La Forza del Drago

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Raycow guardò la Regina dei draghi in cerca di risposte. Stavano mentendo... Vero? I suoi genitori veri l'hanno abbandonato perché erano degli idioti... E non erano dei, erano semplici umani, lui era diventato un semidio per colpa di chi l'aveva adottato...!

Ma la donna si limitò a ridere mentre la guardava.

Lyon, un fumo grigio e nero che gli usciva dai pori della pelle, sembrava aver ritrovato nuova energia. Anna aveva piccole gocce di sangue dei mostri che le vorticavano attorno alla velocità dei proiettili, e Mario sembrava essersi diviso in quattro, talmente tanto veloce si smaterializzava.

I tre andarono addosso a quella donna, l'odio e la rabbia come armi primarie, mentre gli altri, Chara, Lee, Michael, Shamishu, non potevano fare altro che cercare di calmare il loro vecchio capo, perché in quella battaglia, se n'erano resi conto, non c'era spazio per loro.

La Regina dei Draghi teneva loro testa senza fatica, la coda che sbaragliava loro ed i loro attacchi senza pietà alcuna, come se fossero solo insulse pedine. I proiettili di sangue di Anna si infrangevano sulle sue scaglie, Mario e Lyon che a malapena riuscivano a tenere a bada i suoi arti principali con numerosi attacchi diretti, sembrava che dalla loro collisione si levassero scintille di fuoco.

Eppure, si vedeva come persino quella potente figura, che da secoli aveva accumulato il suo potere, stava iniziando a cedere. I suoi artigli non graffiavano più, la sua vista non riusciva ad identificare chiaramente gli spostamenti di Mario, e le pallottole di Anna la distraevano dai colpi di Lyon, finendo per incassarne da entrambi.

E poi, infine, la Spada Galatea ruppe persino le sue scaglie. Sentì per la prima volta la sensazione di una lama che passava in mezzo alla carne, il suo sangue nero che sgorgava sul filo della lama, che bruciava, andando avanti con la ferita, fino a che essa non venne estratta con un rumore bagnato e doloroso, mischiato al rumore di ferro su ferro che collidono insieme.

La Regina ringhiò ancora più forte. -Come osate...- La sua figura si distorse, si deformò ancora di più. Le braccia si allungarono, il corpo si tinse di viola, ed il volto si allungò in avanti, trasformando i capelli in masse di squame dorsali di un enorme drago.

Bastò un battito d'ali per atterrarli, lo spostamento troppo forte per permettere loro di contrattaccare. Gli occhi neri come la pece fissavano con la pupilla a spillo scarlatta quei tre peccatori. Le sue fauci si spalancarono, dai suoi denti colò del veleno che si comprimette in una sfera al suo centro, la gravità sembrò focalizzarsi su quel punto, tanto che le piante, le rocce, e quasi gli esseri umani iniziarono a compromersi per unirsi a quell'ammasso mortale.

Il Ritorno di Herobrine//Watty's 2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora