Questo caldo non é normale! Sento che sto per morire!
Mi passo la mano sulla fronte per quella che credo dia la 122° volta e sbuffo. Christopher si volta verso di me e a un ghigno divertito sul viso.
Che cazzo ha da ridere?
Lo osservo bene e sembra che lui non sente niente!Vedo qualche gocciolina di sudore sulla fronte, ma niente di più.
-Ma tu non senti niente?-gli chiedo
-Fa caldo?
-Ma davvero?!
Scoppia in una grossa risata ed alcuni passanti lo guardano con gli occhi sgranati e si allontanano un pò. Che strana reazione.
-Sono nato qui e quindi per me non é niente.
-Ci sei abituato!Io per niente!
-Il tempo in Inghilterra fa schifo.
-Ehi!
-Cosa?
-O piove, o è nuvoloso tutto il giorno.
-Ogni tanto c'è il sole!
-Quelle due volte al mese.
-E tu che ne sai?
-Sono stato lì per un mese.
-E perché? Hai appena detto che il tempo é terribile.
-Dovevo chiudere un affare.
-Che genere di affare?
-Un'affare che non ti riguarda.
-Ovviamente. Posso avere da bere? Credo di aver finito ogni liquido che ho in corpo.
-Certamente.
Mi prende la mano e mi porta verso un piccolo bar. Si sente confusione, ma una volta che siamo dentro piomba il silenzio e tutti i presenti puntano gli occhi su di noi.
Che cavolo hanno da guardare?
Christopher sembra non notarlo e mi porta verso il bancone, batte il pugno sul bancone e dice:
-Una botella de agua
-¿Cómo lo quieres?
-Lo vuoi gasata o naturale?-chiede Christopher rivolto a me
-Naturale e ben ghiacciata.-rispondo e lui ride
-Naturaleza. ¿Tienes uno por litro y medio?
-Sí, por supuesto.
-Y hace frío. Mi mujer está muy sedienta, no está acostumbrada al calor
Non sono mai stata molto brava con le lingue. Il barista sparisce e riappare in un attimo con una bottiglia da un litro circa e lo porge a Christopher, il quale lo apre e poi me lo porge. Lo afferro subito e lo butto giù.
Non sapete che bella sensazione.
-Felice?
-Non ne hai idea. C'è un bagno con delle salviette umidificate?
-Perché?
-Per darmi una sistemata, ovviamente!Guardami.
-Voi donne siete incredibili!-alza gli occhi al cielo e poi si rivolge al barista-¿Dónde está el baño?
Il barista gli da le indicazioni, non cerco neanche di capirlo.
-Si trova lì dietro. Quello delle femmine é la porta a sinistra.
-Grazie.
Poso la bottiglia e mi dirigo in bagno. Appena sono dentro tiro un lungo sospiro. Prendo un pò di carta e mi tamponi i capelli che sono un disastro.
Io odio questo paese.
Apro l'acqua e mi bagno il viso, poi mi passo un pò di carta. Mi guardo attorno e vedo una finestra. La apro e per fortuna che non devo fare salti, sono fuori e l'aria calda mi investe e sono già asciutta, anche se fra poco sarò di nuovo fradicia.
E' stato facile.
Inizio a correre alla cieca. Devo assolutamente trovare una stazione di polizia. Non ho fatto neanche un metro che sono già grondante.
Prego. Corro e prego. E qualcuno mi ascolta.
Policìa!E' quasi uguale a police! Entro dentro correndo, e tutti gli agenti scattano vedendo una ragazza entrare in quel modo in una centrale.
Mi fermo e ceco d riprendere fiato.
-¿La señorita necesita ayuda?
-N...non parlo spagnolo.
Lui mi guarda confuso, probabilmente non ha capito. Un suo collega si avvicina e gli dice qualcosa.
-Io capisco abbastanza bene la tua lingua.-dice poi. Grazie al Cielo!-Che cosa ti é successo?
-Io e le mie amiche siamo state rapite.
-Come?
-Si. Cinque pazzi ci hanno messo qualcosa nei bicchieri e quando ci siamo svegliate ci siamo ritrovate qui. Vi prego, aiutateci.
-Ok, calmati.-poi si volta verso l'agente di prima e credo che gli stia spiegando la situazione -Chi vi ha rapite?
-Volete i nomi?
-Si.
Cerco di calmarmi e fare mente locale. Un piccolo flashback della sera in cui ci hanno abbordate.
-Erick...Zabdiel...Richard...ehm, Joel che tiene prigioniera la mia amica Leigh Anne, perché in cinque giorni che siamo qui non so come stia ne dove lui la tenga.
-Respira. C'è di mezzo qualcun altro?
-Ehm....-....Christopher. Christopher Veléz...-Si, il peggiore. Cheristopher Veléz.
Vi giuro, li ho visti impallidire di colpo.