma ha solo lacerato un muscolo, dice che tempo tre settimane dovrebbe stare bene.
Fortunatamente mio padre le ha insegnato anche come curare le ferite, nel caso sarebbe stata sola senza nessuno che potesse aiutarla, io piano piano sto imparando.

"Secondo te chi è stato?"- Thomas si è seduto vicino a me e ha iniziato ad accarezzarmi i capelli per farmi rilassare.

"Non lo so, l'unica persona che mi viene in mente è Vincent, ma non capisco perchè attaccarlo così"

"Tranquilla scopriremo tutto, quando si sveglierà sicuramente saprà dirci più cose."- mi rassicura.

Un paio d'ore dopo Cameron finalmente apre gli occhi e inizia a guardarsi intorno confuso.

"Finalmente hai deciso di svegliarti! Come ti senti?"- sobbalza sentendo la mia voce e mi guarda stranito.

"B-bene.. Che ci faccio qua?"

"Stamattina ti hanno aggredito e mi hai chiamato, quando ti ho raggiunto ti ho trovato in una pozza di sangue quasi svenuto"-gli spiego ed annuisce.

"Ora ricordo. Grazie per essere venuta"

"Ovvio che sono venuta, sennò chi ti avrebbe salvato il culo? Se non lo avrei fatto io ora saresti morto."- scherzo.

"Che onore essere salvato di nuovo da lei, mia regina!"-ridacchia.

"La prossima volta ti lascio morire."- borbotto infastidita per come mi ha definita.

"Tanto io ti sposo, quindi non puoi lasciarmi morire!"- si pavoneggia e in cambio riceve un leggero pugno sul braccio da parte mia.

"Hai avvisato gli altri?"- mi chiede poi.

"No, sinceramente mi è sfuggito dalla mente in quel momento. Ora li avviso così poi possiamo parlare di quello che è successo."- annuisce ed io avviso tutti di venire a casa mia.

Mezz'ora dopo siamo tutti nel mio salotto aspettando che Cameron ci dica cosa è successo. -"Ero andato al parco a perdere un po di tempo. Mentre stavo avanti al piccolo lago mi sono sentito afferrare da dietro e subito dopo ho sentito una fitta al fianco che mi fa accasciare a terra.
Dopo essere caduto riesco finalmente a vedere chi mi stava aggredendo, era Vincent con tre dei suoi e hanno iniziato a picchiarmi. Quando smettono Vincent si avvicina al mio viso e mi dice: questo è da parte di Jessica, detto questo se ne vanno lasciandomi li e con le ultime forze che mi erano rimaste avviso Heloise."

"Proprio come avevo pensato, solo così avrebbero potuto metterti al tappeto. Mi era sembrato strano che erano riusciti a colpirti senza che tu riuscissi a difenderti"- esprimo il mio pensiero.

"Ora come vogliamo procedere?"- chiede Jonathan.

"Dobbiamo fargli capire chi comanda!"- si intromette mia madre con un ghigno stampato in faccia. Io ricambio il suo sguardo sorridendo avendo già capito cos'ha in mente.

"E come dovremmo fare? Io sono ferito, non riesco neanche a stare in piedi figuriamoci a dargli una lezione."

"Non dobbiamo farlo adesso infatti, se lo facciamo ora se lo aspetterebbero. Dobbiamo agire come ha agito Vincent, dobbiamo coglierlo di sorpresa. Solo così potrai fargli vedere chi è che comanda"- mi intrometto.

"E cosa faremo?"

"Semplice! Quando sarà da solo, senza i suoi scagnozzi con se, lo rapiremo e gli daremo una lezione come sapeva fare papà e credo che Scarlett saprà sicuramente cosa fare!"- spiega Thomas sogghignando, mentre Scarlett ricambia il suo sguardo ridendo.




Nota Autrice:

Ciao a tutti.
Ho deciso di pubblicare il capitolo nonostante l'inattività perché mi dispiace trascurare la storia, però vi vorrei un po più attivi almeno per farmi capire se apprezzate quello che scrivo.

Grazie per chi continua a leggere la storia, un bacio a tutti😙❤

Secretly Anonimous.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora