Sole.
Solo noi quattro.
Loro escono per finire di sbrigare un lavoro, e noi rimaniamo a casa da sole.
Avete idea di che cosa questo significa?
Abbiamo esattamente, non so quanto tempo, per pensare ad u piano decente per scappare da qui. Siamo in quattro e siamo anche abbastanza intelligenti da elaborare un piano per metterci in salvo, insomma che ci vuole?
Non do a vedere la mia ansia e la mia voglia di rimanere da sole con le mie amiche per passare il tempo.
Dopo aver finito di fare colazione, Jesy e io iniziamo a sparecchiare e a portare tutto a lavare. Siamo in quattro, e bastano due persone per lavare le tazze, caraffe e tre piatti. Ma rimaniamo insieme, e credo che le ragazze abbiano avuto la mia stessa illuminazione.
In cinque minuti abbiamo finito e cerchiamo i ragazzi. In soggiorno c'è solo Joel che traffica con qualcosa nel cassetto. Leigh Anne fa per avvicinarsi, ma sentendosi probabilmente osservato si gira e io faccio un passo indietro, afferrando istintivamente il braccio di Perrie.
Tiene in mano un mitra.
-Paura?-chiede ridendo.
Questo é pazzo.
-Tranquila, non é ancora carico.
Perché, ha intenzione di caricarlo? Per farci cosa?!
Mi volto verso gli altri che hanno appena fatto il loro ingresso. Zabdiel tiene un borsone sulla spalla. Ci saranno altre armi da fuoco lì?
Forse é meglio che io non lo sappia.
Christopher mi si avvicina, mi prende per mano e mi porta vero la porta di ingresso. Si ferma e si volta lentamente verso di me. Mette una mano sotto il mio mento, in modo che io lo guardi dritto nei occhi.
Occhi assassini.
Sono...non belli. Neanche stupendi. Sono qualcosa...di indescrivibile.
-Starò via per qualche ora, forse due o forse tre. Devo sistemare un bastardo che crede di poter comandare nel mio territorio.
-Oh.
Lui sorride a ciò che é uscito dalla mia bocca, poi prendendomi di sorpresa mi da un bacio delicato sulle labbra.
-Ci vediamo più tardi, mi Diosa.-dice. Poi chiama gli altri e se ne vanno.
Rimaniamo per un attimo in silenzio, ognuna in piedi e con le orecchie ben tese per sentire la macchina allontanarsi. Quando lo sentiamo lontano ci rilassiamo.
-Ok, ragazze. Ora ci serve un piano.-dico battendo le mani-Christopher ha detto che staranno via per due o tre ore. Dobbiamo trovare il modo di contattare le nostre famiglie, e andarcene da qui.
-Jade, ti ricordi come é andata l'ultima volta?-chiede Jesy-E poi siamo certe che siamo da sole qui dentro?
-Già. Non mi fido.-dice Perrie-Sono sicura che ci siano delle telecamere in giro. E questo spiegherebbe il perché sono usciti così tranquillamente, lasciandoci qui da sole.
Quello che dice ha senso. Perché andarsene e lasciarci da sole così tranquillamente?
Guardo Leigh Anne, non sono riuscita ha guardarla prima, per via di quello che ho visto la mattina in corridoio.
Lei sembra tranquilla.
-Perché sei così calma?-le chiedo e lei sussulta
-Come?
-Sei così calma, non dici niente. Come mai?
-Che cosa dovrei dire?
-Qualcosa!-grido-Qualsiasi cosa!Siamo state rapite e portate dall'altra parte del mondo! E i nostri rapitori sono appena usciti da quella porta con delle armi in mano! Non credi che ci dovremmo preoccupare?
-Non mi pare che fossi così preoccupata ieri. Gemevi e urlavi di averne di più.
No. Eh no!
-Neanche tu, quando ciuffo riccio aveva la lingua nella tua bocca!
-Ragazze, per favore.-si mette in mezzo Perrie-Non dobbiamo litigare tra di noi. Siamo in questa situazione insieme e dobbiamo farci forza. Adesso per favore sediamoci.
Ci sediamo tutte sul divano di pelle, che é molto comoda tra parentesi.
-Jesy...- riprende incerta Perrie-Ti prego, dimmi che cosa ti ha fatto Richard.
Mi faccio subito attenta. Voglio sapere subito che cosa ha fatto quel bastardo alla mia amica. Questa non é la mia Jessica.
Jesy tiene lo sguardo basso e si torce le mani, segno che é nervosa. Mi avvicino a lei e le prendo le mani tra le mie.
-Siamo qui. Con te.
Prende un lungo respiro, mi stringe forte le mani e le parole che escono dalla sua bocca mi fanno perdere dieci anni di vita.
-Mi ha messo incinta.