Lettere #4

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La penultima aveva la busta marrone ed il sigillo verde. Dentro la grafia era scombinata ed orribile, sembrava scritto in gelogrifico, eppure Hero riusciva a leggerla senza problemi.

"Non so perchè scrivo, Shadow non mi ha detto come morirò. Penso stia bluffando... Ma nel dubbio non riesca a dirtelo prima, Herobrine, fratello mio, il mio modo di comportarmi con te è frutto di una promessa fatta a nostro padre, prima che... Che lui si sacrificasse. Sappi che ti voglio bene e sempre te ne vorrò, qualcunque cosa tu farai, qualunque cosa tu deciderai, anche se mi odierai in eterno, io sarò sempre con te. E poi ho visto come guardavi Lyon, durante la vostra breve alleanza... E chi se lo aspettava?!

-Markus "Notch" Persson, Dio dell'Eather.

Hero ricacciò indietro le lacrime con la stessa forza con cui infilò la busta in tasca. Voleva conservarla. L'altra lettera, nera con il sigillo viola a forma di occhio lo fece tremare. Sapeva a chi apparteneva.

"Me l'aspettavo da lei. È arrabbiata, soprattutto con voi. Vi ritiene un errore che non avrebbe dovuto commettere... Mi aspettavo un suo attacco, ma non così diretto, non così potente... È solo da tre giorni che non vi vedo, ma già mi mancate, figli miei... Spero un giorno di potervi reincontrare, quando tutto questo sarà finito... Magari quando sarete grandi, e forti... Ricordati, Notch, di rispettare la tua promessa.
Vi voglio bene, ragazzi miei.

-Omega "EnderDragon" Persson, Dio di tutti i draghi.

Quella volta Hero non potè trattenere una lacrima, che gli solcò il volto. Non provò nemmeno a trattenersi, sapeva che era impossibile. Lyon gli si avvicinò titubante e lo abbracciò. Hero ricambiò e bagnò la parte bassa della sua maglietta, urlando per la disperazione e stringendo talmente forte la tunica del leone che temeva su strappasse.

Dov'era lui quando suo padre stava combattendo? Dov'era lui quando suo fratello è morto?! Non doveva lasciarlo solo. Probabilmente era successo in quell'istante, mentre lui leggeva le ultime parole scritte prima dell'arrivo di Raycow. Già, Raycow... Non gli importava più se era suo figlio proveniente dal futuro o cosa, avrebbe usato tutti i mezzi a lui disponibili per vendicarsi. Sia su di lui, sia su sua madre.

Quando si calmò voltò lo sguardo verso Mario. -Sono le gambe, vero?- Fu quasi un sussurro. -Eh?- Disse l'altro, non sapendo che dire. -Sono le gambe che accumulano potere per una guarigione impossibile, vero?! Sono immobilizzate, non possono riprendere a muoversi!-

Mario sudò freddo. -È quello che ti ha detto WaterBlock alla fortezza, vero?- Il corvino annuì lentamente a testa bassa. -Mi dispiace Hero...- Sussurrò. -Non potrai più camminare ed utilizzare i tuoi poteri.- Hero si fece serio di colpo. -Voglio che me le amputiate.-

DON'T KILL ME PLEASE.

A parte il fatto che odio San Valentino...

...adoro com'è venuto questo capitolo :D.
Ho finalmente finito il giro delle lettere, e non posso credere di essere arrivata seriamente a questo punto che avevo in mente da un secolo e mezzo!
Seriamente, è dal primo capitolo della storia che me lo penso sto momento.

La prossima volta ne vedrete delle belle...

Il Ritorno di Herobrine//Watty's 2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora