Capitolo 22

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PUNTO DI VISTA DI GRACE
Mi ero appena accomodata al tavolo, quando Davis, giustamente per mia fortuna decise di mettersi accanto a me. Il mio cuore batteva a mille, mi squadrava dalla testa ai piedi. Arrivarono i piatti e ringraziai il cielo, almeno Davis con la scusa di mangiare avrebbe smesso di fissarmi. Invece no! Mentre mangiava continuava a guardarmi e a farmi occhiolini irritanti ma allo stesso tempo sexy, non potevo negarlo. << Domani mia figlia lavorerà con noi, non vedo l'ora di fargli scoprire il nostro mondo>> disse eccitato mio padre. << vedrai Grace ti piacerà>> mi disse John. La madre di Davis continuava a fissarmi, mi faceva impressione, aveva gli stessi identici occhi di Davis, inquietanti ma allo stesso tempo magnifici. Dopo un pò mi rivolse un sorriso dolce <<stavo osservando vostra figlia Grace, è davvero bella complimenti avete fatto un capolavoro, ovviamente questo vale anche per Logna>> disse lei, io arrossii << oh anche voi avete fatto un capolavoro! Le parti migliori di voi si sono concentrate in Davis, è tutto il padre e ha gli occhi magnifici della madre>> disse mia madre con occhi sognanti. << grazie Katherine>> disse Lizzie. Mentre i tutti erano impegnati a parlare di affari mi si mozzò il fiato quando Davis mi prese la mano e me la condusse proprio lì. Lo aveva abbastanza duro, poi si avvicinò al mio orecchio e disse << non smette di essere così duro da quando sei arrivata>> poi mi accarezzo il collo << non credi di dover soddisfare questo poveruomo ha bisogno di un giretto urgente sulla tua magnifica giostrina dal sapore indimenticabile>> spalancai gli occhi e con un gesto rude strattonai la mia mano nel tentativo di toglierla da quel posto tanto indecente, ma lui era più forte di me, la prese e se la portò nelle labbra posandovi un bacio lento e seducente, sussultai quando percepii la sua lingua vellutata. Approfittai di quel gesto per liberarmi dalle sue grinfie. Proprio quando andava tutto per il meglio sussultai quando sentii la sua grande mano nel mio interno coscia. << adesso fa quello che ti dico, guardami negli occhi e non fiatare fino a quando non vieni>> spalancai gli occhi << ma sei impazzito non lo farò mai!>> lui alzò un sopracciglio << guarda che non ci metto molto a dare quella registrazione a mio padre>> disse severo. Io chiusi gli occhi in segno di resa. Iniziò ad accarezzare attraverso il tessuto delle mutandine. << voglio che mi guardi quando vieni>> disse a denti stretti. Io a malincuore aprii gli occhi e mi voltai lentamente dalla sua parte con occhi supplicanti di pietà, ma il demone non si sarebbe intenerito per niente al mondo, aveva un cuore di giacchio. Scostò la mutandina e sussultai quando percepii la sua carne sulla mia. Aggredì il mio clitoride, torturandolo, provocandolo, pizzicandolo, accarezzandolo con movimenti estremamente lenti e strazianti. Per quanto lo possa odiare devo ammettere che Davis ci sapeva fare con le mani, ma anche con la bocca.Iniziai ad eccitarmi, era assurdo, Davis mi stava masturbando davanti ai nostri genitori! La sua perversione non ha limiti! Mi vergognai quando i miei fianchi iniziarono a muoversi, cercando di andare incontro alla mano di Davis per avere un maggior contatto con esse. Lui sorrise soddisfatto dal mio gesto incontrollato. Si avvicinò a me, e arrivò una ventata di profumo davvero eccitante. << che porcellina che sei, non avere fretta bocconcino, questa volta ti farò venire non ti preoccupare, però questo avverrà quando lo deciderò io, per adesso andrò lento perchè mi va bene così>> disse ridendo. Mi sentii estremamente umiliata. Il mio corpo mi tradiva andando incontro a lui, per il bisogno di un maggiore contatto. Ansimai e cercai di soffocarli mordendomi il labbro inferiore. Davis non smise di mostrarmi il suo sorriso malizioso, aveva gli occhi ardenti, emanava uno sguardo eccitato e li aveva di un'argento più scuro, intenso e penetrante. A quella vista arrivai al culmine, sentii un'ondata di calore invadermi tutto il corpo, strinsi gli occhi a fessura e morsi più forte che potevo il labbro inferiore per trattenere un grido quando venni senza sosta nella sua grande mano. << brava piccola così, vieni per me>> disse con voce roca.Chiusi gli occhi stanca ed umiliata. Mi accasciai leggermente verso il tavolo. Con mia grande sorpresa il demone dagli occhi azzurri raccolse un pò del mio nettare fra tre dita e se le porto alla bocca, assaporando con gusto il mio sapore chiudendo gli occhi per goderselo meglio.<<Mmm, mi era mancato il tuo dolce sapore bocconcino, è davvero eccitante e selvaggio>> Logan mi guardò preoccupato << stai bene piccola? Sembri strana>> mi voltai verso di lui e le rivolsi un debole sorriso << non sto tanto bene, se vogliate scusarmi vado a prendere un pò d'aria>> dissi per poi alzarmi. Decisi di dirigermi nel giardino. Era così bello e immenso,iniziai a passeggiare senza meta. Poi raggiunsi quella che dedussi fosse la fine, dal momento che c'era il cancello e anche uno stanzino dove di sicuro vi erano tutti gli strumenti da giardino. Mi sedetti nell'erba e chiusi gli occhi godendomi la pace e il silenzio. Dopo circa 20 minuti sentii delle grandi mani che mi sollevarono da terra e mi portarono dentro quello stanzino. Spalancai gli occhi impaurita, nonostante eravamo in pieno giorno, la dentro c'era buio pesto. Persi il senso dell'orientamento. Poi quel qualcuno che mi aveva portato in quello stanzino accese la luce. Lo sapevo! Era il demone dagli occhi color argento che adesso mi guardava come fossi la sua preda, in quel momento ero in trappola, mi sentivo un topolino incastrata da un gatti affamato che non vedeva l'ora di mangiarmi. Mi guardava in un modo così inquietante, si passò in una maniera estremamente eccitante la lingua sulle labbra come se mi stesse assaporando con gli occhi. Poi si avvicinò e con un movimenti brusco mi prese il braccio. << basta, basta non c'è la faccio più!! Sto male da quando ti desidero! Ce l'ho più duro del marmo non posso trattenermi più!>> dietro di noi c'era un tavolino pieno di attrezzi. Con un movimento selvaggio del braccio butto tutto per terra lasciando il tavolo completamente pulito, senza attrezzi di intralcio. Mi prese con forza per i fianchi e mi ci fece sedere sopra mentre io mi dimenavo e scalciavo i piedi nell'aria. << lasciami Davis!>> non riuscii a liberarmi, era troppo forte! Il suo fisico possente, schiacciava e intrappolava con prepotenza il mio piccolo corpicino esile.
NON APPENA 20 DI VOI COMMENTERANNO QUESTO CAPITOLO CONTINUERÒ :*

Quegli occhi color argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora