Capitolo 24

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Pov. Cameron

Coglione!

Ecco cosa sono: un C O G L I O N E.

Non so per quale ragione mi sono comportato in quel modo con Heloise, so solo che quando ho saputo che era stata a casa di Carter senza volermi dire il motivo sono scoppiato. La prima cosa che ho pensato quando mi ha detto che era stata da lui è stato che loro due scopassero, al quel pensiero ho sentito dentro di me una sensazione che non avevo mai provato, un buco al centro del petto carico di rabbia e non ci ho pensato due volte a prendermela con lei colpendola sul suo punto debole.
So che è da vigliacchi fare una cosa del genere, ma non riesco a pensare Heloise tra le braccia di un altro, so anche che lei e Carter non hanno fatto niente ma in quel momento ero accecato dalla rabbia, vedevo solo rosso e quindi ho attaccato.

Ora a distanza di quasi un mese mi pento di quello che ho fatto, anche se a dire la verità mi ero già pentito quando me ne andai lasciandola sola dietro il covo facendole pensare che io la reputavo una troia e soprattutto mi sono pentito a chiamarla in quel modo l'ultima volta che ci siamo visti. Ma quello che mi ha fatto scattare veramente la molla nel cervello è stata la sfuriata di Skylar, prima di allora avevo messo come al solito il mio orgoglio avanti non volendo sentire nessuna ragione e prendendomela con tutti, non accettavo che a sbagliare ero stato io.
Prima che Skylar mi facesse aprire gli occhi non mi importava come trattavo i miei compagni, anzi, mi aiutava a non pensare a quanto schifo facessi; ma quando ho visto Skylar piangere, per la prima volta da quando la conosco,  ho capito veramente cosa avevo fatto. Dopo che Skylar se ne andò guardai tutti gli altri negli occhi e vidi quanto male ci stavano per il mio comportamento, così ho deciso di rimediare al mio errore.

In questo momento sono al parco mentre fumo una sigaretta dietro l'altra per il nervosismo, sono nervoso per quello che farò tra poco, ma so che se voglio rimediare ai miei sbagli devo farmi coraggio ed affrontare la situazione da uomo.

Dopo una lunga riflessione finalmente adesso sono avanti la porta della casa di Heloise.
Con la mano leggermente tremante mi faccio coraggio e suono al campanello, stringendo gli occhi ed aspettando che mi apra. Poco dopo sento la serratura scattare e la figura di Thomas mi si presenta avanti.

"Cosa ci fai qui?"-mi chiede freddo.

"P-posso entrare?"-sussurro senza guardarlo negli occhi, non sono ancora pronto a vedere quanto è deluso di me.

Senza dire niente si sposta e mi lascia entrare e nel salotto trovo Aria.

"Accomodati"-Aria indica la poltrona accanto al divano senza guardarmi, mi siedo e prendo un sospiro prima di parlare mentre Thomas si siede accanto alla madre.

"Sono qui per scusarmi, so di aver fatto una cazzata e so anche di averci messo troppo per rendermene conto."-madre e figlio mi guardano seri aspettando che continui. -"Sono veramente pentito di quello che ho detto ad Heloise, ero nervoso e non sapevo cosa stavo dicendo e so che questo non mi giustifica, anzi, fa di me un coglione.

Chiedo scusa prima a te Aria per aver offeso tua figlia ed aver offeso l'aiuto che ci offri. E chiedo scusa anche a te Thomas per averti trattato di merda."-continuo a tenere lo sguardo basso per mancanza di coraggio, mi sento un verme.

"Noi siamo disposti a metterci una pietra sopra e tornare"- quando sento le parole di Aria alzo di scatto la testa guardandola incredulo -"Ma, devi prima riuscire a farti perdonare da Heloise, se lei decide di non perdonarti sai meglio di me che non torneremo. I miei figli vengono prima di tutto, è inutile che te lo dico giusto?"-annuisco sapendo che sarà dura farmi perdonare da Heloise, ma devo farlo perchè non riesco più a dormire la notte sapendo il male che le ho fatto e mi manca da morire.

"È in casa?"-chiedo dopo un po, Thomas annuisce e mi indica il piano di sopra.

Prendo un altro sospiro prima di alzarmi ed andare al piano di sopra.
Appena arrivo avanti alla sua porta chiusa sento le forze abbandonarmi solo al pensiero della faccia che farà non appena mi vedrà. Con un po di coraggio busso e quando sento un leggero bisbiglio che mi dice di entrare, entro.

Heloise è stesa sotto le coperte abbracciata a Tyler di spalle a me, ancora non si è voltata per vedere chi sono, quindi con calma mi avvicino e mi siedo alle sue spalle accarezzandole una spalla.

Quando sente il contatto della mia mano con la sua spalla si gira leggermente, quando vede che sono io scatta seduta guardandomi truce. -"Cosa ci fai tu qui?"

"Sono venuto per parlare"-le dico guardandola negli occhi.

"Ah si?! E di cosa vorresti parlare?"-incrocia le braccia al petto continuando a guardarmi male.

"Sono un verme.."-inizio a parlare ma lei mi interrompe -"Davvero?! Anche tu te ne sei accorto?"

"Lasciami parlare per favore, quando avrò finito sarai tu a decidere se mandarmi via, picchiarmi o perdonarmi. Ma lasciami parlare, solo questo."-annuisce così dopo aver pensato a cosa dire inizio di nuovo il mio discorso non abbandonando il suo sguardo. -"Dicevo, sono un verme. So di averti toccato nel tuo punto debole ed è da vigliacchi fare una cosa del genere, ma ero incazzatissimo."-fa per parlare ma alzo una mano per farla tacere e la interrompo -"So che non significa niente ma sai bene che non ragiono quando sono nervoso, per questo ora sono qui a chiederti di perdonarmi. Ci ho messo molto a capire il mio sbaglio ma questo non significa che mi sono pentito da subito per come ti ho trattata; ammetto che anche i ragazzi, soprattutto Skylar che mi ha urlato contro, mi hanno aiutato a capire quello che ho combinato. Se ora sono qui a chiederti scusa è principalmente perchè sono veramente pentito e perchè mi manchi da morire come manchi a tutti gli altri.

Ora non sono qui a farti un monologo, anche se lo sta diventando, ma ti chiedo scusa per tutto"

Per un'infinità di tempo Heloise mi guarda senza dire niente ed ho quasi paura che mi dica di andarmene senza perdonarmi, quando finalmente prende un sospiro e parla. -"Sei un coglione, uno stronzo, un bastardo, un pezzo di merda, ma.."

"Hai finito?"-le chiedo ridendo per tutti gli appellativi che mi ha assegnato.

"Ma anche tu mi manchi come mi mancano gli altri."-scatto verso di lei per abbracciarla però mi blocca per le spalle continuando a guardarmi -"Che sia l'ultima volta che mi ferisci così tanto, la prossima volta non sarò così buona da perdonarti facilmente. Sappi che mi ha fatto veramente male sapere che pensavi quello di me e sentirselo dire mi ha spezzata dentro."-non le lascio finire di parlare che la stringo a me. -"Non ho mai pensato una cosa del genere, sappi solo questo, non sei mai stata una troia ai miei occhi. Ti prometto che non litigheremo mai più così, però litigheremo ancora! Questo posso assicurartelo."-ridiamo entrambi mentre lei mi stringe più forte.

Quando ci stacchiamo le lascio un bacio a stampo e le sorrido, mi è mancata troppo!

Secretly Anonimous.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora