capitolo 23

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La paura.

Da piccola​ credevo che la paura fosse qualcosa di reale e concreto.

Come quando, ai bambini viene detto che se non si comportano bene, verranno rapiti dall'uomo nero.

Ecco.

In questo momento non è la paura il mio uomo nero, ma la solitudine.

Nessuno parla, nessuno commenta, nessuno prova a farsi vivo.

E credo che sia giustificato.

La morte del bambino di Cloe ci ha sconvolto tutti.

Sono passati dieci giorni dall'accaduto.

Infatti oggi è il primo giorno del rientro dalle vacanze natalizie.

Cloe non è venuta oggi a scuola e così Taylor, Ethan sta in silenzio, Neth guarda la sua penna a sfera, Beth si arrotola una ciocca di capelli castani tra le dita ripetutamente, Travor fa dei cerchi sul foglio degli appunti sempre nello stesso punto.

Ma non sto così male solo per la recente disgrazia...

Oggi è l'anniversario di morte di Adam Risee e Christopher Risee.

Mio padre e mio nonno.

Stamattina nessuno provava a fiatare, compresa io.

Quando in cucina, ho incontrato lo sguardo di mia madre... Mi sono sentita... Morire.

Se solo... Se solo io... È colpa mia.

Suona la campanella, metto i libri dentro lo zaino e esco dalla classe senza voler salutare nessuno.

Esco dalla struttura attraversando il cortile, infilo le cuffiette nelle orecchie camminando dalla parte opposta alla fermata dell'autobus.

Voglio distrarmi un po', poter anche solo per un istante dimenticarmi di tutto.

Forse anche di Travor.

Non che mi abbia fatto qualcosa di male, ma semplicemente non pensare a cosa stia succedendo fra noi.

<<Qui c'è qualcuno che vuole trasgredire le regole!>>

Sobbalzo e mi sfilo le cuffiette quando mi giro e vedo due occhioni castani verdastri guardarmi.

Annuisco senza dire niente.

<<Bene, ti aiuterò, e non ti biasimo, so che giorno è oggi... E poi ne ho bisogno anch'io>>dice passandosi una mano tra i capelli e sbuffando.

Annuisco una seconda volta guardandola dall'alto, dato che lei è piuttosto bassa.

<<Vieni con me, so di cosa abbiamo bisogno>>dice Beth guardandomi negli occhi.

So cosa a intenzione di fare, e per me va più che bene.

Sono furtunata che lei sia la mia migliore amica.

                        *********

Scoppio e ridere per quella che sarà la centesima volta.

Beth continua a dire cose strane e insensate ridendo insieme a me.

Camminiamo sul marciapiede barcollando un po'.

Non so che ore siano, ma deve essere tardi dato che  le strade sono praticamente deserte.

Credo che siano l'una le due dell mattino.

Quando Beth mi ha raggiunto seguendomi fuori scuola mi ha portato in un pub davvero strepitoso.

Abbiamo ballato e cantato a ritmo di musica.

Bevuto.

Tanto.

Credo proprio che in questo momento al posto del sangue abbia l'alcool.

Ma poco importa in questo momento.

C'erano anche dei ragazzi, sì.

Solo qualche flirt, ma non sarei andata oltre.

E questo spiega la felpa blu che indosso.

Mi fermo un attimo per riprendere fiato da tutte le risate che mi sono fatta, appoggiando la mia schiena al muro di un ristorante chiuso.

Rimango lì insieme a Beth per cinque minuti abbondanti per poi continuare a " camminare ".

Giungiamo alla villetta di Beth.

Apre la porta ridendo e contemporaneamente dicendo a me di fare silenzio.

Ma rido anch'io.

Saliamo le scale imitando i gatti e ridendo come due cretine.

Mi butto sul suo comodo letto dalle lenzuola rosa confetto e Beth mi lancia un pigiama azzurro.

Scoppiamo a ridere facendo facce strane.

Mi tolgo i miei pantaloni bianchi aderenti con la maglietta a maniche lunghe nera sciogliendo la coda alta.

Mi metto il pigiama e vado in bagno imitando un pinguino.

Mi strucco ballando insieme a Beth e imitando delle performance di Rihanna.

Caschiamo entrambe sul suo letto.

Ci addormentiamo quasi improvvisamente, insieme, ridendo e con una coperta viola addosso.






///Spazio autrice

Buon salve!

Questo è il capitolo 23!

Fatemi pure sapere cosa ne pensate.

Lasciate stelline!

Vi adorooo


All for love ❤



A Look To Meet My Destiny (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora