Credere

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Iniziai a sudare freddo. Mi ero lasciato andare ed avevo esagerato. Senza rendermene conto mi ero incastrato da solo. Non proferì più alcuna parola, mi limitai a fissare da sotto il cappuccio Notch, che ghignante(?)  mi guardava soddisfatto.

-Ah, quindi tu saresti il mio caro fratellino? Vediamo un po'...- Avvicinò una mano al cappuccio, mentre tutta la folla si era ammutolita dinnanzi a quella scena, ma la sua mano si fermò a pochi millimetri di sistanza da me. Era Lyon. -Ascoltami bene, tu non lo tocchi, chiaro?- -Grazie.- Sussurrai. La presa sul polso dell'altro iniziava ad essere talmente potente che ad un certo punto si sentì un "crack" proveniente dalle ossa di Notch. -MALEDETTO BASTARDO!! T-tu come osi lurido mortale?!- -Oso, perchè intanto ho più onore di te. Aggredire uno in stampelle... figurati.-

Notch rapidamente attrasse alla sua mano sana una delle mie stampelle, facendomi cadere a terra e facendo levare alla forza dell'aria il mio cappuccio, mostrando i miei occhi agli abitanti, che rimasero ammutoliti per qualche secondo.

Dopo poco, i villici ed i player iniziarono a lanciarmi addosso pietre, armi, oggetti di vario genere, e soprattutto insulti. Insulti come "mostro", "rinnegato", "disgrazia vivente"...

Non potevo pararmi da nessun colpo, non potevo spostarmi, non potevo scappare, per la prima volta nella mia vita mi sono sentito impotente. Le mie capacità in quel momento erano rodotte a meno di zero, senza l'ausilio delle gambe. Chiusi gli occhi e scoppiai in un pianto silenzioso.

Però, ad un certo momento, i sassi smisero di arrivarmi addosso. Le pietre non mi colpivano più, le spade non mi laceravano più i vestiti. Quando riaprì gli occhi, vidi cinque persone, davanti a me, che mi facevano da scudo. Le parole orribili che mi venivano scagliate addosso non avevano più importanza, come se si fossero cancellate in automantico o fossero state deflesse all'improvviso da qui quattro corpi.

È questo quello che vuole dire avere qualcuno che può proteggerti...? Avere qualcuno che ti ama? Avere... degli amici...? A quanto pare sì. Ed è bellissimo. Per una volta nella mia vita ho sentito un calore che non avevo mai provato prima.

-Guardate! Lui è Entity!- -Attacchiamo anche lui!- -Mostro!!- Entity abbassò lo sguardo, ma pochi secondi dopo si rifece forza. -Lo so. Sono un mostro da quello che mi raccontate tutti, ma ho perso la memoria, non riesco a ricordare tutto quello che mi dite! Eppure lo accetto. Ditemi ora se Notch ha accettato l'esistenza di un fratello! Se Notch accetta gli insulti come lo facciamo noi "mostri", e non pensate che gli prendiamo come "complimenti", perchè per noi sono proprio insulti, ed anche pesanti! Ma, nonostante ciò, non mi pare che io ed Hero vi stiamo attaccando. Anche perchè se così fosse sareste già tutti morti. Notch sarebbe già scappato. Imparate ad immedesimarvi nelle persone, prima di parlare a sproposito!-

La folla si bloccò e si ammutolì all'istante. Dopo un minuto di silenzio, una ragazzina intorno ai dodici anni, driblò tutti gli abitanti, riprese la mia stampella ed entrò in quella specie di scudo, porgendomela. -Non ho mai creduto fossi un mostro. Mi chisdevo solo come tu facessi a reggere tutta questa pressione insieme. Io, al tuo posto, mi sarei già suicidata. Questa è una delle tante prove che sei più forte di noi, e non solo per i poteri. Tu sei Herobrine, il re del Nether, e mio personale eroe.-

Afferrai la stampella e mi rimisi inpiedi. Solo in quel momento notai che la ragazzina era molto alta per la sua età, mi arrivava al petto, ma io non sono esattamente un nano, quei 180 centimetri non mentono. La guardai negli occhi per qualche secondo. Lei mi credeva. Credeva in me. Mi asciugai le lacrime, e con non so quale improvvisa forza, mi alzai in volo.

Ssssssh non badate all'orario, voi commentate e basta ewe

Il Ritorno di Herobrine//Watty's 2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora