Anna corse da Entity, ma lui la scaraventò via con una spinta, reggendosi il petto con una mano, e graffiandosi il volto con l'altra. La pelle, i muscoli, venivano via come se fossero morti. Poi un urlo, ed il suo stesso fuoco dorato iniziò a divorarlo pian piano, come se non lo riconoscesse più come padrone. -Non voglio ricordare!!-
Quando lo scheletro anche venne inghiottito dalle fiamme, tutti attorno, persino Raycow ebbero la sensazione come se si fosse rotto l'unico orologio presente, la sensazione dell'urgeza di controllare l'ora, ma non poterlo fare, come se con quell'orologio si fosse rotto il tempo stesso, una sensazione di inquietudine costante.
La Regina dei Draghi rise, affiancando Raycow e tenendo una mano sul lato della sua testa, le parole che, anche se pronunciate con la sua voce inquietante e sdoppiata, alle sue orecchie suonavano soavi e dolci, come le parole di una madre. -Bravo piccolo mio... Mancano solo loro. Ora che gli dèi veri sono morti, non ti resta che uccidere loro, che nemmeno sanno cosa sono in grado di fare!-
Non ci volle molto a Chara per accorgersi che il suo amico era state assoggettato da quel demone drago dalle fattezze umane, ma non stregato, o sotto incantesimo, ma semplicemente... Assoggettato dal suo carisma.
Tutti si allontanarono lentamente, impauriti, ma Hiro era più veloce. Aveva già inquadrato il primo da uccidere: Il più debole, chi aveva meno possibilità di risvegliare il suo potere, chi era devastato mentalmente da tutto quello che stava succedendo, chi aveva paura di morire, e che morissero i suoi compagni. Comparve dietro alle sue spalle in un vortice di scintille viola e blu scure, la katana pronta ad infilarsi nella sua schiena.
Mario non riuscì a reagire, nonostante nella sua testa tutto stava passando a rallentatore, non riusciva a muoversi per la paura. La katana si avvicinava, pericolosa, affilata, e l'unico attimo in cui riuscì a girarsi verso il suo futuro assassino, vide rosso. Il rosso del sangue macchiò il pavimento, l'erba la terra, le sue scarpe e le gambe, e gli annebbiò la mente.
Perché il rosso che si stava spargendo non era il suo.
Stefano teneva la katana con entrambe le mani, cercando di fermarla, ma essa avanzava nella sua carne, lacerandogli le dita e lo stomaco da parte a parte. Tossì sangue con forza, la gola che bruciava e gli occhi sgranati che si riempivano di lacrime.
Poi, i suoi palmi si riscaldarono, si riscaldarono tanto da ammorbidire il metallo, da farlo cadere a terra, rompendo del tutto la sua katana. Aveva indebolito Raycow, che si era allontanato con un balzo. Nonostante fosse suo, le sue mani si ustionarono comunque, ed il metallo era caduto nella sua ferita, rendendo impossibili le medicazioni.
Mario si inginocchiò davanti a lui. -N-no...- Gli strinse la mano, gli accarezzò i capelli. -Beh...- Stefano rise. Anche in punto di morte, il suo sorriso non si spense mai. -Doveva succedere, no?- La voce incerta e balbettante che lui cercava di tenere a bada veniva fuori senza freni.
-Mario...- Sussurrò con delicatezza. Le parole che vennero dopo, diventarono inudibili a tutti coloro che non fossero Mario e Stefano stessi. Poi, Mario fece coincidere le loro labbra con delicatezza in un ultimo bacio d'addio, e la forza di Stefano venne a mancare. La presa delle dita si affievolì, le palpebre si chiusero sui suoi occhi allegri, le vene smisero di pulsare, e l'unica cosa che non scomparve, fu il suo sorriso.
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Il Ritorno di Herobrine//Watty's 2018
Fiksi PenggemarSono passati ben 3 anni, da quando i WGF hanno intrappolato Herobrine, ed una volta sconfitto Entity303, Lyon prende una decisione che cambierà sia il suo destino che quello di tutti i suoi compagni: vuole infatti donare ad Herobrine una seconda pos...