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Non posso credere alle mie orecchie!

Non é possibile! Non. E'. Possibile.

Ecuador? E come ci saremo arrivate? Quando abbiamo preso un aereo?E' uno scherzo!Avanti, dove stanno le telecamere?

-Stai scherzando.-dico

-Ti sembra che io abbia la faccia di uno che sta scherzando?

In effetti no, ma non voglio credergli. Insomma, praticamente ci hanno drogate e rapite!E ci hanno portate dell'altra parte del mondo.

Ci voltiamo tutti al rumore della porta che si apre e vediamo entrare Perrie il ricciolino della discoteca...non mi ricordo i nomi.

-Dove siete stati?-gli chiede con voce severa...come cazzo si chiama?Qualcosa con la C...Cris...sto...Qualcuno mi aiuti!

Christopher!

-Abbiamo fatto un giro. Non voleva credere che le abbiamo portate in Ecuador.

-Che ci credano.-dice secco riprendendo a scendere le scale fino ad arrivare davanti a me, che ovviamente, indietreggio, ma lui mi afferra un braccio impedendomi di fare un altro passo.-Vi trovate in Ecuador e ci resterete per molto tempo.

-Questo si chiama rapimento!-esclama Perrie

-Non mi importa, voi starete qui con noi. Ci avete provocato...vi siete fatte desiderare...-mi guarda dritta nei occhi-...e ora sei mia.

-E lo stesso vale per te.-dice il biondo prendendo Jesy per il mento e infilandole la lingua in bocca con forza, e resto senza fiato perché lei non lo respinge e neanche ricambia, sembra.... arresa, quasi addomesticata. Che cosa le ha fatto?

E ora che mi viene in mente...

-Dove Leigh Anne?!-quasi grido

Parla il tizio che mi ha bloccata prima, del quale ora mi ricordo il nome, Erick.

-Ha fatto parecchio casino e Joel perde la pazienza molto facilmente.

-Che cosa le ha fatto?

-Conoscendo Joel, non le ha fatto niente. E' capace di peggio, ma tranquilla, la vostra amica sta bene. Per ora.-conclude sparendo dietro la porta.

Guardo Perrie, i suoi occhi sono rossi e riesco a capire che é incazzata e ha pianto molto. Mi volto di nuovo verso Jesy, ma lei tiene la testa bassa. Il biondino torna di sopra e Jesy lo segue.

Christopher, che non ha mollato il mio braccio, mi trascina in soggiorno, dove Erick é sdraiato sul divano a guardare qualche programma.

Si siede sulla poltrona e mi spinge a sedermi sulle sue gambe, circondando la mia vita con un braccio.

-Cambia canale.-dice con tono autoritario e subito Erick cambia canale dicendo qualcosa che suona come:

-Devo trovarmi anche io una puttanella...

Tan FacìlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora