Portale per l'Ignoto

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Notch caricò un pugno contro il tavolo di legno posto al centro della sala in cui erano, sfasciandolo: -Non è possibile!!- Gridò, sedendosi ed appoggiando i gomiti sulle ginocchia e la testa nelle mani, nascondendo gli occhi lucidi nei palmi.

-Chi è la regina dei draghi?!- Chiese Lyon, allarmato. Non ottenne risposta, Notch continuava a sbraitare: -No... Il sacrificio di nostro padre non può essere stato vano!!-

-La... La regina dei draghi era la moglie dell'Ender Dragon, che ha ucciso... Nonché...- Hero si bloccò per un secondo, ma sentendo gli sguardi dei suoi compagni attorno, continuò: -...Nostra madre.-

Notch si alzò di scatto e si diresse contro il fratello, afferrandolo per la maglia e sollevandolo dalla sedia a rotelle. -Tutta colpa tua!!- Gridò. -Perchè sei nato?! Perchè non potevi rimanere inesistente?! Stavamo così bene senza di te, in quei tre anni!!-

Silenzio.

Si accorse solo dopo di quello che aveva detto, e se ne vergognò incredibilmente. Lasciò la presa -I-io...- Non ebbe il coraggio di continuare.

Notch's P.O.V.
Ero ritornato come hai vecchi tempi, un dio inutile, arrogante, narcisista ed ingiusto... Ma non volevo! Non volevo dire quello che avevo detto!

Ma quello che è fatto è fatto. Lyon corse da Hero appena lo mollai, e si infrappose fra noi due, allontanandomi. Mi guardavano tutti con odio. Cosa avevo fatto?

Aspettate! Volevo gridare. Io non volevo! Gli avrei detto. Ero accecato dalla rabbia! Gli avrei urlato. Ma non lo feci. Avevo... Paura. Ero sicuro in qualche modo che mi avrebbero lasciato indietro. Non arrampicarti sugli specchi. Non negare l'evidenza. Vattene. Sei d'impiccio. Non ti vogliamo. Non sai fare niente. Ogni volta che tenterai di avvicinarti non ci allontanteremo. Ti odiamo.

Queste parole mi rimbombarono nella testa. Infondo, qual'era la certezza che loro fossero diversi, che non avrebbero fatto come gli altri?

Scappai.

Raycow's P.O.V.
Sarei andato tranquillamente avanti anche senza di loro! Volevano stare lontani? Allora che così facciano, finiranno solo per buttare la loro vita! In questo mondo solo chi ha un ideale concreto continua a vivere.

Trovai il portale. Era scavato sottoterra, molto in profondità, una scaletta di pietra scalfita dal tempo portava alle dodici serrature che bisognava riempire. Misi ogni Occhio dell'Ender stando attento a non scottarmi con la lava posta al disotto del portale.

Infilai nell'apertura sferica l'ultima chiave che avevo faticosamente creato di nascosto in questi anni. Con un rumore simile ad una nota musicale bassa suonata al pianoforte, una nota di quelle che se chiudi gli occhi, paiono delle sfere. Il portale si aprì.

Una lastra nera macchiata di quelle che parevano stelle mi separava dalla mia più fedele soldata. Ero sicuro che lei non mi avrebbe tradito. Essendo stata rinchiusa lì dentro per così tanto tempo, capirà il mio ideale, e poichè l'avevo liberata, lei era in debito con me!

Non potevo capire quanto stavo sbagliando...

Con un po' di esitazione, ed il battito che aumentava, feci un passo avanti, e mi lasciai cadere ad occhi chiusi in quella dimensione a me sconosciuta.

Il Ritorno di Herobrine//Watty's 2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora