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Siamo state via di casa per circa cinque giorni, chi sa come stanno le nostre famiglie. Non vedendoci e non sentendoci per cinque giorni, dato che io e mia madre ci telefoniamo tutti i giorni, avrà di sicuro fatto scattare l'allarme.

Sono sicura che la polizia inglese ci stia cercando da giorni.

L'agente prima mi ha fatta sedere, mi ha dato un bicchiere d'acqua e mi ha fatta calmare, perché ero talmente su di giri che non riuscivano ha tenermi ferma.

Ora siamo per strada, per mia fortuna ho memorizzato la strada da potergli indicare. Non ci mettiamo molto ad arrivare e una volta che l'auto inchioda, salto fuori e corro a bussare alla porta. Ad aprire la porta é Richard, il biondo tinto. Lo spingo via e corro dentro.

-Ragazze!Ragazze!Siamo libere!Siamo libere!-grido cercandole

Jesy e Perrie sono in cima alle scale e mi guardano sconvolte.

-Torniamo a casa!

-C..cos...-Jesy non riesce a parlare, Perrie guarda gli agenti di polizia 

-Dov'è Leigh Anne?!-continuo

Non attendo risposta e corro alla cieca per il corridoio. Una porta si spalanca di colpo e vedo quel Jo...Joel uscire con un'espressione omicida in viso. Lo ignoro ed entro di corsa nella camera da cui é uscito. Sgrano gli occhi alla vista di Leigh Anne nuda nel letto. Appena mi vede cerca di coprirsi con le coperte.

-Jade, che cosa...

-C'è la polizia di sotto!

-Come?

-Sono scappata e ho trovato la stazione di polizia e ho raccontato tutto.Siamo libere!

Sento qualcuno ridere alle mie spalle, mi giro ed é Joel che é letteralmente piegato.

-Che cosa hai da ridere?

-Rido di te....e della punizione che riceverai.

-Di che parli?Noi torniamo a casa!

-Chica, tiene che saber algo...-dice ma si blocca di colpo e diventa serio

E mi ci vogliono cinque secondi per capire il perché. 

Christopher.

Lo guardo senza paura. C'è la polizia.

-Hai sbagliato mossa,mi hermosa diosa.

Con due falcate é davanti a me, mi afferra per un braccio e mi trascina via. Non riesco ad oppormi, é troppo forte. Mi ritrovo in camera sua e gettata sul letto. Mi gira a pancia in giù, mi si mette sopra tenendomi ferma. Non lo vedo, ma lo sento togliersi la cintura.

Mi divincolo, ma é inutile.

-Sta ferma!-grida, la sua mano mi tiene giù per il collo-Sei scappata da me.- la cinghia entra in contatto con la mia pelle e non credo di aver mai sentito così tanto dolore in vita mia.-Sei andata dalla polizia.-di nuovo. Mi dimeno ancora nel tentativo di liberarmi, ma non ci riesco-E la cosa più ridicola é che hai creduto di esserci riuscita.-ancora-Non hai visto come mi guardavano?Non hai visto la paura nei loro occhi?-altro tre colpi secchi e sono pronta a scommettere che sto perdendo sangue.-Io. Comando. Qui. Vedi di capirlo. Voi da qui non ve ne andrete mai.

Si sentono solo le mie urla per non so quanto tempo.

***

La tortura é finita, credo da mezz'ora, forse più. Dopo aver finito, ha buttato la cintura a terra ed é uscito dalla stanza, lasciandomi lì.

Come é possibile?

Sento la porta aprirsi.

-Oh mio Dio...-sento e subito dopo il volto pieno di lacrime di Perrie é davanti a me.-Che cosa ti ha fatto?

Chiudo gli occhi e lascio qualche lacrima cadere. 

-Ti ha...con la cintura...

-Si.

-Oddio...

-C...credevo che...

-La polizia é dalla loro parte.-dice carezzandomi il viso.-Ho capito che qualcosa non andava quando ho sentito Zabdiel parlare al telefono e poi dire a Richard che...non capisco bene lo spagnolo, ma so che significa inspector... e poi tu sei arrivata con la polizia.

-Credevo che...

-Lo so. Ma sono corrotti. Ho visto Zabdiel dargli dei soldi.

Non c'è la faccio più e scoppio a piangere.

Resteremo qui.

Tan FacìlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora