Paura di morire

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Hero's P.O.V.
Mi ritrovai il coltello di Raycow nel collo. Un profondo stato di agitazione, paura e disperazione si impossessò di me, tanto che non riuscì nemmeno ad urlare. Sentivo quella lama tranciare la carne del mio collo con un colpo netto, ero talmente spaventato che non riuscivo a muovermi, come se i miei piedi fossero stati incollati alla terra con l'ossidiana.

Un calore proveniente dal mio sangue riscaldava il mio corpo freddo, congelato. Sentivo le urla spaventate dei miei compagni. Chiusi gli occhi, aspettando la mia fine. È questo...? È questo che vuol dire avere paura di morire...?

È strano. Sono ancora vivo. Sentì un fragoroso boato provenire da dietro di me, e quando mi girai vidi una macchia biancastra incastonare il mio assalitore nel muro di mattoni più vicino.

La voce affaticata del drago bianco con le ali celesti che mi aveva salvato mi urlò: -Corri! Correte via! Io lo distrarrò per un po'!- Lo guardai per qualche secondo: -Ma tu sei-...!!- -CHISSENE FREGA DI CHI SONO, ANDATEVENE E BASTA!!- Seguimmo il suo consiglio e scappammo, mantre dietro di noi si scatenava un inferno di tuoni, fulmini e fiamme.

Io non riuscivo a tenere il passo, ed il più delle volte cadevo. Lyon ad un certo punto mi prese in spalla e ricominciò la sua corsa sfrenata. Corremmo per alcune ore, e quando fummo abbastanza lontani, ci sdraiammo sull'erba piacevole di quella piccola foresta che avevamo trovato.

-Ehi... Ehm... Grazie.- Dissi tremante a Lyon, il quale rispose: -Oh, sta tranquillo! Non potevo certo lasciarti nelle grinfie di quel pazzo!- Infine sorrise, facendomi arrossire impercettibilmente.

Stefano si sedette vicino a Mario, che aveva la testa seppellita fra le braccia a loro volta appoggiate alle ginocchia. -Mario... Tutto ok...?- Il rosa non ricevette alcuna risposta, perchè il nero, scattò in avanti e lo abbracciò fortissimo, quasi come a volergli spezzargli le costole.

Entity era vicino ad Anna. -Secondo te... chi era quel coso? Esistono umani del genere?- Ansimò lui, mentre la ragazza faceva di "no" con la testa. -Non esiste qualcuno on grado di uccidere gli dei che non sia un dio stesso... persino noi abbiamo dovuto utilizzare la spada di un dio per ucciderti. È come se fossi rinato come nostro alleato in una nuova vita nello stesso corpo... una nuova vita in cui sei decisamente più gentile.- -E sopratutto meno fissato con gli insetti!- Rabbrividì Valentine.

-E tu come lo sai?- Domandò Anna. -Visioni, non fare domande.- Rispose, sdraiandosi e permettendo ai ciuffi d'erba di accarezzargli il volto. Circa mezz'ora dopo si teletrasportò da noi il drago di prima, che si ritrasformò e cadde in ginocchio ansimante e pieno di ferite profondissime.

Anna sgranò gli occhi: -M-ma tu sei...?!-

Il Ritorno di Herobrine//Watty's 2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora