Scappai da quel demone. Non ne potevo più dei suoi modi arroganti. Non ne potevo più del suo modo insistente di scoparmi! Non ne potevo più di lui. Lacrime calde bagnarono senza vergogna il mio viso mentre mi dirigevo all'interno della villa. Perchè si deve comportare in questa maniera? Perchè deve trattarmi come una puttana? Dannazione ce ne sono tante di puttane perchè deve incasinare la vita proprio a me? Davis restò nello stanzino, questa volta decise di non seguirmi. Che si fosse rassegnato? Entrai nella villa e mi diressi nel salone. Presi la mia borsetta e andai in bagno a sciacquarmi il viso. Dopo che mi rimisi in sesto mi diressi dai miei per avvisarli. Entrai nella cucina e trovai tutti sorridenti. I miei erano così felici, sarebbe stato un vero dispiacere per me infrangere i propri sogni, hanno fatto così tanto per me. Una parte di me avrebbe accettato la proposta di Davis, ma solamente per non ferire i miei. Però Davis ha oltrepassato i limiti, non potevo e non volevo diventare la sua puttana. Feci un respiro profondo e decisi di entrare nella stanza con un sorriso tirato. La madre di Davis si girò dalla mia parte e mi guardò con quegli occhi magnifici che in quel momento odiavo perchè mi ricordavano quel demone. Mi rivolse un sorriso adorabile << Grace cara, come ti senti? Vuoi che ti faccia preparare una bella tisana così ti riprendi?>> io feci no con la testa << non sto tanto bene, preferirei tornare a casa e riposarmi>> mi rivolse uno sguardo di comprensione. << Principessa cosa hai?>> disse mio padre venendomi incontro e accarezzandomi le guance << mi fa male la testa>> lui mi rivolse uno sguardo tenero e mi baciò dolcemente la fronte. << chiamo subito Fred e ti faccio accompagnare a casa, io tua madre e tuo fratello dobbiamo restare un'altro pò. Miraccomando se hai bisogno c'è Clara che si prenderà cura di te. Noi torneremo il più presto possibile>> feci si con la testa e mi sedetti nel divano. Quando mio padre mi fece cenno che Fred era arrivato mi alzai ed uscii dalla stanza. Mentre mi dirigevo verso l'uscita, alzai lo sguardo e mi si mozzò il fiato come se avessi visto un fantasma. Era Davis, che in questo momento mi stava guardando con sguardo di ghiaccio. Era arrabbiato, la sua arrabbiatura emanava energia da tutti i pori era quasi palpabile. Aveva gli occhi di un argento più scuro. Si fermò sui suoi stessi passi con aria minacciosa. Io decisi di evitarlo e le passai accanto, quando sentii una mano grande e forte stringermi il polso e fermare i miei passi. Mi costrinse a mettermi davanti a lui in maniera da guardarlo negli occhi. << Non ti libererai MAI di me, non dimenticartelo!>> disse con gli occhi a fessura e con lo sguardo di fuoco. Io tremai a quelle parole e sussultai quando mi lasciò andare. Avevo tanta paura di quel demone. Odiavo il fatto che mi inquietasse in questa maniera. Mi diressi nel portone principale e mi fermai qualche secondo ad osservare il salone principale. I ricordi invasero la mia testa, e quei ricordi mi fecero tremare di eccitazione. Scossi la testa ed uscii da quella casa degli orrori. Mi guardai intorno e quando individuai Fred, ci andai incontro. Lui mi fece un gesto educato con la testa << Mrs Bennet>> lo salutai a mia volta con lo stesso gesto del capo, mi aprì la portiera ed entrai nell'auto. Mi misi le cuffiette e decisi di ascoltare un pò di musica con il mio iPod. Voltai lo sguardo sul finestrino e guardai un ultima volta la villa. Mi si fermò il cuore quando vidi che Davis mi stava fissando da una delle grandi finestre della villa con lo stesso sguardo di ghiaccio che mi rivolse poco tempo prima. Non riuscivo a staccare gli occhi da quelli suoi. Ci fissammo fino a quando la distanza ce lo permesse. Che casino! Mi sentivo stressata! Dovevo evitare di pensarlo. Le lacrime non smettevano di invadere il mio viso. << Fred potresti portarmi all'ospedale?>> Fred mi guardò attraverso lo specchio retrovisore << subito signorina>> << grazie>> dissi per poi poggiarmi pesantemente sul sedile. Arrivata all'ospedale mi diressi da Megan. Entrai nella stanza e scoppiai in lacrime << oh Megan amica mia>> mi sedetti accanto a lei e le strinsi la mano << mi manchi tantissimo, non posso vederti in questo stato. Ho bisogno di te, non sai quante cose sono successe tesoro sto malissimo ti prego torna da me ho bisogno che tu mi sostenga come hai sempre fatto>> dissi piangendo senza sosta. Megan non reagiva, stavo male a vederla così. Decisi di andarmene, per oggi basta soffrire, ho sofferto abbastanza. << Ciao tesoro, tornerò presto>> dissi dandole un bacio sulla guancia. Tornai a casa distrutta e l'unica cosa che volli fare fù buttarmi nel letto a piangere. Verso le 10 di sera sentii sprofondare il letto, qualcuno si stava coricando dall'altra parte del letto. Mi voltai e vidi lui.
NON APPENA 20 DI VOI COMMENTERANNO CONTINUERÒ LA STORIA. PERÒ VI CHIEDO DI COMMENTARE DICENDO COSA NE PENSATE E NON COMMENTARE SCRIVENDO CONTINUA, QUELLI NON LI CONTO, CONTERÒ SOLO I COMMENTI CON SCRITTO IL VOSTRO PARERE A PRESCINDERE SE SIANO POSITIVI I NEGATIVI CONTO SOLO QUESTI. PS: VI ADORO TUTTE PER IL GRANDE SOSTEGNO CHE MI DATE E PER LE BELLE COSE CHE MI DITE NON POTEVO ASPETTARMI CHE A QUALCUNO PIACESSE COSÌ TANTO CIÒ CHE SCRIVO :D <3
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Quegli occhi color argento
RomanceLei figlia di un imprenditore e lui figlio del più importante imprenditore di Manhattan si incontreranno in un ballo in maschera organizzato dalla madre di lui