Il Podio della Leggenda

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Lyon puntò la spada Galatea contro Raycow, il quale rimase immobile, non impressionato. Spostò la spada dal proprio viso con un dito, senza distogliere nemmeno un attimo dallo sguardo di Lyon. Fece sì che i mostri si fermarono, ma nel farlo, scomparvero sia loro che i fantasmi degli dèi.

-Cosa vuoi?!- Gli ringhiò con la voce fin troppo forte Lyon. -Uccidervi. Salvare il futuro.- Il leone sembrava spaesato. -Cosa...?- Raycow iniziò a parlare come se fosse la cosa più normale del mondo.

-Se voi morirete, il futuro sarà salvo, perché noi non nasceremo. E se noi non nasceremo, nessuno verrà a conoscenza degli "Dèi Bastardi", coloro che non erano dèi ma che lo sono diventati. E se loro non esisteranno, nemmeno la guerra fra chi vuole studiare il loro corpo e chi non vuole verrà evitata.-

Fu come se il mondo avesse centrato dritto nello stomaco Lyon, togliendogli il respiro. -Co-cosa?!- Si sforzò di mandar giù un conato di vomito. -Rendendoci dèi, a me, a Michael, a Lee, avete firmato una dichiarazione di guerra.- Un'istante dopo, Raycow era sparito.

-Si è teletrasportato...! State attenti, cercatelo con gli occhi!- Ma i loro occhi controllavano solo quello che c'era intorno, e immediatamente dietro le loro schiene, e quando sentirono un lamento, un rantolo, fu come se anche i loro occhi venissero buttati fuori dalle orbite, e le loro orecchie venissero tagliate.

Lyon sollevò lo sguardo, conoscendo fin troppo bene quel rumore fiebile. Hero stava lì, disteso, le gambe tagliate per la vita erano sfalsate al busto. Raycow aveva lacerato pelle, carne ed ossa, tutto quello che si trovava sul cammino della sua katana. Lyon si accasciò a terra, non sentendo più nemmeno le gambe, non avendo nemmeno la forza di reggere la spada.

Si trascinò verso il suo corpo, attraversando il sangue ed i suoi organi tagliati e sparsi in giro. Prese la testa di Hero fra le braccia, guardandolo negli occhi in attesa di un luccichio vitale, ma i suoi bulbi erano spenti, il bianco opaco, e senza vita.

Shamishu, per la prima volta, guardò Raycow con disprezzo, il disprezzo duro e freddo ed evidente, e quando esso ti si para davanti, non puoi fare a meno di pensare di star sbagliando, il disprezzo di una figlia di Steve ed Alex.

Ma a Raycow, questo non importava. Quel disprezzo non gli faceva effetto, al contrario gioiva per la dolce disperazione del giovane leone, il combattente che tutti credevano invincibile, insuperabile, per via della sua risolutezza, della sua ostinazione a far continuare la storia nonostante avessero già perso.

Ed in quel momento, tutta la speranza era scomparsa dagli occhi dorati dei quel leone, facendolo scendere dal podio della leggenda, facendolo risultare solo un essere umano come tanti, un essere umano in grado di perdere ogni cosa. Una battaglia. Un amico. Un amante.

Entity fu rilasciato dai fasci di scritte, e l'incantesimo, lasciato a metà, lo stava corrodendo in un lato, il teschio dalle ossa nere del volto era scoperto, e non più nascosto dalla pelle e dai muscoli. -Non voglio...- Blaterava, teneva le braccia ancorate al corpo, come se le catene che tanto temeva fossero allentate, ma ancora presenti.

-Non voglio ricordare...!-

Il Ritorno di Herobrine//Watty's 2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora