Capitolo 30

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Da quando è comparso quel bigliettino la tensione nel gruppo è alle stelle, nessuno riesce a stare calmo. 

Stiamo cercando informazioni ovunque per essere sicuri che chi ha lasciato quel biglietto a casa di Cameron fa parte degli uomini di Oliver.

"Cazzo, cazzo, cazzo!!!"- Aiden scatta in piedi all'improvviso andando a recuperare il computer sul tavolo del covo.

"Che succede?"-chiede allarmato Cameron.

"Perchè non ci ho pensato prima!!"-si sbatte una mano in fronte prima di continuare a scrivere qualcosa sul computer.

"Ci spieghi che cazzo stai facendo?"-gli chiedo confusa.

"Si!! Ci sono riuscito! Vedete questo?!"-ci indica sullo schermo una strada che riconosciamo come la via di casa di Cameron.

"Si e quindi?"-chiedo ancora più confusa.

"Come e quindi? Sono riuscito ad entrare nei computer della sorveglianza stradale, secondo voi la polizia da dove risale alle dinamiche di un incidente?! Chiunque ha portato il biglietto a casa tua deve comparire per forza qui!"

"Mio Dio Aiden sei un genio!"-Cameron lo stringe forte baciandogli la fronte.

"Grazie lo so!"-gonfia il petto pavoneggiandosi.


"L'ho trovato!!!"-ore dopo di continue ricerche finalmente Aiden ha trovato chi è stato.

"Pezzo di merda! È uno degli uomini di Vincent"-conferma Cameron.

"Trovatemi Vincent e portatelo qui subito!"-urla Cameron al telefono con qualcuno dei suoi uomini.

"Che hai intenzione di fare?"-chiede Thomas.

"Ho intenzione di fargli pentire di essere nato."-ribatte serio.

"Ora ti devi calmare però, Vincent non ci serve morto quindi adesso andiamo tutti a casa mia e andiamo a giocare un po a FIFA."-propongo.

"Non voglio giocare ad uno stupido gioco, voglio solo ammazzare quel figlio di puttana."

"Me ne sbatto altamente di quello che vuoi tu, ora andiamo a casa mia e ci facciamo una fottuta partita e tu ti calmi perchè nervoso come sei non ci servi a niente."-afferro Cameron per un polso e lo trascino in macchina seguita dagli altri non curandomi delle sue proteste.

"Che ci fate tutti qui?"-ci chiede mia madre appena entriamo in casa.

"Abbiamo scoperto chi ha portato il biglietto a casa di Cameron e abbiamo bisogno di calmarci, quindi siamo venuti a farci una partita a FIFA"-spiega Thomas.

"AVETE DETTO FIFA?!"-urla mio zio comparendo dalla cucina.

"Si abbiamo detto FIFA"-alzo gli occhi al cielo sapendo che lui è più bambino di tutti noi messi insieme.

"Voglio giocare anche io!!"

"E vorresti giocare da solo?"

"Gioco io con lui"-sorride mia madre.

"Contenti voi"-faccio spallucce sedendomi a terra tra le gambe di Cameron.

Abbiamo lasciato le stesse squadre dell'altra volta ed iniziamo a giocare. -"Cam rilassati un po, tranquillo che avrai la tua vendetta, ma devi essere lucido"-gli sussurro dopo aver finito la nostra prima partita vedendolo troppo teso.

"Scusa, ora provo a rilassarmi"-mi giro mettendo la testa nell'incavo del suo collo lasciandoci un bacio sopra, si rilassa subito al contatto delle mie labbra stringendomi a se mentre vediamo mia madre con zio Andrew giocare come due bambini alla play.



Dopo che ieri abbiamo confermato che Vincent ci ha minacciati siamo tutti un po calmi, non completamente ma siamo meno tesi. 
Cameron ha fatto mettere un paio dei suoi uomini di guardia a casa di ognuno di noi nel caso che Vincent faccia qualche altra mossa.

"Cam, io ti consiglio di far tenere d'occhio anche Jessica, so che sembra innocua dato che ci aveva confermato di 'amare' Vincent, ma non c'è da fidarsi lo stesso. Anzi se teniamo d'occhio anche i suoi uomini più fedeli è meglio ancora"-gli propongo accarezzandogli i capelli distrattamente mentre stiamo stesi sul mio letto.

 "Si, più tardi manderò qualche mio uomo a tenerli d'occhio"-parla con voce roca.

Continuo ad accarezzargli i capelli sentendo un gemito d'apprezzamento ogni tanto, mentre lui mi accarezza un fianco.

"Non mi dirai mai perchè quel giorno eri a casa si Carter vero?"-mi chiede di punto in bianco.

"Scusa come ti è venuto in mente questo adesso?"

"Veramente ci penso sempre ma capita sempre qualcosa e rimando sempre per chiedertelo."-annuisco soltanto.

"Quindi? Non me lo dirai?"-si solleva guardandomi negli occhi.

"Non posso dirtelo, prima o poi lo capirai da solo. Ma prima di quel momento non posso dirti niente, però credo che hai capito che tra me e lui non c'è niente se non semplice amicizia"-annuisce rassegnato e continua a guardarmi.

Allunga una mano per accarezzarmi una guancia, chiudo gli occhi andando incontro alla sua mano. Quando riapro gli occhi vedo Cameron che mi fissa le labbra e si avvicina lentamente, lo lascio fare guardando le sue labbra a mia volta.

"Sto per baciarti"-sussurra sulle mie labbra.

"Sto per lasciartelo fare"-sussurro anche io.

Poggia le sue labbra sulle mie, si muovono lentamente, senza fretta. È un bacio diverso dagli altri, è più dolce e meno passionale, come se con questo bacio vorrebbe dirmi qualcosa.
Passa la lingua sul mio labbro inferiore ed apro la bocca lasciando che la sua e la mia lingua si scontrino lentamente, in modo che si conoscano per bene.
Quando ci stacchiamo per mancanza d'aria, Cameron appoggia la sua fronte sulla mia guardandomi negli occhi, la sua mano continua ad accarezzarmi dolcemente la guancia.

"Che cosa mia hai fatto"-sussurra continuando a guardarmi.

"Non lo so, so solo che anche tu hai fatto qualcosa a me e questo mi fa paura"-sussurro anche io come se ci fosse qualcuno nella stanza oltre noi.

"Non devi avere paura dei tuoi sentimenti"

"Non riesco a non averne, è più forte di me"-abbasso lo sguardo perchè non riesco più a reggere il suo, come se avessi paura di trovarci dentro qualcosa che non voglio sapere.

"Permettimi di aiutarti a superare la tua paura, ti prometto che insieme a me ce la farai"-mi solleva la testa per guardarmi negli occhi.

"E se alla fine mi farò più male di prima?"

"Non ti posso assicurare che non litigheremo o che non succeda niente, ma ti prometto che ci proverò con tutte le mie forze per non farti del male"-il suo sguardo non abbandona il mio provando a convincermi.

Annuisco non molto sicura facendo comparire un sorriso sul suo viso prima di ritornare a baciarmi con più passione di prima.

Ci stacchiamo quasi subito per colpa del suo telefono che ha preso a squillare.
Cameron alza gli occhi al cielo sbuffando per poi rispondere. "Pronto?"- scatta in piedi velocemente borbottando un "Arrivo subito" prima di tornare a guardarmi -"Hanno trovato Vincent"

Dopo aver chiamato tutti siamo andati subito al vecchio casolare dove portarono anche l'altra volta Vincent, quando arriviamo ci sono già tutti ed entriamo.

"Oh ma che piacere vedervi"-Vincent è seduto sulla solita sedia legato mentre ci guarda con un sorrisino strafottente.




Nota Autrice:

Eccomiiii, non mi sono dimenticata della promessa di ieri! Per ora pubblico questo capitolo, tra poco scrivo il prossimo e lo pubblicherò come avevo promesso.

Mi scuso perché ho notato che i capitoli si sono pubblicati in un ordine diverso, non è colpa mia🙈

Secretly Anonimous.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora