Capitolo 22

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Ero ancora a casa di Carter quando all'improvviso Cameron chiama Carter agitato dicendo di raggiungerlo al covo insieme agli altri.
Ora siamo in macchina cercando di capire cosa potrebbe mai essere successo.

Appena arriviamo al covo noto Cameron lanciarmi uno sguardo da: poi io e te parliamo.

"Allora, perchè ci hai mandati a chiamare?"-chiedo dopo un po.

"Vincent come previsto si è vendicato ed ha attaccato un locale dei miei. Ha mandato dei suoi uomini a sparare un'oretta fa quando c'era il pieno di clienti, fortunatamente nessuno è morto ma ci sono stati alcuni feriti."

"Non può passarla liscia."-esclama Aiden.

"Non avevo intenzione di farlo infatti."-dice duro Cameron -"Dobbiamo trovare un modo per vendicarci che tocchi direttamente lui. Rubargli un altro carico non servirebbe a niente"

"Già, ma cosa possiamo fare?"-chiede Noah.

"Occhio per occhio! Lui ha sparato a casa tua e noi spariamo a casa sua."-interviene Thomas.-"Oliver avrà qualche locale, negozio o cose così no?"

"Si certo, è un po azzardato colpire li, ma deve capire che non abbiamo paura di lui."- Cameron ci guarda pensando.

"E dove dovremmo colpire?"-chiede Thomas.

"Oliver ha negozi di ogni genere per Miami: locali, bar, pub, negozi di vestiti, gioiellerie e molto altro ed io ho intenzione di colpire proprio la gioielleria."

"Benissimo! Quando attacchiamo"-chiedo con nonchalance.

"Domani"-Cameron mi lancia un'occhiata d'intesa per farsi seguire fuori.

Alzo gli occhi al cielo sbuffando e vado con lui sul retro del covo.  -"Perchè mi hai fatto venire qui?"

"Perchè sei venuta con Carter?"

"Perchè quando hai chiamato ero a casa sua"

"E che cazzo ci facevi da lui?"-mi guarda furioso e quasi urla.

"Non ti interessa. Cos'è? Ora non posso neanche andare a casa di qualcuno della banda?"

"Te lo ripeto un'altra volta: che cazzo ci facevi da lui?"-il suo tono di voce adesso è basso ma si sente tutta l'incazzatura che sta trattenendo.

"E io ti ripeto che non sono cazzi tuoi. Smettila di fare il possessivo Cameron, stai diventando opprimente e non stiamo neanche insieme. Giuro non ti sopporto quando fai così"

"Non sono possessivo, voglio solo sapere perchè eri a casa sua."

"Una volta che lo hai saputo che cazzo ti cambia?"-ora quella che sta iniziando ad arrabbiarsi sono io, non ho l'obbligo di dire tutto quello che faccio a lui, ci manca solo che ora gli devo chiedere il permesso per uscire di casa.

"Te lo scopi?"

Lo fisso sconvolta da quella domanda detta così a bruciapelo.-"Ma sei stupido? COME TI PERMETTI DI FARMI UNA DOMANDA DEL GENERE? SAI CHE NON RIESCO A FARMI TOCCARE DA NESSUNO, SECONDO TE POTREI MAI SCOPARCI? E ANCHE SE FOSSE A TE NON DEVE INTERESSARE, IO MI SCOPO CHI CAZZO VOGLIO"-urlo fino a farmi mancare il fiato, non doveva dire una cosa del genere. Sa quanto sto male quando qualcuno osa solo sfiorarmi e poi una domanda del genere porta solo ad una cosa: pensa che io sia una facile.

"Giusto, non me ne fotte un cazzo di te. Scopati chi vuoi."-lo dice guardandomi negli occhi e con una freddezza tale da farmi sentire qualcosa nel petto spezzarsi. Sento gli occhi farsi lucidi, questa ha fatto veramente male.

"Quindi credi che io sia una troia? È questo che pensi di me?"- fa per andarsene ma alle mie parole si ferma e torna a guardarmi.

Mi guarda per qualche secondo, poi si volta e va via lasciandomi li.
Appena volta l'angolo scoppio a piangere, se fosse stato qualcuno che non mi conosceva a dire una cosa del genere ci sarei passata sopra e lo avrei pestato, ma detto da lui fa veramente male. 
Si è vero non lo ha detto, ma lo sguardo che mi ha riservato ha parlato per lui.

Oggi dovremmo andare alla gioielleria di Oliver, ma io da quando ho discusso con Cameron ho deciso di non andare e chiudermi in camera a non sentire nessuno.
Sto ricevendo chiamate da tutti ma ovviamente non sto rispendo a nessuno, Thomas è l'unico che sa cosa è successo tra me e Cameron e ha deciso di rimanere a casa con me. Infatti ora siamo nel mio letto, io abbracciata a lui mentre mi lascia carezze sui capelli.
So che è arrabbiatissimo per quello che ha fatto Cameron e so che se non fosse per me che l'ho praticamente pregato di non fare niente, a quest'ora gli avrebbe già rotto le ossa.

"Perchè non rispondi almeno alle ragazze?"-mi chiede dopo l'ennesima chiamata di una delle ragazze.

"Se ora rispondessi sarei costretta a spiegare perchè ignoro tutti e non ho proprio voglia di parlare di quello che è successo."

"Vuoi che risponda io?"-Thomas ha preso il mio telefono appena ha cominciato a suonare di nuovo, stavolta è Sophia a chiamare.

Annuisco stufa di sentir suonarlo suonare ogni due per tre, Thomas risponde e spiega velocemente che ho litigato con Cameron e che voglio stare un po sola.

"Ecco fatto, ora non dovrebbe chiamare più nessuno."-non fa in tempo a finire la frase che il telefono suona di nuovo, è una chiamata di Carter e decido di rispondere perchè se mi chiama più di due volte vuol dire che è veramente preoccupato e questa è la terza.

"Carter, dimmi"

"Heloise ho saputo che hai litigato con Cameron, di la verità è perchè ieri siamo arrivati insieme al covo?"  

"Si e non solo per quello."

"Dio Heloise, mi dispiace non volevo farti litigare con lui, ora vado da lui e gli spiego perchè stavi con me."

"Non ti azzardare proprio a pensare che sia colpa tua. La colpa è solo di quel coglione che crede di poter avere il controllo su di me."-ribatto dura. -"Non dargli nessuna spiegazione, se proprio dovrai farlo, lo farai perchè ti senti pronto a farlo e non perchè io e lui abbiamo litigato."

"Ma non è giusto che.."

"Niente ma. Il coglione è lui che non attacca il cervello alla bocca quando parla. Ci poteva pensare due volte prima di darmi della troia."-lo interrompo.

"Non stare male per quello che ha detto, è solo un coglione. Non lasciargli credere che ti ha ferito, fagli credere che nessuno può distruggerti. Diventa stronza."-ribatte deciso.

"Diventerò molto più stronza facendo finta che tutto questo non faccia male."

"Così ti voglio, fagli vedere chi è Heloise Smith e fagli pentire di essere stato così coglione con te."

"Grazie Carter, ti voglio bene."-dico sincera.

"Ti voglio bene anche io."

"Cos'è tutta questa confidenza con Carter? Si e no vi scambiavate qualche parola."-mi chiede Thomas quando attacco la chiamata.

"Niente, in questi giorni abbiamo parlato un po e ci siamo avvicinati di più"

"Devo essere geloso?"-sogghigna.

"No, proprio di lui no!"-ridacchio.

Secretly Anonimous.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora