-¿Qué tienes en mente hacer?-[Che cosa hai in mente di fare?] dice Zabdiel
-No lo se.-[Non lo so.]risponde Christopher, e la sua voce é tesa.
-Necesitamos una idea, Chris.-[Ci serve un'idea, Chris.] insiste Zabdiel
-¡No me estreses!-[Non mi stressare!] alza la voce Christopher
-No quiero enfatizarte, pero si llegara a manos de Dinah, podrían levantarse aquí. En ese caso, todo estaría fuera del camino.-[Non ti voglio stressare, ma se é arrivato fino alle mani di Dinah, potrebbero arrivare fino a qui. In quel caso verrebbe messo di mezzo ogni cosa.]
-Embajadas, presidentes ... estaremos jodidos.-[Ambasciate, presidenti...saremo fottuti.] questa volta é Erick e sembra dare man forte a Zabdiel
-Cierra el pico!-[Chiudete il becco!] urla Christopher e io faccio un leggero salto per lo spavento. E' la prima volta che lo sento urlare ed é veramente spaventoso. Sbircio un pò e lo vedo mentre é chinato sul banco da cucina e si tiene la testa nelle mani. Riesco a percepire la sua rabbia da qui.
Io non sono normale, e lo dimostra il fatto che ora mi ritrovo accanto a lui, mentre gli altri quattro mi guardano come se fossi impazzita. Poggio una mano sul braccio di Christopher, e con l'altra mano volto il suo viso verso di me. I suoi occhi sono persi in una nube di rabbia e preoccupazione, ma sembra riprendersi quando capisce chi ha davanti.
-Era normale che ci avrebbero cercate. Le nostre famiglie sono preoccupate, come lo é tua madre tutte le volte che esci per andare a fare Dio sa cosa.-dico, accarezzandogli la guancia.- Non é il momento di pensare a questo, però.-continua dandogli un piccolo bacio all'angolo della bocca. Che sto facendo?
-Non é il momento di pensare a questo, dici?-ripete le ultime parole che ho detto-Perché?
-Ci metteranno ancora molto tempo, insomma siamo in Ecuador, l'Inghilterra é dall'altra parte.
-Ma lei ha una foto, chi sa da dove può averla presa!-esclama Erick
-Forse da internet.-dico, girandomi verso di lui.-Insomma, lei viveva a Londra, prima.
-Forse non penseranno che siete così lontane, me quella stronza potrebbe andare dalla polizia appena se ne va.-dice Zabdiel
-E voi fate in modo che non lo faccia!-esclamo esasperata, e cinque paia di occhi mi guardano sorpresi. Si può sapere che cosa ho detto? Che cosa ho preso questa mattina, non sono sicura che fosse solo latte.
Chrsitopher prende la mano che si trova ancora sulla sua guancia e posa un bacio sul polso. Poi mi guarda sorridendo.-Farò in modo che stia in silenzio. Non mi conosce bene...-dice, e non capisco perché ma sorrido anche io. Ci giriamo tutti quando sentiamo qualcuno entrare. Sono le ragazze. Jesy é sotto braccio a Leigh Anne, Perrie sembra aver visto un mostro.
-Dimmi che non ho appena Dinah stronzafigliadiunabuonadonna Jane aprolegambeatutti Hansen!-dice e sembra sul punto di avere un'attacco di isteria. Zabdiel subito la stringe tra le sue braccia e cerca di calmarla.
-Vi prego, ditemi che é un sogno.-dice Jesy
-No, é qui veramente.-dico e istintivamente abbraccio Christopher che mi stringe a sé.
-Che cosa vi ha fatto, amor.-mi chiede Chris
-Mi ha reso il liceo i peggiori anni della mia vita. La odio. Ti prego, non dirmi che lavora con voi, non voglio doverla vedere tutti i giorni. Mi sono bastati i quattro anni di scuola.
-Tranquilla, adesso la mando via.-dice, lasciando un bacio tra i capelli.
Mi porta in soggiorno, tenendomi ancorata sé. Dinah é seduta sulla poltrona di Christopher e sorride quando ci vede arrivare.
-Quella poltrona é del mio ragazzo e quindi alzati.- Ok, io non ho detto queste parole.
Dinah alza gli occhi al cielo e poi si alza. Fa un saluto con la mano alle ragazze che la ignorano. Perrie sembra augurarle la morte con lo sguardo.
-¿Dónde los conseguiste? Y por qué ellos?-[Dove le avete prese? E perché loro?]
-No es asunto tuyo-[Non sono affari tuoi]
-Siempre amable, Vélez. De todos modos, fui a darte un saludo, sabía que no te gustaba que contestara tus preguntas para que puedas descansar, ya no te ayudaré más.-[Sempre gentile, Vélez. Comunque ero passata per farvi un saluto, ho saputo che non vi piace che io entri nelle vostri questioni e quindi potete stare tranquilli, non vi aiuterò più.]
-Estoy feliz de saber. Ora, pero me gustaría que se disculpe con mi diosa por cómo recurrió a ella.-[Sono felice di saperlo. Ora, però gradirei che tu ti scusassi con la mia Dea, per come ti sei rivolta a lei.]
-En serio, ¿verdad?-[Scherzi, vero?]
-¿Crees que estoy bromeando?-[Ti sembra che io stia scherzando?]
-¡No me disculparé por ello! Nunca me disculpé con la escuela secundaria y no lo haré ahora.-[Non le chiederò scusa! Non le ho mai chiesto scusa al liceo e non lo farò adesso.]
Ad un gesto di Christopher, Joel e Erick sono dietro di lei, Richard le si avvicina e sento uno strano suono e sporgendomi vedo che tiene una pistola in mano.
-Así que ...?-[Allora...?]
Dinah mi guarda, uno sguardo omicida. Quei occhi mi hanno perseguitata dal primo giorno di scuola. Non ho mai saputo che cosa le ho fatto, ma si é sempre puntata su di me e le mie amiche mi hanno sempre difesa, finendo così sotto il suo mirino.
-Ti chiedo scusa.-dice a denti stretti.
-Come? Non ti ho sentito.-dice Christopher
Dinah diventa rossa e urla:-Ti chiedo scusa!- e poi se ne va.
Dinah Jane Hansen mi ha chiesto scusa? Cioè, Christopher gli ha ordinato di chiedermi scusa e lei lo ha fatto! Forse non é mica così orribile stare qui.